10 Agosto 2016, h. 11:05

SPENDING REVIEW – In Comuni inefficienti spesa supera del 13,1% il fabbisogno standard, con extra spesa per 1,1 miliardi di €

Dal 9 agosto 2016 si applicano anche ai Comuni le norme del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 dicembre 2015 che prevedono l’acquisto centralizzato tramite Consip o in alternativa attraverso le centrali di acquisto di Regione e Città metropolitane

di alcune tipologie di servizi quali Vigilanza armata, Facility management immobili, Pulizia immobili, Guardiania e Manutenzione immobili e impianti. In generale l’applicazione della Spending review ai Comuni può generare risparmi di spesa consistenti. Una nostra analisi ha messo a confronto i fabbisogni standard e la spesa storica per 6.698 Comuni delle regioni a statuto ordinario. In particolare l’analisi ha individuato quattro tipologie di comuni: i Comuni efficienti che hanno una spesa storica inferiore al fabbisogno standard e una quantità dei servizi erogati superiore al livello dei servizi standard (offerti mediamente dagli enti con caratteristiche simili); i Comuni sopra livello che hanno una spesa storica superiore al fabbisogno standard e una quantità dei servizi erogati superiore al livello dei servizi standard; Comuni sotto livello che hanno una spesa storica inferiore al fabbisogno standard e una quantità dei servizi erogati inferiore al livello dei servizi standard ed infine i Comuni inefficienti che hanno una spesa storica superiore al fabbisogno standard e una quantità dei servizi erogati inferiore al livello dei servizi standard.

I risultati dell’elaborazione dei dati evidenziano che i Comuni efficienti mostrano una spesa storica inferiore dell’11,9% rispetto al fabbisogno (divario valutato in 1.046 milioni di euro in meno), i Comuni sotto livello registrano una spesa inferiore del 10,5% (1.011 milioni di euro in meno). All’opposto i Comuni sopra livello mostrano una spesa storica superiore del 14,6% rispetto al fabbisogno standard (910 milioni di euro in più) e i Comuni inefficienti offrono meno servizi registrando però una spesa superiore del 13,5% rispetto al fabbisogno standard (1.148 milioni di euro in più).

Concentrando l’analisi sul gruppo di oltre mille Comuni inefficienti l’analisi per ripartizione evidenzia un marcato divario tra Nord e Centro-Sud: la spesa effettiva storica dei Comuni inefficienti è mediamente del 29,1%, ma sale al 52,6% nel Centro e al 45,5% nel Sud mentre, all’opposto, registriamo valori più bassi per il Nord-Ovest con l’8,5% e per il Nord-Est con il 6,0%.

A livello regionale ben oltre la metà della spesa è da attribuirsi a Comuni inefficienti nel Lazio (82,2%) e in Campania (57,8%); seguono con quote superiori al 25% la Basilicata (45,1%), l’Abruzzo (41,2%), la Puglia (39,6%) e l’Umbria (31,5%).

L’analisi completa con i dati per regione su spesa e fabbisogni standard è disponibile nell’11° Rapporto annuale “L’economia ibrida, valori artigiani e tecnologie digitali” per l’Assemblea Confartigianato 2016. Clicca qui per scaricarlo.

 

 

Quattro tipologie di Comuni per spesa, fabbisogni standard e servizi

 (Anno 2010; % comuni, popolazione e spesa; divario spesa storica e fabbisogno standard; 6.698 comuni RSO – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mef-Sose)
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La spesa effettiva storica dei Comuni delle regioni a statuto ordinario per spesa e livello dei servizi offerti

(Anno 2010–composizione % su totale regionale; 6.698 Comuni RSO – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mef-Sose)

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