24 Luglio 2008, h. 00:00

Edilizia, firmato il nuovo contratto nazionale

I 500mila dipendenti delle 250mila imprese artigiane dell’edilizia hanno un nuovo contratto nazionale di lavoro. L’accordo, firmato dalle Associazioni artigiane dell’edilizia, in prima linea Anaepa Confartigianato, ed i Sindacati dei lavoratori lo scorso 23 luglio sarà valido dal primo luglio 2008 al 31 dicembre 2011. Per Anaepa Confartigianato erano presenti Arnaldo Redaelli e Stefano Bastianoni, rispettivamente Presidente e Segretario nazionale di Anaepa, il Delegato per le politiche sindacali, Arturo Genovesi, ed il dirigente tecnico, Marco Pantaloni. L’aumento medio mensile, riferito al livello dell’operaio specializzato, è pari a 188,50 euro. Quattro le date per l’erogazione degli aumenti, luglio 2008, gennaio 2009, gennaio 21010 e gennaio 2011. Un accordo che il Presidente di Anaepa Confartigianato, Arnaldo Redaelli, definisce “un buon risultato, tanto per i lavoratori quanto per le imprese. L’obiettivo principale della trattativa era quella di adeguare i salari all’aumento dell’inflazione, senza per questo compromettere i bilanci delle imprese edili”. Nell’accordo, però, non sono state stabilite soltanto le condizioni economiche, ma anche nuovi incentivi contrattuali e professionalizzanti. In particolare, come sottolinea ancora il Presidente Redaelli, “particolarmente positivi sono gli elementi di flessibilità previsti dal contratto e la valorizzazione del nuovo modello di apprendistato professionalizzante, istituto qualificante e peculiare dell’artigianato, sia per la durata della formazione sia per le nuove prestazioni garantite all’apprendista”. Gli incontri per la firma del rinnovo del contratto hanno offerto lo spunto per disegnare obiettivi comuni da raggiungere nel prossimo futuro. In particolare, è emersa la volontà di regolamentare l’accesso al settore dell’edilizia, argomento affrontato da Anaepa Confartigianato lo scorso febbraio quando ha presentato una proposta di legge per ridefinire le regole di accesso al settore delle costruzioni, cercando di limitare l’operatività delle imprese regolari.

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