30 Marzo 2016, h. 11:00

EDILIZIA – Confartigianato: “No alla cessione del bonus energia dai cittadini meno abbienti”

Gli imprenditori non ci stanno a fare da banca per i cittadini meno abbienti. Confartigianato e Rete Imprese Italia lo hanno detto chiaro e tondo in risposta al provvedimento emesso il 23 marzo dall’Agenzia delle Entrate che attua una norma dell’ultima Legge di Stabilità.
In pratica, il problema riguarda la detrazione fiscale del 65% per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici. Per ampliarne l’utilizzo ai condomini in cui abitano cittadini con basso reddito, i cosiddetti incapienti che non pagano Irpef, la nuova legge prevede che questi ultimi cedano il credito d’imposta alle imprese che effettuano i lavori, a titolo di pagamento della quota di spese a proprio carico.  Ma, con questo trasferimento, le imprese si farebbero carico di 2/3 della spesa del condomino, cifra che riprenderebbero in 10 anni, incassando immediatamente un terzo dell’importo. In altre parole, alle imprese viene chiesto di fare da banca ai cittadini meno abbienti, spalmando su dieci anni il recupero del credito anticipato.
L’obiettivo della norma è quello di riportare su pari livelli tutti i condomini, di rilanciare l’edilizia e le opere di efficientamento energetico. Tutti motivi nobili, per cosi dire. Ciò che non è accettabile, però, è che siano le imprese ad anticipare il credito e a recuperarlo in dieci anni. In tempi come questi, alle imprese viene chiesto uno sforzo che in molte non riuscirebbero a sostenere.
Confartigianato e Rete Imprese Italia hanno subito denunciato questa situazione,  chiedendo modifiche immediate alla norma. Il rischio, infatti, è quello che il meccanismo sia inapplicabile, buono soltanto sulla carta, vanificando cosi gli sforzi di rilanciare  il settore dell’edilizia e dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare del paese.

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