5 Ottobre 2007, h. 00:00

DolcementePrato, di scena l’Alta Pasticceria italiana

Dal 5 al 7 ottobre 2007, al Centro d’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, sono di scena i più dolci tra gli artigiani, i pasticceri, chiamati a mostrare la propria abilità culinaria a DolcementePrato, la prima Mostra Nazionale dell’Alta Pasticceria. Un’occasione, per i professionisti della crema chantilly, per dimostrare non solo la bontà delle proprie ricette, ma anche la grande arte che si può plasmare a colpi di crema, cioccolata e frutta varia. Ma un’opportunità ancora più grande per chi non riesce a vivere lontano da dolci e dolcetti e che, a DolcementePrato, può concedere al proprio palato sensazioni davvero uniche. In tempo di organismi geneticamente modificati, di ingredienti che di naturale hanno ben poco e che stanno invadendo il nostro mercato, la grande tradizione dolciaria italiana, un esempio di qualità ed eccellenza, può finalmente prendersi la propria rivincita. A confermarlo è il Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini. “Il settore alimentare italiano è un patrimonio unico al mondo per ricchezza, qualità e varietà, ma come per molte altre attività artigiane, c’è il grave rischio che anche questi prodotti scompaiano, ‘soffocati’ da modelli di consumo massificanti, da normative e da standard tecnologici, in gran parte costruiti a misura di grande impresa e quindi incompatibili con la peculiarità della nostra produzione alimentare”. E allora ben vengano iniziative come quella di DolcementePrato, un’occasione importante “per tutelare e valorizzare questo patrimonio – continua Guerrini – perché gli italiani, così come i turisti stranieri, devono avere maggiori occasioni per poter apprezzare questi capolavori della nostra cultura alimentare”. DolcementePrato, in un territorio come quello pratese che conta 66 pasticcerie con alcuni dei maggiori esponenti internazionali, non sarà comunque solo alta pasticceria italiana, ma anche cultura. Tanti infatti gli appuntamenti a fare da cornice alla rassegna dolciaria. A confermare questo virtuale legame tra cultura e dolci piaceri, c’è un sondaggio condotto da Renato Mannheimer che ha rivelato come il 65 % dei giovani tra i 18 e i 29 anni siano soliti consumatori di gelato, con un buon 45 % di laureati che, evidentemente, si prendono sempre più spesso una dolcissima pausa studio. Appuntamenti ed eventi culturali che vanno dall’elogio delle produzioni regionali tipiche del ‘cibo degli dei’, il cioccolato, all’attenzione per le imprese artigiane che hanno puntato fermamente sul biologico, evitando accuratamente di ‘contaminare’ le proprie ricette con ingredienti chimici. Ma il dolce, tradizionale “dulcis in fundo” di ogni pasto degno di tal nome, può essere apprezzato anche se accostato ad altri prodotti tipici della nostra tradizione. Dal vino, con “Dolcidivini”, al tè, con la rassegna “Sete di tè”. In più, nella tre giorni pratese, ci sarà spazio anche per sottolineare l’attenzione che i dolci si sono guadagnati nella produzione artistica umana. Con la rassegna “Immagini e parole” verranno infatti riproposte le migliori ‘comparsate’ dei dolci nel cinema e nella letteratura mondiale. Ma nella terra di Filippo Lippi, artista rinascimentale allievo di Sandro Botticelli, non poteva non trovare ampio spazio anche l’arte. Con “I luoghi di Filippo Lippi”, un percorso di quattro chilometri d’arte e golosità, si potranno infatti conoscere le migliore bellezze artistiche della provincia toscana. Largo spazio sarà dedicato infine ai giovani. “DolcementePrato@officinagiovani”, allestita presso gli spazi in Piazza dei Macelli, presenterà i dolci scatti dei piaceri del palato di tre giovani fotografe, tra note musicali e degustazioni di aperitivi, mentre la rassegna “Dolci lezioni” sarà dedicata ai bambini, che finalmente potranno conoscere come nasce il loro passatempo più goloso, il dolce.

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