8 Gennaio 2008, h. 00:00

Bollette roventi per luce e gas

Con qualche giorno di anticipo sulla notizia shock dell’aumento del costo del petrolio che il 2 gennaio ha infranto la soglia psicologica di 100 euro a barile, raggiungendo il livello nominale più alto mai toccato nella storia, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha reso noto che nel primo trimestre del 2008 le bollette della luce e del gas ricominceranno a correre. L’elettricità subirà un rincaro del 3,8% (superando le stime degli analisti che prevedevano una crescita del 2,1%) mentre il costo del gas salirà del 3,4%, in questo caso qualche punto in meno rispetto alle valutazioni degli esperti che si attendevano un incremento addirittura superiore: 4,6%. Secondo le prime valutazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato, l’effetto del rialzo delle tariffe dell’elettricità sul 90,8% delle piccole imprese che operano sul mercato tutelato determinerà una maggior spesa per il comparto di circa 340 milioni di euro su base annua. Dalla bolletta del primo trimestre il nuovo prezzo del kilowattora che dovranno pagare le piccole imprese con contratto di bassa tensione fino a 15 kW sarà di circa 21,54 centesimi di euro (contro gli attuali 20,75), mentre la tariffa di quelle con utenze tra i 15 e 50 kW sarà di circa 16,36 centesimi di euro (oggi 15,76). Il nuovo anno si apre così spezzando la tregua delle tariffe che aveva improntato i primi tre trimestri del 2007: un solo incremento trimestrale, anche se robusto, nell’ottobre scorso (energia elettrica +2,4, gas +2,8%). Un rialzo molto costoso per le piccole imprese artigiane, valutato da Confartigianato in circa 249 milioni di euro in più in un solo anno. Secondo il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini il nuovo rincaro del 2008 “rende insostenibile la situazione dei piccoli imprenditori i quali già pagano il prezzo delle energia elettrica più alto d’Europa, superiore addirittura del 52,6% rispetto alla media dei Paesi Ue, pari a 6 miliardi di euro in più. Inoltre – prosegue Guerrini – i piccoli imprenditori sono penalizzati dal nuovo meccanismo delle tariffe biorarie per gli utenti con potenza impegnata superiore a 55 kilowatt, che colpisce proprio i consumi delle attività produttive svolte durante il giorno”. Che il quadro in cui si inseriscono gli aumenti sia preoccupante (sui prezzi finali, infatti, pesano molto le permanenti ed elevate quotazioni internazionali di petrolio e gas – l’Italia dipende per l’85% del suo fabbisogno energetico dagli idrocarburi) lo dichiara anche Alessandro Ortis, Presidente dell’Autority che ha dato il via alle nuove tariffe. “Dopo i primi nove mesi del 2007 con bollette in calo, è molto amaro dover registrare e comunicare gli ultimi aumenti, dovuti essenzialmente all’ondata internazionale del caro-petrolio; le sue impennate stanno frustrando i risultati positivi già ottenuti con le liberalizzazioni e la nostra azione che ha portato ad una riduzione delle tariffe dei servizi a rete e ad un contenimento degli oneri di sistema”. Ortis getta acqua sul fuoco allontanando dal Paese le responsabilità della stangata. Secondo il presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas la causa fondamentale del caro-prezzi è da ricercare nei forti incrementi del costo dei prodotti petroliferi: negli ultimi 12 mesi il prezzo del petrolio (pur tenendo conto del favorevole andamento del cambio euro/dollaro) è aumentato più del 55%. Per il Presidente di Confartigianato oltre a questo problema, se ne accompagnano altri che non permettono di contenere gli scossoni che le fluttuazioni internazionali di greggio e gas provocano alle bollette nazionali. Problemi strutturali che hanno a che fare con la politica energetica del Paese. E se Ortis sottolinea che le liberalizzazioni hanno già fatto sentire i primi effetti benefici, per Guerrini, non si è fatto ancora abbastanza. “Per abbassare i costi a carico delle Pmi bisogna intervenire subito e con decisione sul fronte della liberalizzazione dell’offerta del mercato dell’energia, sull’utilizzo di fonti alternative e sulla rimodulazione della tassazione sui consumi dell’elettricità che pesa per il 25,4% sulla bolletta delle piccole imprese”.

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