27 Giugno 2016, h. 16:53

ENERGIA – L’Autorità per l’energia studia nuove mosse in vista della fine del mercato tutelato

Si avvicina la completa liberalizzazione del mercato dell’energia: nel 2018 i quasi 60 milioni di consumatori italiani, cittadini e imprenditori, dovranno abbandonare il mercato di maggior tutela. Per evitare che il passaggio si riveli traumatico e che gli utenti più deboli finiscano nelle mani di operatori senza scrupoli, l’Autorità per l’energia sta pensando ad un’offerta standard da inserire nel menù di offerte di ogni operatore.
La proposta è stata lanciata dal Presidente dell’Autorità, Guido Bortoni, il 21 giugno, durante la relazione annuale al Parlamento.
Per l’Autority si tratta di una sorta di modello contrattuale di base con clausole inderogabili che ha l’obiettivo di supportare il consumatore negli aspetti più critici del rapporto negoziale con il venditore di energia e gas. Nell’ambito dell’offerta standard, il prezzo resterà comunque determinato dal mercato.
La proposta piace a Confartigianato che, tuttavia, fa rilevare il gap del 26% di maggiore costo dell’energia pagato dai piccoli imprenditori italiani rispetto alla media dei loro colleghi europei.
Un divario che nasce anche dal peso degli oneri generali di sistema sulla bolletta delle piccole imprese italiane. Soltanto nel 2015, parliamo di qualcosa come 15 miliardi. E anche in questo caso, il Presidente Bortoni ha avanzato una proposta più volte caldeggiata dalla Confederazione: redistribuire in modo più equo sulla fiscalità generale gli oneri di sistema che oggi gravano soprattutto sui piccoli imprenditori.
Musica per le orecchie di Confartigianato che di questo tema ha fatto una battaglia combattuta in ogni sede.
Gli oneri generali di sistema – denuncia la Confederazione – sono articolati in 11 voci diverse caricate in bolletta e gonfiano di quasi il 40% il costo finale dell’energia. Ancora una volta, quindi, il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti ricorda che “in vista dello stop al mercato di maggior tutela dell’energia devono essere assicurate precise garanzie ai consumatori: a cominciare da condizioni di concorrenza che garantiscano bollette meno care, migliore qualità delle forniture, trasparenza delle offerte. Ma, soprattutto, vanno eliminate le attuali sperequazioni su fisco e oneri di sistema in bolletta che penalizzano le piccole imprese rispetto alle grandi aziende: è inammissibile – tuona Merletti – che l’80% del gettito fiscale sull’energia arrivi dalle piccole imprese. Non ci stiamo ad essere utilizzati come ‘bancomat’ per finanziare sconti e agevolazioni per le grandi imprese”.

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