22 Aprile 2015, h. 14:56

STUDI – Il credito alle imprese non inverte ancora la tendenza: -3,2% prestiti a piccole imprese

In un contesto in cui la politica monetaria espansiva sta riducendo i tassi di interesse non migliora la tendenza alla riduzione dei prestiti alle imprese.

Gli ultimi dati rilevati dall’Eurosistema sui tassi delle imprese nei maggiori paesi dell’Eurozona a 19 relativi a febbraio 2015 evidenziano che in Italia le società non finanziarie – escluse quindi le famiglie produttrici – pagano sui nuovi finanziamenti un tasso di interesse del 2,40%, di 38 punti base superiore a quello medio dell’Eurozona a 19 (2,02%).

 

 

Serie storica del tasso alle imprese in Italia e nell’Eurozona a 19

(Febbraio 2007-febbraio 2015. Tassi % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)

US_22042015Nonostante il calo del costo dei prestiti, le incertezze in questa fase di debole ripresa sono confermate dal persistere,  a febbraio 2015 di  calo del 3,2% dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti, peggiorando il -3,3% di gennaio; la tendenza è peggiore anche del -2,9% rilevato circa un anno fa e precisamente a marzo 2014.

Anche per il totale imprese i prestiti calano (-2,6%), peggiorando la tendenza di gennaio (-2,4%).

 

 

Dinamica dei prestiti bancari* alle imprese medio-grandi e alle imprese piccole

(Dicembre 2012-febbraio 2015 (provvisorio); var.% corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)
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Il costo dei prestiti

 Gli ultimi dati rilevati dall’Eurosistema sui tassi delle imprese nei maggiori paesi dell’Eurozona a 19 relativi a febbraio 2015 evidenziano che in Italia le società non finanziarie – escluse quindi le famiglie produttrici – pagano sui nuovi finanziamenti (Prestiti diversi da debiti da carte di credito – a saldo e revolving – e da prestiti rotativi e scoperti di conto corrente) un tasso di interesse del 2,40%, di 38 punti base superiore a quello medio dell’Eurozona a 19 (2,02%). Il costo del credito per le imprese in Italia è inferiore solo a quello rilevato in Spagna (2,80%) ed in un anno il tasso in Italia scende di 107 punti base, il calo più intenso tra i paesi in esame.

 

 

Tasso alle imprese* nei principali paesi dell’Eurozona a 19

(Febbraio 2015. Tassi % a società non finanziarie –
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)

US_22042015_3Serie storica del tasso alle imprese in Italia e nell’Eurozona a 19

(Febbraio 2007-febbraio 2015. Tassi % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)

 

 

 

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A febbraio 2015 sono tre anni e mezzo di costante riduzione del gap tra il tasso di interesse pagato dalle imprese italiane e quello pagato dalle imprese dell’Eurozona a 19 (2,02%), ma il fenomeno è in attenuazione tanto che il gap era pari un anno prima a 78 punti base, valore doppio rispetto all’ultimo valore osservato di 38 punti base.

 

Spread tra il tasso alle imprese* in Italia e il tasso in Eurozona a 19

(Febbraio 2007-febbraio 2015. Punti base – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)

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I risultati dell’indagine condotta dall’Istat presso le imprese manifatturiere indicano un miglioramento nelle condizioni di accesso al credito: a marzo 2015 è infatti positivo il saldo delle imprese che hanno giudicato più favorevoli le condizioni di accesso al credito nei tre mesi precedenti all’indagine: in particolare in un anno la quota di imprese che giudica le condizioni più favorevoli passa dal 6,7% al 16,1%.

Una impresa manifatturiera su 10 (10,9%) non ottiene i finanziamenti richiesti o per il rifiuto della banca o perché ha giudicato troppo onerose le condizioni richieste, quota in diminuzione rispetto al 13,4% di un anno prima.

 

Fiducia delle imprese manifatturiere: il mercato del credito

(Marzo 2014 e marzo 2015. Saldo* delle risposte e composizioni % delle voci Accesso, ottenimento e motivo rifiuto** del credito – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)

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Riferimenti e fonti dati

 

BANCA D’ITALIA (2013), Bollettino Economico n. 73, 17 luglio

BANCA D’ITALIA (2015), Bollettino Economico n. 2 – 2015. Appendice statistica. 17 aprile

ISTAT (2015), I.stat, il datawarehouse dell’Istat

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