Zerocould Abruzzo

È artigiana la barca a vela ambasciatrice d’Abruzzo in mare

Danilo Falzitti fotografato da Ivan Demenego – testo di Fabrizio Cassieri

 

L’Abruzzo non è soltanto neve e splendide montagne che si alternano all’ombra del Gran Sasso, ma anche una delle più affascinanti coste di tutto il Centro Italia, con un mare dalle acque cristalline e spiagge attrezzate e dotate di ogni servizio. Un’offerta turistica di primo livello, che la Regione Abruzzo vuole continuare a promuovere nei mari di tutto il mondo grazie alle virate di ZeroCould Abruzzo, il TP52 di Danilo Falzitti che ha appena conquistato il titolo di campione del mondo di categoria ai mondiali ORC di Trieste. “Siamo davvero contenti del risultato ottenuto a Trieste, abbiamo finito di settare la barca appena qualche giorno prima della partenza – racconta questo armatore e timoniere aquilano mentre stringe a sé il timone a barra dell’imbarcazione, ormeggiata al porto di Giulianova e socia del Circolo Nautico di Pineto Abbiamo provato la barca appena un paio di volte. Nonostante questo, però, siamo riusciti ad ottenere il secondo riconoscimento importante nel giro di pochi mesi”. Il primo è stato quel titolo di Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo, con cui la Regione ha insignito ZeroCloud Abruzzo lo scorso maggio a Giulianova, in provincia di Teramo, durante la “Festa del Mare”.
 Velista capace e appassionato, Danilo Falzitti è un imprenditore del settore ICT. Dall’unione di questi due mondi, è nata una barca a vela ad altissimo tasso tecnologico, innovativa e alla continua ricerca di soluzioni sempre più performanti. A cominciare dalla pavimentazione di ZeroCould Abruzzo. “È sughero, una soluzione innovativa studiata da una piccola impresa abruzzese, la MarineCork. Ci ha permesso di diminuire la temperatura interna di 12° e di aumentare l’aderenza con le scarpe dell’equipaggio. Il sughero, infatti, più si bagna e più aumenta il grip”, ci racconta con entusiasmo Falzitti, mentre continua a guardare la sua splendida creatura a vela, un 16 metri a scafo nero, che supera i 150 mq di superficie velica. Una barca incantevole, capace di prestazioni eccezionali. Lo stesso scafo, per intenderci, con cui gareggia oggi l’Azzurra dello Yacht Club Costa Smeralda. “Il prossimo inverno la barca tornerà in cantiere per la seconda fase del nostro progetto: la trasformazione di ZeroCould Abruzzo in uno yacht a propulsione elettrica e a bassissimo impatto ambientale – racconta Falzitti – L’idea è sostituire l’attuale motore diesel con uno elettrico, che funzionerà anche da turbina idroelettrica. L’energia elettrica sarà prodotta da pannelli solari e da piccole pale eoliche che installeremo a bordo, per poi essere stoccata in batterie innovative, ad altissima efficienza energetica”. Un refit che porterà ZeroCould Abruzzo nel futuro della vela italiana, che abbatterà il peso dello scafo e l’inquinamento prodotto, a tutto beneficio delle prestazioni in regata. Perché è questo l’habitat naturale di questa barca, irrequieta all’ormeggio in porto. Come un destriero costretto in un recinto. “Vogliamo chiudere la stagione agonistica con altre tre regate: la Trieste – San Giovanni in Pelago, la Veneziana e, soprattutto, la Barcolana”, la festa del mare e della vela italiana, un evento unico al mondo, che raccoglie più di 2mila imbarcazioni tra le boe di partenza. “Per poter gareggiare nelle regate d’altura internazionali, le gare off-shore o quelle del circuito Rolex Cup, la barca deve cambiare completamente settaggio – continua a spiegare Danilo Falzitti – Un obiettivo che ci siamo posti per la prossima stagione: cambiare allestimento e portare ZeroCould a regatare nei mari di tutto il mondo. Un passo alla volta, innovando la tecnologia a bordo e migliorando la sintonia e le prestazioni dell’equipaggio”.

 

ZeroCould Abruzzo
L’Aquila
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Confartigianato L’Aquila
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