12 Agosto 2016, h. 22:06

ALIMENTARE – Per gelati e birre spesi 3,1 miliardi/anno. 16.000 i produttori artigiani

Per rinfrescarsi sotto la canicola d’agosto non c’è niente di meglio di un gelato o di una birra. Rigorosamente artigiani. Lo sanno bene le famiglie italiane che – secondo una rilevazione di Confartigianato – spendono complessivamente per questi due alimenti 3,1 miliardi euro l’anno, equamente divisi tra 1.541 milioni di euro per i gelati e 1.523 milioni di euro per le birre. In media, ciascun nucleo familiare spende ogni anno 71,5 euro per i gelati e 70,7 euro per le birre.

Che la qualità e la varietà di birre e gelati italiani sia sempre più apprezzata dai nostri connazionali e dai turisti stranieri lo dimostra il numero dei produttori artigiani: Confartigianato ha calcolato che per soddisfare la domanda di queste specialità si muove un piccolo esercito di 15.969 imprese, di cui 15.702 pasticcerie e gelaterie e 267 birrifici.

Agli italiani piace gustare la birra, ma sono sempre di più coloro che si appassionano anche a produrla. E così, negli ultimi 3 anni, i birrifici artigiani hanno registrato un incremento del 61,8%, con la nascita di 1 impresa ogni 11 giorni.

La rilevazione di Confartigianato mostra che a livello regionale, è la Lombardia a vantare il maggior numero di gelaterie e birrifici artigiani (2.073). Secondo posto per la Sicilia con 1.536 imprenditori, seguita da Campania (1.512), Veneto (1.420) ed Emilia Romagna con 1.347 imprese.

La classifica provinciale vede in testa Roma, con 900 gelaterie, pasticcerie e birrifici artigiani. Medaglia d’argento per Napoli con 687 imprenditori, e terzo posto per Torino (661). La top 5 delle province con il maggior numero di gelaterie e birrifici si completa con Milano (541 imprenditori) e Salerno (444).

La qualità di birre e gelati artigiani è alla portata di tutte le tasche: l’analisi di Confartigianato mostra che a giugno 2016 il prezzo dei gelati è sceso dell’1,9% rispetto allo scorso anno, mentre quello delle birre è stazionario (0,2%). Anche grazie anche ai prezzi contenuti, nei primi cinque mesi del 2016 le vendite al dettaglio dei prodotti alimentari crescono in valore dello 0,5% e in volume dello 0,6%, invertendo la tendenza negativa che durava da cinque anni.

La qualità dei prodotti alimentari artigiani, protagonisti della dieta mediterranea, non nuoce al portafogli e fa bene anche alla salute: infatti, secondo la rilevazione di Confartigianato, la quota di italiani in condizione di obesità è scesa dal 10,3% del 2014 al 9,8% del 2015, la più bassa di tutti i Paesi Ue che si affacciano sul Mediterraneo e inferiore alla media del 16,7% di persone obese registrata nell’Unione europea.

“La genuinità delle specialità artigiane – sostiene il Presidente di Confartigianato Alimentazione Giacomo Deon – fa muovere l’economia e contribuisce a mantenere alta la bandiera del food made in Italy nel mondo. Non esistono limiti alla fantasia dei produttori di gelato e di birre. Ma, al di là delle ricette più o meno eccentriche per accontentare tutti i palati, rimane una certezza: quella che i prodotti artigiani sono realizzati secondo tecniche tradizionali, con materie prime rigorosamente fresche, e con un’attenzione sempre più diffusa a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela”.

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