1 Aprile 2016, h. 13:59

STUDI – Incidenza di Alzheimer e demenze senili +50% in otto anni. Trend al 2030 con 39 nuovi casi al giorno. Maggiore incidenza nelle Marche, Calabria, e Sicilia

Si svolge oggi, nelle principali piazze d’Italia, la nona edizione della “Giornata nazionale dell’Alzheimer”, promossa da Confartigianato ANAP e ANCoS in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Geriatriche dell’Università la Sapienza di Roma, la Croce Rossa Italiana.

In occasione dell’evento Confartigianato presenta un rapporto che esamina alcune tendenze relative all’incidenza di Alzheimer e demenze senili e all’invecchiamento della popolazione.

Le persone che soffrono di Alzheimer o demenze senili sono 560 mila, il 9,3 per mille della popolazione, con una con concentrazione tra le persone con 65 anni ed oltre che contano, infatti, 544 mila casi (97,1% del totale).  Secondo il trend di crescita previsto per i Paesi del G7 del 43%, nel 2030 in Italia i malati di Alzheimer o demenze senili saranno 800.800, con un ritmo di crescita di 39 nuovi malati al giorno.

L’incidenza dell’Alzheimer e le demenze senili nelle persone di 65 anni ed oltre di 42,8 persone su mille della stessa classe di età; i valori più alti, e superiori al 50 su mille, nelle Marche (58,7 per mille), in Calabria (57,4 per mille), in Sicilia (55,5 per mille), in Puglia (52,5 per mille), in Umbria (51,9 per mille) e in Emilia-Romagna (51,3 per mille).

Nell’arco di otto anni (2005-2013) l’incidenza dell’Alzheimer e le demenze senili è cresciuta del 50,0%, terzo aumento maggiore dietro a tumore maligno (+60,0%) e malattie della tiroide (+51,5%).

L’analisi per genere evidenzia che l’incidenza dell’Alzheimer e delle demenze senili è maggiore tra le donne con un tasso standardizzato dell’1,3%, a fronte di uno 0,5% degli uomini.

L’esame del quadro demografico dello studio evidenzia che in Italia la speranza di vita è di 82,8 anni, la quarta più alta tra Paesi dell’Ocse e la seconda nell’Unione europea, e segue quella del Giappone (83,4 anni), della Spagna (83,2 anni) e della Svizzera (82,9 anni). Alla maggiore longevità non si associa una migliore qualità della vita: in Italia solo il 28,6% degli anziani dichiara uno stato di saluto buono, lontano del 43,4% media Ocse.

In Italia le persone con 65 anni ed oltre che rappresentano oltre un quinto (22,0%) della popolazione. Le incidenze maggiori in Liguria (28,0%), Friuli-Venezia Giulia (25,1%), Toscana (24,8%), Umbria (24,6%) e Piemonte (24,5%); le quote minori in Campania (17,6%), P.A. di Bolzano (19,0%), Sicilia (19,9%), Calabria (20,2%) e Puglia (20,5%).

A livello provinciale le persone con 65 anni ed oltre rappresentano oltre un quarto della popolazione a Savona (28,5%), Trieste (28,4%), Genova (28,1%), Imperia e La Spezia (entrambe 27,5%), Biella (27,3%), Ferrara (27,0%), Alessandria (26,9%), Grosseto e Terni (entrambe 26,4%), Gorizia e Livorno (entrambe 26,3%), Vercelli (26,1%), MassaCarrara (25,9%) e Siena (25,5%).

Il dettaglio dei dati per regione e provincia nell’Elaborazione Flash “Alzheimer, demenze senili e invecchiamento della popolazione”, edizione speciale per IX “Giornata nazionale dell’Alzheimer”. Clicca qui per scaricarla.

 

Persone di 65 anni ed oltre che soffrono di Alzheimer o demenze senili ogni 1.000 persone di 65 anni ed oltre

(Anno 2013. Numero. Popolazione al 2013 indicata nella nota metodologica della pubblicazione – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Persone di 65 anni ed oltre che dichiarano limitazioni nelle attività quotidiane in 26 paesi dell’OCSE

(Anno 2013-% su popolazione 65 anni ed oltre * Dati Turchia al 2007 e Finlandia al 2012 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse)

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Speranza di vita alla nascita nei paesi Ocse

(Anno 2013-anni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse)

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Quota anziani con 65 anni ed oltre su popolazione per regione

(1 gennaio 2015. Valori % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Le 15 province con quota anziani con 65 anni ed oltre su popolazione superiore ad un quarto

(1 gennaio 2015. Valori % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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