3 Agosto 2015, h. 14:19

STUDI – A giugno 2014 occupazione statica (-0,1%) rispetto a fine 2014

Le condizioni del mercato del lavoro in questa prima fase di ripresa appaiono ancora incerte, e l’analisi dei dati pubblicati da Istat ed Eurostat venerdì scorso conferma un andamento dell’occupazione a ‘corrente alternata’: dopo il marcato aumento congiunturale dello 0,6% del numero degli occupati ad aprile e il calo dello 0,3% nel mese di maggio, a giugno 2015 si registra una sostanziale staticità, con gli occupati che diminuiscono dello 0,1% rispetto al mese precedente.

I livelli dell’occupazione di giugno 2015 rimangono allineati (-0,1%) a quelli di dicembre 2014; i primi sei mesi dello scorso anno andarono meglio, con un incremento dell’occupazione dello 0,7% tra dicembre 2013 e giugno 2014.

Il tasso di occupazione – pari al 55,8% – è identico a quello di dicembre 2014 ed a quello di un anno prima (giugno 2014).

La stazionarietà dell’occupazione nei primi sei mesi del 2015 è il risultato di una flessione dello 0,9% dell’occupazione maschile e di un aumento dell’1,0% dell’occupazione femminile.

A giugno 2015 il numero di disoccupati aumenta del 2,5% rispetto a dicembre 2014, arrivando al 12,7%; il tasso delle persone in cerca di lavoro è aumentato di 0,3 punti percentuali rispetto a dicembre 2014 e analoga variazione si riscontra rispetto a giugno 2014.

Va osservato che l’Italia è l’unico tra i maggiori Paesi dell’Eurozona che registra un aumento di 0,3 punti del tasso di disoccupazione tra dicembre 2014 e giugno 2015 mentre scende di 0,3 punti nell’Eurozona, di 0,1 punti in Germania, di 0,3 punti in Francia e di 1,1 punti in Spagna.

Tra le maggiori economie dell’Eurozona l’Italia mostra la maggiore crescita del tasso di disoccupazione giovanile che dal 41,0% di dicembre 2014 sale al 44,2% di giugno 2015 (+3,2 punti). In Eurozona nello stesso periodo la disoccupazione giovanile scende di 0,5 punti.

Sulla base di questi andamenti, a giugno 2015 il differenziale tra il tasso di disoccupazione in Italia ed Eurozona sale al massimo storico di 1,6 punti; analoga tendenza per la disoccupazione giovanile, con il differenziale Italia-Uem che arriva al 21,7%.

Pur in presenza dei primi effetti di una articolata manovra di riduzione della tassazione sul lavoro, sul mercato del lavoro in Italia dominano ancora le condizioni incerte della domanda che appaiono ben sintetizzate dal più basso profilo delle previsioni di crescita: le valutazioni di giugno dell’Ocse su 34 economie avanzate collocano l’Italia al 32° posto per tasso di crescita 2015, pari a 0,6%, davanti solo a Finlandia (0,4%) e Grecia (0,1%, ottimistico dopo l’escalation della crisi del debito sovrano tra giugno e luglio); tra i maggiori Paesi Ue si prevede una crescita del Pil del 2,9% in Spagna, dell’1,6% in Germania e dell’1,1% in Francia.

 

 

Trend tasso disoccupazione ultimi 6 mesi nei principali paesi Ue: totale e under 25

(Valori % e variazioni in punti percentuali – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

Microsoft Word - news_disoccupati_6_mesi_v02_03082015_2IDM.doc

Variazione del tasso di disoccupazione negli ultimi 6 mesi in maggiori Paesi Uem

(Variazione in punti percentuali tra dicembre 2014 e giugno 2015 – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

Microsoft Word - news_disoccupati_6_mesi_v02_03082015_2IDM.doc

 

Spread tasso di disoccupazione Italia-Eurozona negli ultimi 5 anni

(Luglio 2010-giugno 2015 – differenza Italia-Uem in punti percentuali – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

TOTALE (15 anni ed oltre)

Microsoft Word - news_disoccupati_6_mesi_v02_03082015_2IDM.docGIOVANI UNDER 25

Microsoft Word - news_disoccupati_6_mesi_v02_03082015_2IDM.doc

Previsioni tasso di Pil nel 2015 in 34 Paesi Ocse

(Var. % Pil a prezzi costanti – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse)

Microsoft Word - news_disoccupati_6_mesi_v02_03082015_2IDM.doc

rss