10 Maggio 2016, h. 12:43

STUDI – A marzo 2016 occupati a +1,2% rispetto un anno prima. L’apporto delle MPI e delle imprese artigiane: la specializzazione dei territori italiani

I più recenti dati sul mercato del lavoro indicano a marzo 2016 una crescita di 262.800 occupati in più rispetto allo stesso mese del 2015 (+1,2%); rispetto al massimo di aprile 2008 si contano 597.700 occupati in meno (-2,6%), mentre sono 475.700 gli occupati in più rispetto al minimo di settembre 2013 (+2,2%). Parallelamente il tasso di occupazione è pari al 56,7%, superiore di 0,8 punti rispetto allo stesso mese del 2015 (55,9%), rimane inferiore di 2,2 punti percentuali rispetto al massimo di aprile 2008 (58,9%) mentre supera di 1,4 punti rispetto minimo di settembre 2013 (55,3%).

Il miglioramento del mercato del lavoro è trainato dalla domanda di micro e piccole imprese con meno 20 addetti che in Italia evidenziano una quota di occupati pari al 57,5%, al primo posto tra le top 20 economie che insieme rappresentano il 60,6% del Pil.

Un ruolo primario nel segmento di piccola impresa è assunto dalle imprese artigiane che danno lavoro a 2.823.775 addetti; le 450.342 imprese con dipendenti, pari al 39,7% del totale delle imprese artigiane attive, occupano 1.315.992 dipendenti, pari al 46,6% degli addetti.

L’artigianato è caratterizzato da una presenza capillare con marcate specializzazioni territoriali. Nel rapporto “Verso un nuovo modello contrattuale. Il mercato del lavoro nell’artigianato”, presentato alla Convention Servizi 2016 – clicca qui per scaricarlo – viene esaminata la vocazione settoriale dell’artigianato dei territori italiani mediante l’analisi dell’indice di specializzazione misurato con gli addetti delle imprese artigiane nei 18 settori più rilevanti – ognuno con almeno 40.000 addetti – e che insieme rappresentano l’87,2% dell’occupazione complessiva dell’artigianato. Prendendo a riferimento i valori dell’indice di specializzazione superiori a 180 si osserva una elevata vocazione in 9 settori (divisioni) e 13 territori. Nel dettaglio in Basilicata si osserva una elevata specializzazione per Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli), in Calabria per Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) e Attività dei servizi di ristorazione, in Emilia Romagna per Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature n.c.a., in Friuli Venezia Giulia per Fabbricazione di mobili, nelle Marche per Fabbricazione di articoli in pelle e simili, nelle Province Autonome di Bolzano e Trento per Industrie di legno e sughero (esclusi mobili), fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio e per Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli), in Sardegna per Costruzione di edifici, in Sicilia per Industrie alimentari e Attività dei servizi di ristorazione, in Toscana per Fabbricazione di articoli in pelle e simili e per Confezione di articoli di abbigliamento, articoli in pelle e pelliccia, in Umbria per Confezione di articoli di abbigliamento, articoli in pelle e pelliccia, in Valle d’Aosta per Costruzione di edifici e Industrie di legno e sughero (esclusi mobili), fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio ed infine in Veneto per Fabbricazione di mobili.

In relazione alle regioni in cui non è presente alcuna divisione con indice superiore a 180, si osserva che in Abruzzo la più alta specializzazione dell’artigianato nella Costruzione di edifici, in Campania nelle Industrie alimentari, nel Lazio nelle Altre attività di servizi per la persona, in Liguria nelle Industrie alimentari, in Lombardia nelle Attività di servizi per edifici e paesaggio, in Molise nelle Industrie alimentari, in Piemonte nelle Altre industrie manifatturiere ed in Puglia nelle Industrie alimentari.

 

Occupati dal massimo pre crisi del 2008

(Aprile 2008-marzo 2016. Indice aprile 2008 (massimo pre crisi)=100. 15 anni e oltre, dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Addetti delle imprese artigiane attive: indice di specializzazione* per divisione economica e regione

(Anno 2013. Valori %. Dati base in media annua. Div. Ateco 2007>40.000 add. tot. –  Ind. special. 130-180 in GRIGIO e >180 in NERO – * Addetti della divisione regionale su totale addetti regionali diviso addetti della divisione in Italia su totale addetti in Italia – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Asia)
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Le specializzazioni delle imprese artigiane: indice di specializzazione >180

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