11 Maggio 2015, h. 17:39

Giovani Imprenditori, la sfida dell’artigiano del XXI secolo parte dall’Expo di Milano

dnartigiano“I giovani imprenditori sono il presente dell’economia italiana e non il futuro”. Con queste parole, il Presidente dei Giovani Imprenditori, Marco Nardin, ha chiuso i lavori di “DNArtigiano, Digital Network Artigiano”, l’evento nazionale del Movimento di Confartigianato che il 9 e 10 maggio [programma in allegato] ha animato gli spazi dell’Italian Makers Village di Milano.
“Siamo partiti da una analisi di chi siamo – ha spiegato il Presidente Nardin – abbiamo fatto questo percorso in tutta Italia, abbiamo raccolto le sensazioni e i mal di pancia che ci sono nelle imprese. Abbiamo anche visto, però, che c’è una forte voglia di innovazione e di essere protagonisti dell’economia italiana. Ecco, tutto questo l’abbiamo racchiuso in un Manifesto fatto di otto punti, che abbiamo lanciato a Milano. Sono i nostri otto valori fondamentali, i valori dell’artigiano del XXI secolo. Abbiamo deciso di ripartire da questi otto valori – ha aggiunto – perché siamo consapevoli che l’innovazione e la digitalizzazione faranno fare un passo in avanti a tutto Paese. Ora, però, chiediamo che anche le istituzioni se ne rendano conto e facciano la loro parte”.
Una due giorni di lavoro moderata da Francesco Cancellato, direttore di Linkiesta, ricca di dibattiti, di incontri e di confronti, cominciata con i saluti istituzionali del Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, e la presentazione del rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato sulle tecnologie digitali di Enrico Quintavalle.
Dopo il lancio della maratona sul “Marketing associativo nell’era del digitale”, la parola è passata agli amministratori locali, con la tavola rotonda a cui hanno preso parte il consigliere della Regione Lazio, Gian Paolo Manzella, il Presidente del comitato d’indirizzo dell’Agenda digitale, Stefano Quintarelli, l’esperto di digitale, Michele Vianello, e Paolo Perrone, sindaco di quella Lecce che oggi rappresenta un caso d’eccellenza. “Lecce ha scelto da tempo di puntare sulle nuove tecnologie e sull’innovazione per sostenere la crescita del proprio territorio, sia per migliorare la qualità di vita degli abitanti e dei tantissimi turisti che la raggiungono ogni anno, sia per stimolare e accompagnare le proprie aziende verso una crescita economica sostenibile – ha spiegato il sindaco di Lecce e vicepresidente dell’ANCI – Abbiamo fatto questo approfittando delle opportunità delle ‘smart cities’, convinti che una città diventa smart se riesce a utilizzare le nuove tecnologie, il digitale, internet per migliorare il livello di qualità di vita del proprio territorio e non, semplicemente, se aumenta la propria cubatura di attività tecnologica”.
“Chi si ferma è perduto”, recita un vecchio adagio e i nostri imprenditori under 40 non vogliono fermarsi, ma cavalcare la rivoluzione industriale del nostro secolo, quella del digitale.
“L’innovazione è l’elemento centrale per la competitività. Le imprese, anche le piccole, non competono più sull’abbassamento dei costi, ma sulla qualità e l’innovazione. Oggi abbiamo un mercato enorme, globale, che ci dà grandi opportunità, perché possiamo contemporaneamente vendere vicino casa ma anche a migliaia di chilometri di distanza – ha spiegato il Presidente del CNR, Luigi Nicolaisdobbiamo far interagire bene questi mondi, quello del sapere e quello dell’impresa, in modo di creare la giusta sinergia per mantenere la leadership competitiva italiana in tutto il mondo”.
Digitale e non solo, anche una tavola rotonda sul credito, con i vertici di Artigiancassa e le esperienze delle banche tradizionali e delle moderne piattaforme di crowdfunding, oltre alla presentazione dei progetti fatti in quest’ultimo anno da Confartigianato con Samsung e l’Università Bocconi di Milano per raccontare le eccellenze italiane della micro e piccola impresa, grazie alle esperienze di Mario Sampietro, Alessio Brighi e Daniele Lo Sasso.
La giornata di domenica, invece, ha visto la presentazione del “Manifesto del’artigiano del XXI secolo”, un elenco di 8 punti con i valori fondamentali dell’artigiano moderno, commentato da Piero Bassetti, Presidente dell’omonima fondazione e dal Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli.
“Secondo me – ha spiegato Bassetti – l’artigiano moderno deve essere qualcuno che intraprende, come dice la parola stessa. Per farlo, però, insegue valori e non esclusivamente il profitto. Nei valori ci sono tante cose, quello che secondo me è più tipico dell’artigiano italiano è il gusto del bello. Sono convinto che se l’Italia puntasse sulla valorizzazione di quello che, a diversi livelli, è più bello, in pochi al mondo potrebbero essere più competitivi di noi. Questo perché, l’inseguimento del bello esige virtù che noi italiani abbiamo, mentre l’inseguimento del tanto, del seriale, esige difetti che noi non abbiamo”.

Clicca QUI per guardare la cronaca dei lavori di “DNArtigiano” nel servizio del TG@ di Confartigianato.

 

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