8 Ottobre 2013, h. 00:00

Crisi di governo, Rete Imprese Italia striglia la politica italiana

governo letta“Una politica tanto più rissosa quanto più immobile, ripiegata su se stessa, sorda ai veri interessi di chi dovrebbe rappresentare: gli italiani. Questa è l’occasione giusta per dire basta. L’appello che rivolgo a tutti quanti siedono in quest’aula, lo rivolgo in primo luogo a me stesso: basta con la politica da trincea, concentriamoci finalmente solo su ciò che dobbiamo fare, sulle risposte concrete che il Paese si sta persino stancando di chiederci e che invece ha il pieno diritto di rivendicare”. Con queste parole, la settimana scorsa, il Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, ha chiesto la fiducia del Senato al Governo. Una fiducia poi arrivata e che ha scongiurato una pesante, forse letale, crisi di governo legata alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. I primi firmatari di quell’appello, però, che richiama alla responsabilità la classe politica italiana, sono cittadini ed imprenditori, tartassati da tasse, balzelli e da un apparato burocratico mostruoso. Ai primi segnali di crisi di governo, Rete Imprese Italia ha dato vita ad una campagna stampa nazionale. Da Repubblica al Corriere, dal Sole 24ore al Messaggero, dalla Stampa al Giornale, il 2 ottobre scorso tutti i principali quotidiani italiani hanno accolto e rilanciato l’appello accorato di artigiani e piccoli imprenditori alla classe politica. “Primo l’atteggiamento del buon padre di famiglia. In ogni famiglia, quando non entrano abbastanza denari si risparmia. Invece, in Italia, si continua ad alzare le tasse per non diminuire le uscite e questa è la prima cosa che si chiede alla politica – ha spiegato Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianato Imprese – poi, c’è un discorso di riduzione del carico fiscale su imprese e famiglie, come l’Iva o l’Imu. Sui beni strumentali non è possibile pagare una tassa sul capannone quando io uso già il capannone per produrre il mio reddito, è come se tassassimo il tornio, non sta né in cielo né in terra. Qui erano arrivate delle promesse della politica che poi sono state palesemente disattese”. Gli italiani, cittadini e imprenditori, hanno bisogno di iniziative responsabili che portino l’Italia fuori da questa crisi, politica, economica e istituzionale. Le logiche dello scontro politico vengono meno di fronte ad un paese che vede aumentare il debito pubblico, la disoccupazione giovanile, il numero di imprese costrette a chiudere. Rete Imprese Italia lo ha confermato sulle pagine dei quotidiani italiani con un appello che lascia poco spazio all’immaginazione: non fate del male all’Italia. “Non si gioca sulla pelle delle imprese e delle famiglie, non si gioca con l’avvenire dei nostri figli, sul futuro del nostro paese – ha concluso Merletti – noi vogliamo bene al nostro Paese, cercate di volergliene anche voi, cari politici”.

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