30 Marzo 2015, h. 13:00

La Liguria fa chiarezza sui taxi-Uber

«Siamo soddisfatti che la nostra regione sia la prima in Italia ad approvare una legge che fa chiarezza sul trasporto pubblico non di linea e intervenga in modo deciso sulla nota vicenda Uber». È il commento di Francesco Vernazzano, presidente Confartigianato Taxi Genova all’approvazione della modifiche alla legge finanziaria 2015 approvate ieri sera dal consiglio regionale.

Il provvedimento interviene sulla “vicenda Uber” modificando la legge regionale 25/2007 “Testo unico in materia di trasporto di persone mediante servizi pubblici non di linea” inserendo la previsione che i regolamenti comunali, per quanto riguarda la prenotazione e l’assegnazione dei servizi di taxi e il noleggio di auto con conducente, debbano rispettare le vigenti normative statali e regionali. In particolare l’assegnazione o la prenotazione dei servizi è diretta esclusivamente in favore dei soggetti in possesso di regolare licenza o autorizzazione che osservino le disposizioni in materia di lavoro. L’assegnazione dei servizi taxi deve inoltre garantire l’indifferenziazione della stessa tra i singoli operatori licenziatari (o fra un gruppo di essi facente capo a una stessa struttura economica) in modo che sia sempre individuato il taxi più vicino o comunque con le caratteristiche più idonee alle esigenze dell’utente.

«Riconosciamo – sottolinea Vernazzano – che l’azione dell’assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco sia stata risolutiva e che sia passato dalle promesse, delle recenti “calde giornate” di protesta, ai fatti di una veloce approvazione della legge regionale di chiarimento. Ora ci aspettiamo che anche il governo intervenga e chiuda definitivamente la vicenda, ripristinando le condizioni di legalità nel nostro settore».

Sul punto, l’ultima posizione ufficiale espressa dal Governo, a gennaio, per voce dell’allora Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, era molto chiara: “Qualsiasi app che eroghi un servizio pubblico non autorizzato – sottolineò Lupi – compie un esercizio abusivo della professione “.

Ma il vuoto normativo resta e secondo Alessandro Nordio, presidente nazionale di Confartigianato Taxi, dovranno essere proprio le Regioni a doverlo colmare.

«Intanto voglio fare i complimenti alla Regione Liguria, ma anche ai colleghi di Confartigianato che hanno inteso proseguire la giusta strada. Confartigianato nazionale da almeno un paio di anni dice che la competenza specifica del settore del trasporto pubblico non di linea, taxi e noleggio con conducente, è regionale e finalmente una Regione ha battuto il primo colpo. E’ un primo elemento di chiarezza che va nel senso di tutelare sia l’utente sia il professionista, in quanto il settore taxi e NCC è un settore regolato dall’Unione Europea, al pari dei servizi sanitari, dei servizi banca e assicurativi» conclude Nordio.

 

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