Il Governo cerca soluzioni contro i ritardi di pagamento
Il Governo sta lottando contro i vincoli di finanza pubblica per tentare di risolvere uno dei problemi che mette in ginocchio gli imprenditori: i ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione. Un vero e proprio dramma che Confartigianato chiede di affrontare con interventi immediati e straordinari, come la compensazione tra i crediti vantati nei confronti degli Enti pubblici e le imposte da pagare al fisco. Secondo la Confederazione, questa misura potrebbe allentare la catena perversa che soffoca le piccole imprese e che è fatta di clienti che non pagano, come gli Enti pubblici, credito sempre più difficile da ottenere, pressione fiscale e burocratica sempre più elevata. Intanto, la prima mossa per tentare di saldare i debiti maturati verso le imprese, il Governo l’aveva compiuta a gennaio con il decreto CresciItalia che prevede uno stanziamento di 5,7 miliardi. Di questi, 2 miliardi sono utilizzabili per rimborsi alle imprese attraverso titoli di Stato e 2,7 miliardi sono destinati alle compensazioni di crediti d’imposta. Un primo segnale che, però, lascia pressochè inalterata la mole di quasi 100 miliardi di crediti insoluti accumulati in questi anni dalle imprese. E proprio per certificare la quantità di denaro atteso dalle aziende, si è messa al lavoro una task force composta da esperti del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Economia e della Ragioneria Generale dello Stato. Una volta messe a fuoco le cifre, l’Esecutivo cercherà la strada per restituire i soldi agli imprenditori. Ma non è facile perché sulla restituzione delle somme da parte degli Enti pubblici incombono i vincoli del patto di stabilità che bloccano le spese delle Amministrazioni. Insieme al Governo, si sta muovendo anche il Parlamento. La scorsa settimana ha approvato la cessione ‘pro solvendo’ del credito. In pratica, un’azienda che attende i soldi da un ente pubblico potrà cedere il suo credito ad una banca che a sua volta si rifarà sulla Pubblica amministrazione. Un meccanismo in apparenza efficace se non fosse che l’impresa rimane garante della solvibilità dell’Ente pubblico e quindi responsabile di eventuali inadempienze nei confronti della banca. In ogni caso, il meccanismo, approvato dal Senato all’interno del decreto sulle semplificazioni fiscali, deve ora passare al vaglio della Camera e, una volta convertito in legge, servirà un decreto del Ministero dell’Economia perché possa essere applicato. Quindi tempi lunghi che mal si conciliano con l’emergenza vissuta dalle imprese e con l’urgenza di affrontare il problema anche per il futuro. Confartigianato continua infatti a chiedere il recepimento della direttiva europea che fissa a 30 giorni il termine di pagamento nelle transazioni tra imprese e pubblica amministrazione. La scadenza per attuare in Italia la direttiva è fissata a marzo 2013. Il Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera si era impegnato addirittura ad anticipare questa data ma finora nulla è avvenuto. A mettere fretta al Governo è proprio Bruxelles. Pochi giorni fa il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani è arrivato a minacciare una procedura d’infrazione a carico del nostro Paese per il mancato recepimento della direttiva nei tempi stabiliti dall’Unione europea.
Debutto di fuoco per la nuova imposta sul mattone
Dopo l’allarme lanciato dai Caf e le incertezze su come e quando pagare l’Imu, a cui il Governo ha dato risposta con una serie di emendamenti al decreto Semplificazione, resta ancora in piedi il rebus più difficile da risolvere: quanto costerà a famiglie e imprese la nuova tassa sul mattone? Al momento nessuno può dirlo con esattezza. Per fare i conti bisognerà attendere l’autunno quando si potranno sommare le aliquote deliberate dai Comuni a quelle di pertinenza dello Stato che il Governo fisserà entro luglio. A questo punto occorrerà aggiungere la rivalutazione degli estimi catastali che scatterà quest’anno. Il conto si presume pesante. L’intenzione di fare cassa attraverso l’imposta, infatti, stuzzica tanto il Governo quanto i Comuni che guardano all’IMU come a un rimedio provvidenziale per far quadrare bilanci duramente provati dai tagli. Il gettito complessivo previsto dell’imposta è di 21 miliardi di euro. Le amministrazioni locali potrebbero però far lievitare la cifra fino alla soglia di 30 miliardi applicando alle aliquote standard un ulteriore 2 o 3 per mille. In attesa di conoscere l’entità complessiva della mazzata, il prossimo 18 giugno i possessori di immobili saranno chiamati a versare un acconto, il conteggio sarà fatto con le aliquote della vecchia ICI: il 4 per mille per le abitazioni principali e il 7,6 per mille per le seconde case e gli immobili d’impresa. Con il conguaglio di fine anno arriverà il conto più salato perché scenderanno in campo le aliquote aggiuntive comunali. Insomma, per i proprietari di immobili il 2012 rischia di diventare una lunga via crucis che da Pasqua potrebbe arrivare fino a Natale. Sulla vicenda abbiamo sentito il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini.<b> <b>Presidente, l’Imu rischia di avere un impatto davvero molto negativo sui bilanci delle piccole imprese già provati dalla crisi. L’Ufficio studi di Confartigianato ha fatto una stima che parla di un aggravio nell’ordine dei miliardi di euro. Può commentare di dati?</b> </b>«Innanzitutto, in un momento economico difficile come questo ulteriori tasse credo che siano l’ultima cosa che dovremmo fare. Se noi guardiamo quanto incideva sugli immobili produttivi la vecchia Ici - sono i dati del 2010 - l’impatto totale era di 4.667 milioni di euro. Con la nuova aliquota dell’IMU portata al 7,6 per mille, quella più bassa, il gettito previsto sarà di 7.551 milioni di euro, con un aumento stimato di oltre il 61%. Se poi i sindaci applicheranno l’addizionale maggiore che è un ulteriore 3 per mille sull’aliquota, saliamo al 10,6 per mille con un gettito stimato totale, solo sugli immobili produttivi, di 10.531 milioni. Non mi sembra che in un periodo economico come questo sia la miglior cosa da fare». <b>La stangata è prevista per dicembre quando le imprese oltre a versare il saldo dell’Imu dovranno pagare anche altre tasse.</b> «E’ stata scelta questa strana formula di far pagare il 50% dell’aliquota più bassa alla scadenza del 18 di giugno, anche - credo - per scongiurare una scadenza elettorale prossima che avrebbe impegnato i sindaci a decidere prima. Invece si decide dopo le elezioni ed è presumibile che stante le difficoltà di cassa delle amministrazioni territoriali tutte, noi ipotizziamo che si siano purtroppo pochi i sindaci che sceglieranno l’aliquota più bassa». <b>Cosa possono fare governo e sindaci per evitare di far traboccare un vaso già troppo pieno.</b> «Confartigianato ritengo debba fare un’azione parallela. La Confederazione nei confronti dello Stato per riportare questo tributo alla filosofia iniziale, era una tassa che serviva per dare inizio al federalismo fiscale e quindi togliere quella parte di tributo che va direttamente allo Stato e che abbiamo visto vale il 3.8 per mille, quindi una fetta molto importante, e convincere sul livello territoriale ciascuna associazione il proprio sindaco a non applicare l’aliquota massima».
RIFORMA DEL LAVORO - Rete Imprese Italia: “Peggioramenti inattesi e pesanti che alterano compromesso equilibrato"
“Rete Imprese Italia esprime forte preoccupazione per il testo del provvedimento sulla riforma del lavoro che altera le scelte di un compromesso equilibrato che si era raggiunto nei giorni scorsi a palazzo Chigi. Un compromesso sofferto a cui Leggere di più
NOMINE - Giuseppe Tripoli Garante delle Pmi. Rete Imprese Italia: “Passo avanti per applicare Statuto imprese"
Il Presidente Marco Venturi esprime, a nome di Rete Imprese Italia, auguri di buon lavoro a Giuseppe Tripoli, nominato Garante delle Pmi dal Presidente del Consiglio Mario Monti su proposta del Ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera.Leggere di più
LAVORO - Rete Imprese Italia: “Prima del varo in Consiglio dei Ministri Governo illustri il testo alle Parti Sociali"
Rete Imprese Italia segue con grande attenzione gli sviluppi del confronto fra Governo e forze politiche sul tema del lavoro. Va ribadito che non possono Leggere di più
TEMPI DI PAGAMENTO - Il Presidente di Confartigianato incontra il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani
Il Vicepresidente della Commissione Europea e Commissario dell'Industria e l’imprenditoria Antonio Tajani ha incontrato oggi a Roma il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini.Leggere di più