Simone Maccagnan

Gimac, un’impresa del territorio a vocazione globale.

D.Car
Simone Maccagnan fotografato da Ivan Demenego – testo di Fabrizio Cassieri

 

Castronno è un centro di quasi 6mila abitanti, a metà strada tra Varese e Gallarate. Un paese sviluppato lungo l’autostrada A8, la Milano-Varese. Era la prima metà degli anni ’20 quando veniva progettata quella che sarebbe diventata la prima strada a pedaggio del mondo ma, ancora oggi, questo piccolo centro lombardo continua a collezionare primati.

Uno di questi è la Gimac, una piccola impresa artigiana ad altissimo tasso d’innovazione, una vera e propria eccellenza italiana.simone-maccagnan-ritratto-b Alla Gimac “troviamo soluzioni ai problemi dei nostri clienti. In particolare, realizzando impianti e macchine per la trasformazione di materie plastiche, soprattutto per la produzione di dispositivi biomedicali”, ci spiega Simone Maccagnan, uno dei quattro figli di Giorgio, che la Gimac l’ha fondata nel 1983. Per fare un esempio, le macchine prodotte qui riescono a creare tubicini con quattro camere d’aria all’interno, il tutto nell’ordine di grandezza dello spessore di un capello.

“I tre pilastri della nostra azienda sono la lealtà, l’innovazione e lo spirito d’avventura, dote che non può mancare a chi fa impresa in Italia – sottolinea con un sorriso – La lealtà è alla base di ogni nostro rapporto. A cominciare da quello con i nostri collaboratori, che sono indispensabili, fondamentali per ogni nostro lavoro. Lealtà, poi, nei confronti delle imprese con cui lavoriamo, dei nostri clienti e dei nostri partner – aggiunge – I rapporti con le banche sono ottimi, da sempre. Anche grazie a mia madre, che nel parlare con le banche ha sempre detto quale fosse realmente la situazione, lasciando scegliere alla banca se investire su di noi o meno, senza mentire, senza alterare la realtà. Una scelta che ha sempre premiato. Per noi l’innovazione è guardarsi intorno e cercare continuamente un nuovo modo per acquisire, un nuovo modo per elaborare e un nuovo modo per restituire e soddisfare le esigenze del cliente. Questo ragionamento lo applichiamo in ogni fase del nostro lavoro”.

Con 23 dipendenti e l’85% della produzione che finisce all’estero, la Gimac di Castronno è un vero e proprio porto di mare, con imprenditori, rappresentanti e addetti commerciali che vengono da ogni parte del mondo. “Il nostro principale mercato di riferimento è il Giappone, dove l’attenzione è tutta concentrata sul valore della produzione piuttosto che sulle logiche legate ai costi. Noi cerchiamo di alzare sempre più lo standard di qualità del nostro lavoro – spiega ancora Maccagnan – Fin dagli inizi, mio padre ha sempre puntato sulla produzione di pezzi unici, è questo il nostro segreto. Riusciamo a creare macchine ed impianti per estrusione e microestrusione unici nel loro genere, proprio perché partiamo dall’ascolto delle esigenze del singolo individuo. La soluzione di questo ascolto, non può che essere un pezzo unico, fatto su misura per quei bisogni”.
A questa naturale proiezione verso l’estero e i mercati lontani, la Gimac affianca un impegno concreto per la comunità locale. “Da anni lavoriamo in rete con altre piccole imprese del territorio e da qualche tempo a questa parte sto portando avanti, insieme ad altri ragazzi della zona, un progetto per una parete di arrampicata a disposizione dell’intera comunità – aggiunge – Con alcuni nostri collaboratori, invece, stiamo lavorando in cloud, destinando una parte del tempo, che paghiamo, per dare vita a progetti sociali”.

Tutte caratteristiche che fanno della Gimac un’impresa dalla doppia propensione, legata al territorio da una parte, con una spiccata visione globale dall’altra.

 

Gimac
Castronno (VA)
www.gimac.com
Confartigianato Varese
www.asarva.org