Gismondi Atelier

Gismondi Atelier, la tradizionale oreficeria scultorea di Genova

Marta Ballestrero, Alessandro Loffredo e Sarah Gismondi fotografati da Ivan Demenego – testo di Fabrizio Cassieri

 

Siamo a Genova, nella centralissima via San Vincenzo. È al primo piano di un palazzo antico come i vicoli del capoluogo ligure, che Sarah Gismondi e Alessandro Loffredo hanno fondato la Gismondi Atelier, un laboratorio capace di continuare la secolare tradizione orafa genovese. “Conosco questo settore da sempre, da quando sono nata – inizia a raccontare Sarah, una simpatica trentenne dal sorriso elegante e morbido come le linee dei gioielli proposti dall’Atelier – L’azienda di famiglia commercia argenteria da 250 anni. Anch’io ho iniziato lì, curando la rete commerciale con le botteghe artigiane. Ben presto, però, ho capito che ad affascinarmi era proprio la produzione, l’ideazione e la realizzazione dei gioielli. In altre parole, ero più attratta dagli aspetti legati all’artigianato che a quelli più specifici del commercio. A quel punto ho conosciuto Alessandro e abbiamo deciso di iniziare questo percorso imprenditoriale insieme”. Era il 2010, Alessandro Loffredo aveva iniziato a lavorare dopo gli studi tra l’istituto d’arte e l’eccellente scuola orafa di Valenza, in Piemonte. Oggi è lui, poco più che trentenne, a creare i gioielli della Gismondi Atelier, con passione, talento e tecniche artigiane affinate in anni di studio e di lavoro. “Realizziamo i nostri gioielli seguendo il metodo della lavorazione Sforza, tipica della tradizione genovese, caratterizzata dalla cesellatura e dalle forme scultoree. Molta della nostra produzione prende ispirazione dalla città. Ad esempio, abbiamo realizzato una collezione disegnata sulle trame della pavimentazione dei vicoli di Genova o un’altra che prendeva spunto dalla tradizionale lavorazione ligure del ferro battuto”. Con loro c’è Marta Ballestrero, una giovane apprendista con la laurea nel cassetto, che si è innamorata dell’artigianato con un bando regionale sugli antichi mestieri. Parlando, poi, si scopre che fu Confartigianato Liguria a battersi perché quel progetto venisse aperto a tutti i mestieri della tradizione genovese, tra cui proprio l’oreficeria. “Genova ha perso gran parte del suo patrimonio artigiano, fatto di tecniche e antichi mestieri”, soprattutto argentieri e indoratori. “Questo è un problema importante – riprende Sarah Gismondi – Si è persa la cultura dell’artigianato e dell’insegnamento di queste tecniche. Anche a livello legislativo, vorremmo fosse più facile poter aprire le porte del nostro laboratorio a chi vuole scoprire questo mestiere. Questo favorirebbe la diffusione della cultura artigiana e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale della città, con cui collaborare e confrontarsi”. Per un laboratorio che utilizza strumenti e attrezzi vecchi anche di qualche secolo, “come questa incudine del 1700”, ci dice Alessandro con un certo orgoglio, le recenti norme sui compro oro e sulle modalità di marchiatura “stanno creando problemi. Sono regole giuste per i compro oro, non per noi però – aggiunge Sarah – Il nostro mercato di riferimento è quello italiano, ma abbiamo clienti anche in Cina, in Svizzera e nel resto d’Europa”. “Lavoriamo soprattutto sulla creazione di oggetti personali, sul restauro dei gioielli antichi e sulle collezioni che progettiamo e realizziamo qui in bottega – ci spiega Alessandro Loffredo, il maestro orafo della Gismondi Atelier – Amiamo studiare soluzioni che permettano di realizzare i desideri dei nostri clienti, passiamo ore a cercare di capire come dar forma e sostanza ai loro gioielli. Cerchiamo sempre nuove forme e idee creative e innovative. Per un committente abbiamo realizzato una collezione di anelli che riproponevano le diverse tipologie di castelli medievali, mentre questo è un antico mulino”, spiega mentre ci mostra un anello che rappresenta un antico mulino, perfetto nella lavorazione e realistico in ogni dettaglio. Un vero e proprio capolavoro di arte orafa. “Le tecniche della lavorazione Sforza sono il nostro tratto distintivo, amiamo creare delle vere e proprie sculture”. Ammirare ogni singolo pezzo della produzione della Gismondi Atelier è un viaggio tra anelli e bracciali, orecchini e collane plasmati con cura e sapienza, pezzi unici di una tradizione artigiana che cerca, studia e prova forme e materiali sempre più innovativi. “Studiando una vecchia ricetta, abbiamo provato a riproporre la lavorazione dell’oro blu – aggiunge ancora Alessandro – Una scoperta importante, che ha incuriosito noi e il mondo accademico. Provandone la lavorazione, però, ci siamo accorti che la durezza e la consistenza del materiale non si adattavano alle nostre esigenze, così abbiamo deciso di utilizzarlo soltanto per le parti decorative”. Innovazione che questo atelier di trentenni preparati e curiosi ha portato anche in altri ambiti dell’impresa, dalla commercializzazione dei prodotti in tutto il mondo grazie al web alla prototipazione 3d con l’utilizzo della tecnologia CAD, oltre alla riproduzione di impronte sui gioielli, utilizzando una tecnica inventata proprio qui in bottega. Un impegno alla ricerca della giusta alchimia tra la tradizione, l’innovazione e la cultura artigiana del territorio. “Siamo molto legati a Genova e alla Liguria, per le tecniche di lavorazione, lo stile e le materie prime delle nostre realizzazioni – continua Sarah – La nostra è una produzione 100% made in Liguria”, un connotato che fa della Gismondi Atelier una piccola impresa d’eccellenza dell’artigianato italiano.

 

Gismondi Atelier
Genova
www.saragismondi.it
Confartigianato Genova
www.confartigianatoliguria.it