“Confartigianato è impegnata a promuovere la cultura della sostenibilità e a sostenere le imprese nelle sfide e nelle trasformazioni che essa comporta. Lo facciamo sotto il brand Confartigianato Imprese Sostenibili creato proprio per abbracciare ed attuare questo impegno”. Con queste parole Riccardo Porta, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, è intervenuto all’evento ‘I giovani e la sostenibilità. Talenti da valorizzare’, in apertura della ‘Social Sustainability Week‘, in programma a Roma, dal 2 al 6 dicembre.
“Guardiamo al futuro con l’intelligenza artigiana – ha spiegato il Presidente Porta – perché soltanto mettendo al centro l’uomo e il valore dell’imprenditore si può creare un futuro sostenibile. La nostra storia di imprenditori artigiani e di piccole e medie imprese, inserite in contesti sociali anche piccoli, nell’ambito dei quali svolgiamo un ruolo fondamentale, e la natura stessa della nostra intelligenza artigiana, ci portano a fare scelte sostenibili. Perché noi viviamo nello stesso territorio nel quale lavoriamo”. “Questo – ha spiegato il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato – è un elemento molto importante da trasmettere anche ai giovani, soprattutto per dare una visione di attrattività del nostro Paese. Tutti dicono che viviamo nel Paese più bello del mondo e non ce ne rendiamo conto, però la grande bellezza del nostro Paese risiede nei nostri laboratori, nelle nostre aziende. E noi abbiamo davanti la possibilità di rivalorizzarla e di creare un nuovo Rinascimento”.
Nel corso dell’evento è stato presentato un rapporto su ‘Giovani e sostenibilità sociale’ realizzato da Eikon Strategic Consulting Italia. La ricerca è stata al centro del dibattito, al quale hanno partecipato, oltre al Presidente Riccardo Porta, Paola Ansuini, direttore della Comunicazione-Tutela clientela e educazione finanziaria di Banca d’Italia, Enrico Giovannini, direttore scientifico AsviS, Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio, Patrizia Lombardi, presidente del comitato coordinamento Rete Università Sostenibili, Giorgio Grani, vicepresidente dei Giovani di Confagricoltura – Anga, Dario Scalia, vicepresidente dei Giovani Imprenditori Confcommercio. ‘La Social Sustainability Week nasce per costruire una comunità di pensiero e di pratica tra leadership visionarie e organizzazioni impegnate nella sostenibilità sociale. Una settimana ogni anno per fare network e cambiare le regole del gioco, usando il fattore ‘S’ come strategia trainante”, ha affermato Cristina Cenci, Senior Partner di Eikon Strategic Consulting Italia”.
Il 27 novembre l’Assemblea di Confartigianato ha monopolizzato l’attenzione dei media con 43 servizi nei notiziari di tutte le principali reti radio-televisive, oltre 50 articoli sui quotidiani nazionali e locali, notizie d’apertura sui portali di informazione web.
L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le proposte contenute nella relazione del Presidente di Confartigianato Marco Granelli hanno avuto grande risalto, con resoconti dell’Assemblea e interviste al Presidente Granelli, in tutte le edizioni dei telegiornali e nei programmi di approfondimento Rai, Mediaset, Sky, su Radio24, sulle pagine economiche di testate come il Corriere della sera. Inoltre, il Presidente Granelli è intervenuto a Tg2 Post, il programma in onda alle 21 su Rai2, per analizzare le prospettive delle nostre imprese nei nuovi scenari geopolitici mondiali.
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Il 28 novembre, a Roma, presso la sede di Confartigianato Imprese Nazionale, si è svolto l’evento finale ‘Habilitas 2024’ riguardante i tirocini dedicati al “Rafforzamento delle Associazioni imprenditoriali latinoamericane per migliorare i servizi offerti alle PMI”.Leggere di più
Il conflitto russo-ucraino, dal 2022 ad oggi, è costato alle imprese italiane 155,1 miliardi di euro. Ai 13,4 miliardi di mancate esportazioni verso Russia e Ucraina si sommano la perdita di 18,4 miliardi di export verso la Germania, Leggere di più
Il nuovo numero di Spirito Artigiano, edizione speciale per l’Assemblea di Confartigianato svoltasi il 27 novembre, offre uno sguardo profondo sul ruolo cruciale dell’artigianato nell’economia e nella società italiana, mettendo in luce sia i suoi valori tradizionali che la sua capacità di innovazione. Leggere di più
Le imprese italiane stanno operando in un contesto internazionale fragile e turbolento, dominato dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente. L’autunno 2024 è caratterizzato da un indebolimento della crescita che rischia di far perdere lo slancio degli ultimi anni che ha visto l’economia italiana performare meglio di quelle di Francia e Germania per crescita del PIL e dell’occupazione tra il 2021 e il 2024, nonostante le condizioni avverse conseguenti all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, uno shock energetico, la stretta monetaria più pesante della storia dell’Euro, la caduta del commercio internazionale e le incertezze derivanti dallo scoppio della crisi in Medio Oriente.
L’analisi della complessa fase congiunturale è delineata nel 19° Rapporto annuale di Confartigianato ‘Italia, la grande officina delle piccole imprese’ e proposta nell’articolo ‘SCENARIO PIL/ Le scelte urgenti per sfuggire alla frenata autunnale a firma di Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato, pubblicato su il Sussidiario.net.
L’elevata instabilità geopolitica e il crescente utilizzo dei dazi indeboliscono la ripresa del commercio internazionale e riducono la produzione manifatturiera, con una crisi più acuta per moda e meccanica. Il clima di incertezza frena gli investimenti delle imprese, con ricadute sul tasso di crescita: ad ottobre scende il clima di fiducia delle imprese, portandosi su un livello minimo da aprile 2021.
Per il prossimo anno si prospetta un indebolimento dell’attività edilizia, dopo una lunga fase espansiva. Le previsioni della Commissione europea pubblicate a metà novembre indicano per il 2025 in Italia una flessione del 3,8% degli investimenti in costruzioni. Nel corso dell’estate del 2024 si osserva una tenuta dell’attività nelle costruzioni, con il relativo indice della produzione che nel trimestre luglio-settembre 2024 segna un aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. L’intervento sulle detrazioni edilizie contenuto nel disegno di legge di bilancio frena l’attività di ristrutturazione delle abitazioni, allontanando l’Italia dal raggiungimento degli ambiziosi obiettivi previsti dalla direttiva green degli edifici.
I consumi di beni e le vendite al dettaglio sono in flessione, mentre tiene la spesa per i servizi. La spesa delle famiglie nel secondo trimestre del 2024 aumenta dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, dinamica sostenuta dall’aumento dell’1,1% della spesa per i servizi mentre quella per i beni scende dello 0,3%. Il basso profilo dei consumi di beni è confermato dalla debolezza delle vendite al dettaglio, il cui volume nei primi nove mesi dell’anno segna un calo dello 0,7% su base annua. Ad ottobre la fiducia dei consumatori evidenzia un’evoluzione sfavorevole, con un peggioramento delle aspettative. Il turismo non conferma la crescita dello scorso anno: tra gennaio e settembre del 2024 le presenze turistiche ristagnano, con aumento su base annua delle presenze straniere che compensa il calo delle presenze dei turisti italiani.
La domanda interna è sostenuta da un buon andamento del mercato del lavoro, che a settembre 2024 registra un aumento di 301mila occupati in un anno (+1,3%, sostenuto dall’aumento di 331mila dipendenti permanenti, pari al +2,1%), pur segnando, dopo tre mesi di crescita, un calo su base mensile del numero di occupati. Rimane elevata la carenza di manodopera, in particolare di quella maggiormente qualificata: a novembre 2024 risulta di difficile reperimento il 47,9% delle entrate previste dalle imprese, quota che sale al 60,1% per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine.
Il nuovo ciclo di politica fiscale delineato dal Piano strutturale di bilancio, caratterizzato da una riduzione del deficit e da un contenimento della spesa pubblica primaria, si associa ad una politica monetaria che ha determinato un caro tassi più pesante per le imprese italiane rispetto alle omologhe europee, riducendo la domanda di prestiti e la propensione ad investire delle imprese, ostacolando una complessa doppia transizione, digitale e green. Le imprese italiane a settembre 2024 hanno visto salire il costo del credito di 337 punti base rispetto a giugno 2022, mese precedente all’inizio della stretta monetaria: si tratta di 40 punti in più rispetto ai 297 punti in più registrati in Eurozona e dell’aumento più consistente tra i maggiori paesi europei. A settembre 2024 i prestiti alle imprese sono diminuiti del 2,4%, mentre la dinamica degli investimenti delle imprese dal primo trimestre del 2024 è entrata in territorio negativo e nel secondo trimestre dell’anno segna un calo del 2,3% su base annua. La BCE ha avviato un percorso di allentamento delle condizioni monetarie, ma che rimane ancora incerto nella sua intensità, dipendendo dall’evoluzione della congiuntura. La crescita ‘zero virgola’ dell’economia dell’Eurozona rende auspicabile, fin dalla prossima riunione del Consiglio della BCE del 12 dicembre, un deciso taglio dei tassi di cinquanta punti base.
Agli alti oneri finanziari si associa un livello dei prezzi di elettricità e gas che rimane ampiamente al di sopra dei livelli del 2021, anno precedente allo scoppio della crisi energetica. Il conflitto in Medio Oriente mantiene una elevata volatilità dei prezzi delle commodities energetiche.
Il percorso di miglioramento dei conti pubblici delineato dal Piano strutturale di bilancio 2025-2029 limita all’1,5% il tasso annuo di crescita della spesa primaria netta. Tale vincolo – introdotto dalla riforma del Patto di stabilità e crescita – in presenza di una maggiore rigidità delle uscite per previdenza, sanità e lavoro pubblico potrebbe spiazzare la spesa pubblica per gli investimenti, per gli interventi a sostegno delle attività economiche e per la difesa del territorio, questi ultimi resi sempre più necessari per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Sono opportuni gli interventi di riduzione della pressione fiscale, a fronte di un carico fiscale che in Italia nel 2024 rimane più alto di 1,7 punti di PIL rispetto alla media dell’Eurozona. L’indebolimento di una spinta fiscale espansiva può derivare anche dai ritardi nello stato di avanzamento delle opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che a inizio ottobre 2024 registra una spesa complessivamente sostenuta di 53,5 miliardi di euro, pari al 27,5% del totale delle risorse finanziarie del Piano (194,4 miliardi).
Nostre elaborazioni su dati Banca d’Italia, Bce, Commissione europea, Eurostat, Istat, Mef, Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Upb
Nei giorni scorsi, con l’elezione dei Presidenti di Federazione si è completato il percorso di rinnovo, iniziato il 5 settembre, dei vertici delle categorie rappresentate da Confartigianato. Leggere di più
Confartigianato lancia la Campagna di tesseramento 2025. Il tema centrale rimane l’“Intelligenza artigiana” che quest’anno si arricchisce con l’elemento della “creatività“, per sottolineare come la capacità di trasformare idee in prodotti e servizi unici sia patrimonio distintivo e prerogativa fondamentale della mente degli artigiani.Leggere di più
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