Le fotografie dell'udienza papale di Confartigianato

Le fotografie dell'udienza di Papa Francesco con gli artigiani di Confartigianato, che si è svolta il 10 febbraio presso l’Aula Paolo VI in Vaticano, sono disponibili sul nostro canale Flickr. Per vederle, clicca qui

 

 


Nell’era dei big data, il 22,9% delle piccole imprese analizza dati. Granelli: "Sostenere gli investimenti in tecnologie 4.0 con interventi a misura di MPI"

 Nel corso degli anni Venti i dati sono diventati un asset strategico per le imprese e, più in generale, per i sistemi economici. Si assiste alla tumultuosa crescita dei flussi di dati generati da persone, processi e macchine, mentre cresce l’elaborazione e analisi dei dati da parte delle imprese.

I big data sono originati dai media, quali social network e ricerche su internet, oltre che dai sistemi aziendali, anche in interazione con la Pubblica amministrazione: pensiamo ai 2,1 miliardi di fatture elettroniche emesse in un anno, un ritmo di 66 fatture al secondo. Un ulteriore driver è rappresentato da Internet of Things, tecnologie che gestiscono dati generati da sensori e dispositivi - telecamere, cellulari, satelliti, ecc. - utilizzati per la domotica e la gestione di macchinari e apparecchiature e la cui elaborazione consente di misurare fenomeni del mondo fisico quali, ad esempio, l’evoluzione delle condizioni meteo, i livelli dell’inquinamento e del traffico e il tracciamento di persone e veicoli.

L’evoluzione tecnologica di reti e sistemi di connettività e la dinamica del valore aggiunto ottenuto dall’elaborazione dei dati sta determinando una crescita del traffico sulla Rete ad un tasso del 24,2% all’anno. L'analisi dei dati dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni evidenzia che nei primi nove mesi del 2023 il volume di traffico dati fisso e mobile (upload + download) ha segnato una crescita del 15,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, migliorando il +13,4% registrato l'anno precedente. Nel 2023 la crescita è più marcata per il traffico mobile (+22,3%) rispetto quello fisso (+13,3%). Tra il 2023 e il 2019, anno precedente allo scoppio della pandemia, il traffico dati ha cumulato un aumento del 137,8%, pari, come anticipato, ad un tasso di crescita medio annuo del 24,2%. Lo sviluppo dell'Internet delle cose spinge la crescita delle connessioni mobili M2M (Machine-to-Machine, per scambio dati tra apparecchiature e dispositivi senza interazione umana): negli ultimi quattro anni il numero complessivo delle linee mobili sale del 4,0%, combinazione di un aumento del 26,2% delle linee M2M e un calo del 2,4% delle linee human (linee voce e/o dati che prevedono l’iterazione umana).

Le piccole imprese e l’analisi dei dati – Si diffonde tra le imprese l’elaborazione dei big data e l’attività di analisi dei dati. Nel 2023 il 22,9% delle imprese con 10-49 addetti esegue analisi di dati con risorse interne o esterne. Il settore con la più elevata propensione all’analisi dei dati è quello dei servizi (24,4%) seguito da manifattura con 22,1% e costruzioni con 14,1%. Nel confronto internazionale, la quota per le piccole imprese in Italia rimane inferiore di 3,2 punti al 28,7% della media Ue, mentre valori più elevati si riscontrano in Germania (31,7%) e Francia (29,8%).

Un approfondimento per tipologia di dati analizzati evidenzia che l’11,6% delle piccole imprese analizzano dati sulle transazioni, il 9,2% dati sui clienti, il 7,5% dati dei social media, il 6,2% dati del web, il 4,5% dati provenienti da strumenti smart o sensori. Quote più contenute per dati provenienti da localizzazione veicoli/pc, dati satellitari e open data della PA.

Per sviluppare le attività di data analysis sono necessari investimenti e personale con competenze adeguate. Oltre 90mila micro e piccole imprese tra 3 e 49 addetti innovano mediante l’acquisto o sviluppo di software, database e servizi per l'analisi dei dati mentre nelle MPI è previsto l’inserimento di 449mila lavoratori, pari al 12,9% delle entrate nelle MPI, con elevate competenze digitali 4.0, capaci di gestire tecnologie relative a big data analytics, internet of things e robot. Di questi, però, più di uno su due (54,9%) risulta di difficile reperimento.

"La transizione digitale - sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli - va sostenuta con interventi a misura di piccola impresa per sostenere gli investimenti in tecnologie 4.0, soprattutto in questa difficile fase congiunturale, in cui la stretta monetaria e il calo dei prestiti stanno pesando sulla propensione ad investire degli imprenditori. Altrettanto importanti sono interventi di politica formativa capaci di risolvere il problema della carenza di manodopera qualificata e con competenze digitali denunciata dalle piccole imprese".

 
Piccole imprese che svolgono analisi dei dati per settore
2023, % imprese con almeno 10 addetti, attività svolte internamente o esternamente - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 


Ecobonus 2024: presentazione delle Linee Guida al tavolo Automotive

Il 1° febbraio 2024, si è tenuto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il Tavolo Automotive dedicato alla presentazione delle linee di intervento del Piano Incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, noto come Ecobonus 2024. L'evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, tra cui il Ministro Adolfo Urso, il Viceministro Valentino Valentini, il Sottosegretario Fausta Bergamotto, nonché di attori chiave della filiera automobilistica, quali Associazioni di Categoria, tra cui Confartigianato Autoriparazione, Aziende produttrici di veicoli e Sindacati del settore.

Il Piano Ecobonus 2024, che può contare su circa 950 milioni di euro di risorse, attualmente in fase di definizione attraverso un DPCM, punta a raggiungere tre obiettivi principali: sostenibilità ambientale, attraverso l'incentivazione alla rottamazione dei veicoli più inquinanti; sostenibilità sociale, favorendo l'acquisto di veicoli a basse emissioni in base al reddito; e sostenibilità produttiva, valorizzando la produzione automobilistica nazionale.

Tra le misure anticipate, vi sono incentivi per l'acquisto di veicoli nuovi, usati e a noleggio, oltre all'installazione di colonnine di ricarica. Sempre nel capitolo inncentivi, è allo studio la possibilità di utilizzare il retrofit gpl-metano per la riconversione green dei veicoli, che  risponde al triplice obiettivo di sostenibilità ambientale, sociale e produttiva: tale previsione è infatti volta sia a venire incontro alle esigenze dei cittadini con ridotta capacità di spesa che non possono permettersi l’acquisto di un veicolo ecologico, sia a sostenere la filiera produttiva italiana del settore gpl-metano in cui operano imprese di eccellenza.

Importante novità è l'ampliamento dei beneficiari degli incentivi, che saranno accessibili non solo a persone fisiche ma anche a persone giuridiche e imprese.

Durante l'incontro, Claudio Piazza, Delegato nazionale del settore GPL-Metano di Confartigianato, ha espresso apprezzamento per l’impostazione e le direttrici del Piano Incentivi illustrato dal Ministro Urso, che va nella direzione auspicata da Confartigianato. Piazza ha evidenziato che la linea confederale è quella di privilegiare politiche che possano accompagnare e sostenere le imprese del settore automotive nel percorso di transizione ecologica, prevedendo strumenti di agevolazione diretti non soltanto alla incentivazione dell’elettrico, ma anche di tutte le altre soluzioni disponibili per l’abbattimento dei fattori inquinanti, in un’ottica di neutralità tecnologica e di inclusività della filiera nella sua interezza.

Maggiori dettagli e aggiornamenti sul Piano Incentivi saranno comunicati non appena sarà reso disponibile il testo definitivo del provvedimento.

Leggi le infografiche sul piano per l'automotive diffuse dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy