3 Dicembre 2014, h. 13:44

I giovani imprenditori alla scoperta dell’artigiano del XXI secolo

Parlano il linguaggio digitale, ma non dimenticano i valori della tradizione. Amano la concretezza, ma sognano di inventare nuovi prodotti e servizi per essere competitivi sul mercato.  Il futuro del made in Italy è nelle mani e nella mente dei giovani imprenditori che, da Confartigianato, lanciano la sfida per costruire la nuova identità dell’artigiano del XXI secolo.
E lo fanno, fuori dagli schemi, con un viaggio nei luoghi d’Italia dove si concepiscono innovative modalità di produzione.
Il 21 e il 22 novembre i giovani di Confartigianato hanno fatto tappa a Milano per raccogliere esigenze, scambiare proposte, scoprire nuove forme e contenuti inediti del fare impresa. Dopo l’incontro svoltosi a maggio in provincia di Como, si tratta del secondo step di un percorso che punta a costruire una sorta di manifesto dell’artigiano del futuro, come spiega il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Marco Nardin: “Ci stiamo confrontando sull’identikit dell’artigiano del XXI secolo che cerca vantaggi rispetto al suo modo di essere, di fare business, di relazionarsi con altre imprese. E si chiede quanto le Associazioni di Confartigianato sono in grado di dare risposte. Noi Giovani Imprenditori, attraverso questo percorso, cercheremo di dare risposte e di indicare strumenti nuovi affinché le Associazioni siano in grado di offrire vantaggi agli imprenditori”.
Concretezza è la parola d’ordine che ha guidato i due giorni dell’iniziativa di Milano: concretezza nel confronto di idee e indicazioni tra i giovani imprenditori e altrettanto pragmatismo nell’esperienza sul campo vissuta con la visita a ‘MakeaCube’, incubatore d’impresa che aiuta a trasformare idee e progetti dei giovani in imprese a forte valenza sociale.
Uno stimolo per guardare oltre i confini della propria azienda, allargare l’orizzonte a nuove competenze, a nuovi modi per realizzare le proprie aspirazioni imprenditoriali, cogliere occasioni di business, intercettando le nuove esigenze dei consumatori e del mercato.
I giovani, insomma, non si rassegnano alla crisi e cercano nuove strade per rinnovare e valorizzare l’artigianato. Un obiettivo ben preciso, sintetizzato nelle parole del Presidente Marco Nardin che spiega cosa vogliono i giovani artigiani del XXI secolo: “Hanno bisogno di un’Italia smart, di una banda larga veloce, di una burocrazia più comprensibile. Hanno bisogno di un terreno fertile dove fare business. Oggi noi chiediamo questo, non vogliamo incentivi. Chiediamo soltanto un terreno fertile. E se l’imprenditore è bravo il raccolto verrà da sé”.

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