15 Dicembre 2017, h. 11:33

CONTRATTI – Rinnovato ccnl imprese artigiane moda, chimica ceramica. Soddisfatta Confartigianato

Nella tarda serata di ieri 14 dicembre Confartigianato Moda, Confartigianato Chimica, Confartigianato Ceramica, le Organizzazioni di categoria di Cna, Casartigiani, Claai e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno firmato l’ipotesi di accordo per il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro che rinnova e accorpa i due previgenti contratti collettivi dell’area tessile-moda e dell’area chimica-ceramica, scaduti rispettivamente il 30 giugno 2016 e il 31 dicembre 2016.

Il  nuovo ccnl si applica ai dipendenti delle imprese artigiane dei settori tessile,  abbigliamento,  calzaturiero,  pulitintolavanderie,  occhialerie, chimica,  gomma  plastica,  vetro,  ceramica, terracotta, grès, decorazione piastrelle, e scadrà il 31 dicembre 2018.

Per  quanto concerne il mercato del lavoro l’intesa prevede molte novità: l’adeguamento della  normativa contrattuale dell’apprendistato alle disposizioni  del decreto 81/2015; la definizione di una specifica tipologia di contratto di lavoro a tempo indeterminato per il reinserimento al  lavoro  destinato  ad  alcune  categorie  di lavoratori, che prevede la corresponsione  di  un  salario  d’ingresso  attraverso  il sistema del cosiddetto sottoinquadramento;  l’ampliamento della possibilità di assumere lavoratori con contratto a tempo determinato.

Per quanto riguarda la parte economica l’accordo prevede aumenti salariali a regime pari a 45 euro  per  il  Livello  3° settore abbigliamento, di 48,10 euro per il settore chimica, di 42 euro per il  settore  ceramica.

Soddisfazione viene espressa da Dario Bruni, Delegato alle Relazioni Sindacali di Confartigianato, il quale sottolinea che “l’accordo attua la razionalizzazione del numero dei contratti prevista dal nuovo modello contrattuale dell’artigianato e delle piccole imprese. Inoltre consente di utilizzare nuovi strumenti per favorire il migliore collocamento delle risorse umane, valorizzare l’apprendistato e la bilateralità, realizzare soluzioni di welfare su misura per i settori interessati e meglio rispondere alle sfide della competitività”.

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