28 Novembre 2016, h. 17:00

FISCO – Il Vice Ministro Casero: “Così il Governo ridurrà le tasse sulle piccole imprese”

lecco_casero_fumagalliRiflettori puntati sulla manovra economica, il 21 novembre, in occasione dell’Assemblea annuale di Confartigianato Imprese Lecco dedicata al lavoro degli artigiani e a quello che il Governo sta facendo per loro. A parlarne è stato il Vice Ministro dell’Economia e Finanze Luigi Casero, ad una tavola rotonda alla quale ha preso parte il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli.

In apertura dei lavori dell’Assemblea, il Presidente di Confartigianato Lecco, Daniele Riva, ha chiesto meno tasse e un fisco più semplice, per consentire degli imprenditori di agganciare la ripresa: “La ricetta è quella che ribadiamo da sempre: bisogna eliminare tutta la burocrazia che spesso ostacola la nostra attività e ridurre le tasse per mettere in circolo un po’ di quella economia che invece viene assorbita dallo Stato”.

Le battaglie di Confartigianato hanno fatto breccia nella Legge di bilancio che contiene novità importanti per le piccole imprese, come ha spiegato il Vice Ministro Luigi Casero: “Una misura riguarda il regime di cassa, vale a dire che il reddito viene calcolato per cassa e non per competenza e le tasse si pagano dopo aver incassato le fatture. L’altro intervento  riguarda l’introduzione di una tassa, l’Iri, che è uguale per imprenditori individuali, società di persone e società di capitale. Per la prima volta in Italia viene introdotta una tassa al 24% uguale per tutti, indipendentemente dalla forma societaria. In questo modo si supera una vecchia barriera che faceva pagare più tasse alle piccole imprese rispetto alle grandi società di capitale. L’introduzione di questa norma nell’ordinamento tributario italiano rappresenta un grande segno di civiltà e di attenzione verso le piccole imprese che costituiscono la forza del nostro Paese”

“La legge di bilancio di quest’anno – ha aggiunto il Vice Ministro dell’Economia e Finanze – contiene anche l’eliminazione degli studi di settore e la loro trasformazione in coefficienti di fedeltà fiscale. Il cambiamento consiste nel fatto che mentre con lo studio di settore si poteva accertare un reddito e fare attività di controllo, ora, ciò non è più possibile per chi ha un certo livello di fedeltà fiscale. E’ un po’ la declinazione giuridica del principio invocato dai piccoli imprenditori: ditemi come devo pagare, ma se ho pagato il giusto non continuate a chiedermi adempimenti e ad impormi controlli”.

Ma non basta. Per il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli bisogna insistere non soltanto sul fronte fiscale: “Bisogna proseguire su questa strada insieme ad una maggiore valorizzazione dell’apprendistato. Va bene il Jobs act, ma la forma davvero unica di contratto a causa mista apprendimento lavoro è l’apprendistato. Su questo ci aspettiamo una più convinta politica di valorizzazione. Non basta fare il titolo “La buona scuola”, se poi non si realizzano questi interventi concreti”.

rss