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Install, artigiani alla scoperta degli oceani

Gennaro Illiano fotografato da Ivan Demenego – Testo di Fabrizio Cassieri

 

La storia della Install di Pozzuoli ricorda il mito di Davide e Golia, quello di una piccola impresa capace di sfidare i colossi internazionali nel campo delle ispezioni marine. Un settore poco sviluppato in Italia, che il mondo conosce con il termine inglese di marine survey, fatto di sonde, robot e attrezzature 3d da spedire negli abissi per scansionarne i fondali o per studiare relitti e reperti archeologici. “I nostri clienti sono le multinazionali energetiche, le aziende che posano cavi e condutture e, negli ultimi anni, anche le aziende impegnate nell’archeologia marina. Pensate che a poca distanza da qui c’è la più grande zona archeologica marina d’Italia, la vecchia città di Baia, inabissata secoli fa. Una Pompei del mare che giace a pochi metri di profondità e che, in alcune giornate di cielo limpido e acqua cristallina, è possibile vedere dall’aereo in atterraggio a Capodichino”.
A parlare è Gennaro Illiano, un giovane imprenditore capace di fondare una piccola impresa dinamica e qualificata, ad alta specializzazione e ad altissimo tasso di innovazione. “Il nostro lavoro è a bordo delle navi che navigano i mari di tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Africa, dal mondo arabo al Nord Europa. Abbiamo una sede in Francia e cantieri aperti in tutto il mondo. Il nostro lavoro si fa ogni giorno più complesso. Quando abbiamo iniziato – continua un ragazzo che di Napoli ha il sorriso e la battuta pronta, di un artigiano, invece, la timidezza nel raccontare quanto di grande e ambizioso fa ogni giorno – ci occupavamo soltanto di installare le attrezzature a bordo delle navi. Negli anni, però, grazie alla tecnologia e a un’innovativa organizzazione del lavoro, abbiamo ampliato il raggio d’azione, con la raccolta e l’elaborazione di dati, informazioni e mappature 3d dei fondali. L’età media dei nostri collaboratori non supera i 40 anni. Con noi lavorano informatici, ingegneri, cartografi, grafici e modellatori 3d, che hanno imparato a fare anche i marinai”. Un mestiere che richiede una formazione specifica, complessa, tanto da spingere la Install a creare una propria academy per la formazione dei collaboratori. “È un mestiere che richiede preparazione e competenze trasversali. A queste, vanno aggiunte le difficoltà di lavorare in mare aperto. Per questo abbiamo deciso di creare la nostra academy, per aumentare competenze e conoscenze del nostro team e per preparare i collaboratori alle sfide di tutti i giorni”, aggiunge Illiano, a capo di un’azienda che il prestigioso Financial Times ha inserito nella lista delle mille imprese a maggior crescita di tutto il mondo. “Questo attestato è una delle soddisfazioni più grandi che abbiamo ricevuto. Ci è arrivato senza che ne sapessimo nulla, il Financial Times lo assegna alle aziende controllando bilanci e fatturato”, spiega Illiano mentre mostra l’attestato del più importante giornale economico del mondo. “Siamo una piccola impresa del Sud Italia, non ci aspettavamo un riconoscimento tanto prestigioso”, aggiunge con un sorriso. Un traguardo raggiunto grazie all’innovazione tecnologica, alle competenze e alla passione che ogni giorno i collaboratori della Install mettono al servizio della ricerca scientifica marina. “È un duro lavoro, ci confrontiamo con aziende straniere che hanno fondi importanti e un mercato meno burocratizzato di quello italiano. Noi, però, conosciamo il nostro valore e questo settore, continuiamo a fare ricerca per presentare sempre qualcosa di nuovo e innovativo. È una sfida impegnativa che vogliamo vincere per noi e per il Sud Italia, per dimostrare che anche qui si può fare impresa”.

 

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Pozzuoli (NA)
www.installsrl.it
Confartigianato Napoli
www.confartigianatonapoli.it