5 Febbraio 2018, h. 17:14

TRIESTE – Confartigianato Trieste e polizia locale dichiarano guerra all’abusivismo

Confartigianato Trieste e la Polizia locale sono scesi in campo contro gli abusivi, sedicenti artigiani che offrono servizi e prodotti a prezzi stracciati, senza averne, però, autorizzazioni e competenze. Un problema molto diffuso in tutta Italia e che, nel capoluogo friulano, ha toccato numeri preoccupanti, tanto da spingere l’associazione provinciale e le forze dell’ordine a tutelare la legalità, le imprese artigiane regolari e i consumatori, attratti da tariffe basse e annunci online invitanti. “Sicuramente il mondo delle costruzioni è quello che raccoglie più soggetti abusivi, soprattutto per le attività di restauro d’interni e d’appartamento  – ha spiegato Enrico Eva, direttore di Confartigianato Trieste – Registriamo, però, diverse segnalazioni anche per quanto riguarda le officine meccaniche, le carrozzerie e alcuni segmenti dell’alimentazione, che stanno emergendo con numeri importanti”. Secondo le stime di Confartigianato Trieste, gli abusivi sono dal 3 al 5% del totale delle imprese tanto che, in questi primi tre mesi di contrasto, sono state scoperte 10 attività irregolari, promosse sul web ma totalmente abusive. Il meccanismo di contrasto è semplice ed efficace e nasce dalla collaborazione tra il tessuto produttivo e la polizia locale che, ricevuta la segnalazione, inizia a fare verifiche, appostamenti e controlli delle offerte online e sui social network, per scovare gli illeciti e segnalarli alla Guardia di Finanza, all’Agenzia delle Entrate e all’Ispettorato del Lavoro.
“E’ necessario riporre più attenzione alle imprese non regolari sul territorio. Ce ne sono purtroppo tante, troppe a dispetto di chi, invece, con rigore, pazienza e dignità ogni giorno apre la saracinesca della propria attività – ha aggiunto Eva – Chiediamo al Fisco, quindi, di essere più attenti e più precisi con chi non segue le regole e le leggi”. Inutile dire che, oltre a rappresentare un pericolo per i consumatori e una truffa ai danni dello Stato, questi abusivi fanno una concorrenza sleale alle imprese artigiane regolari, che devono sopportare i costi delle licenze, della formazione, dell’aggiornamento professionale e delle coperture assicurative.

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