27 Febbraio 2015, h. 19:30

I piccoli imprenditori nella ‘giungla’ delle tassazioni agevolate

Di legge in legge, di proroga in proroga si cambia tutto per non cambiare niente. E’ così per quelle politiche fiscali che dovrebbero agevolare la tassazione sulle micro e piccole imprese e, che invece, finiscono addirittura per complicare le cose.
Stavolta a disorientare gli imprenditori è la ‘giungla’ di tassazioni agevolate introdotte negli ultimi mesi.
In sintesi, oggi coesistono 2 regimi fiscali per i micro e piccoli imprenditori.
Il primo è il cosiddetto forfettario, inaugurato con la legge di stabilità 2015, che da gennaio prevede una tassazione al 15% per le imprese con ricavi compresi fra i 15mila ed i 40mila euro a seconda dell’attività svolta.
Il secondo è il regime di vantaggio, che il Decreto Milleproroghe, varato il 26 febbraio, ha ripristinato per il 2015 nella versione dello scorso anno, vale a dire con tassazione al 5% per gli imprenditori con ricavi fino a 30mila euro.
Tutto ciò, in attesa che il Governo metta in atto quanto annunciato dal Premier Renzi alla fine dello scorso anno, cioè un intervento correttivo sul regime forfettario per renderlo più appetibile per gli imprenditori. Un obiettivo da tempo indicato da Confartigianato che ha sollecitato a Governo e Parlamento modifiche sul versante dei limite dei ricavi e dell’aliquota di tassazione.
Le richieste di Confartigianato hanno una motivazione molto solida, vale a dire i giudizi degli stessi imprenditori. La Confederazione ha effettuato una verifica sul campo, su un campione di oltre 15mila micro e piccoli imprenditori associati. Il risultato non lascia dubbi: il nuovo regime forfettario è scelto soltanto dal 4,4% degli imprenditori che nel 2014 applicavano regimi contabili agevolati. Motivo: troppo basso il limite dei ricavi e troppo alta l’aliquota del 15%.
Soltanto il 2,2% degli imprenditori che lo scorso anno utilizzava il regime di vantaggio con tassazione al 5% ha deciso di migrare nel regime forfettario.
E ancora, appena il 2,6% delle imprese che applicavano la contabilità semplificata ha deciso di passare al regime forfettario.
Le risposte degli imprenditori danno un segnale chiaro: il nuovo regime forfettario è destinato a restare al palo. Almeno fino a quando il Governo non deciderà di ascoltare le imprese e renderlo davvero conveniente rispetto alla tassazione ordinaria.

rss