I giovani possono essere il futuro dell’artigianato. E l’artigianato può offrire ai giovani un futuro di lavoro creativo e gratificante. Ma bisogna far incontrare questi due mondi, comunicando alle nuove generazioni, con il linguaggio più adatto a loro, le opportunità di mettere talento e ambizioni in un’attività imprenditoriale. In questa sfida si è cimentata Confartigianato con il progetto ‘L’artigianato che ci piace’ nel quale ha coinvolto Vincenzo Schettini, fisico e influencer. E proprio all’attrattività dell’artigianato nei confronti dei giovani è dedicato il nuovo numero di ‘Spirito artigiano’.
Andrea Granelli, presidente di Kanso, società di consulenza specializzata in innovazione e change management, sostiene che lo spirito artigiano sta influenzando la cultura contemporanea, suggerendo che stiamo vivendo una transizione verso un’economia post-industriale in cui l’artigianato recupera un ruolo centrale. L’autore sottolinea tre aspetti chiave dell’artigianato: la personalizzazione della produzione, la custodia responsabile dell’ambiente e la centralità della tecnologia come strumento potenziante. Questi elementi non solo valorizzano l’artigianato, ma lo rendono anche un simbolo di modernità sostenibile, attraendo i giovani alla ricerca di un lavoro significativo e responsabile.
Massimiliano Valerii, direttore del Censis, analizza il cambiamento nel rapporto dei giovani con il lavoro, evidenziando che ora cercano non solo stabilità, ma anche un lavoro che offra senso e soddisfazione personale. L’artigianato emerge come una risposta alle loro aspirazioni, grazie alla sua capacità di combinare creatività, autonomia e un forte legame con il contesto locale. Molti giovani vedono nell’artigianato un’opportunità per esprimere le proprie passioni e competenze, rifiutando un approccio produttivistico tradizionale.
Il professor Giulio Sapelli, Presidente della Fondazione Germozzi, riflette sull’importanza dell’artigianato come espressione della creatività individuale e collettiva. Ricollegandosi al pensiero di Vincenzo Schettini, sottolinea che il mestiere artigiano è non solo un lavoro, ma un modo di essere che arricchisce la vita. L’artigianato è visto come una risposta alle sfide contemporanee, contribuendo a un cambiamento positivo nel mondo. Gli artigiani sono descritti come custodi di una tradizione che, grazie all’innovazione e alla cura, può prosperare nel contesto attuale.
Il professor Mauro Magatti, docente di Sociologia all’Università Cattolica di Milano, esplora l’evoluzione delle sensibilità giovanili, sottolineando un passaggio da valori materiali a relazionali. I giovani cercano un’autorealizzazione che si concretizza in un impegno attivo verso il bene comune e la sostenibilità. Le ricerche rivelano che i giovani preferiscono marchi sostenibili e sono consapevoli della necessità di un cambiamento climatico, dimostrando un forte desiderio di significato nelle loro scelte professionali e di consumo.
Francesco Maietta, responsabile area politiche sociali del Censis, analizza il rapporto tra giovani e mondo artigiano, evidenziando come il 74% dei giovani non identifichi il lavoro come il fulcro della propria vita. Tuttavia, cercano un “buon lavoro” che promuova benessere, autonomia, sostenibilità e relazioni positive. L’artigianato risponde a queste esigenze, offrendo opportunità di creatività, stabilità e impegno sociale. Inoltre, il 39% dei giovani esprime interesse a lavorare nel settore artigiano, segnalando una potenziale crescita.
A testimoniare l’incontro tra giovani e artigianato, tra tradizione e innovazione, tre storie di giovani imprenditori: Lucia La Duca combina sostenibilità e tecnologia nella moda, Matteo Galbusera valorizza mestieri antichi in un contesto moderno e Cristian Cernera integra innovazione tecnologica nel giardinaggio.
In un’intervista di Federico Di Bisceglie a Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni, si sottolinea la necessità di adattarsi all’innovazione, con un focus sulla qualità e sull’importanza della rappresentanza per sostenere le piccole e medie imprese. Stagnaro evidenzia che l’artigianato può essere una via promettente per i giovani, specialmente quando si gestiscono bene i passaggi generazionali.
Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, fa rilevare che oltre 4 milioni di giovani sono attratti dall’artigianato, grazie a valori di crescita personale e flessibilità. La transizione digitale e la sostenibilità emergono come fattori chiave, con un crescente numero di imprese artigiane gestite da under 35, rendendo il settore sempre più rilevante nel contesto economico attuale. Infine, l’interesse dei giovani per attività imprenditoriali sostenibili rafforza l’idea che l’artigianato possa rispondere alle loro aspettative e aspirazioni professionali.
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