24 Ottobre 2008, h. 00:00

Zone Franche Urbane, il Ministero individua le aree

Il Ministero dello Sviluppo economico ha individuato le aree interessate all’istituzione delle Zone Franche Urbane, le aree economicamente depresse che potranno beneficiare di particolari agevolazioni fiscali su imposte e contributi. Gli incentivi andranno alle micro e piccole imprese che inizieranno ad operare nei territori che, come si legge nell’articolo 1 della Finanziaria 2007, la legge 296/2006, rappresentano “ aree economicamente depresse e socialmente degradate con una popolazione non superiore ai 30mila abitanti”. Nel testo della normativa, si legge che l’istituzione delle Zone Franche Urbane è finalizzata al contrasto dei “fenomeni di esclusione sociale e favorire l’integrazione sociale e culturale delle popolazioni abitanti in circoscrizioni o quartieri della città caratterizzati da degrado urbano e sociale”. In attesa dei via libera del CIPE, il Comitato interministeriale per la Programmazione economica, e della Commissione europea, il Gruppo tecnico istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico ha individuato 22 aree, sulle 64 che avevano proposto la propria candidatura, di 11 regioni italiane. Si parte dalla Liguria, con Ventimiglia, la Toscana, con Massa Carrara, l’abruzzese Pescara, Campobasso, in Molise, e le laziali Velletri e Sora. Le aree del Sud, invece, sono Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania, Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria, Matera in Basilicata, Taranto, Andria e Lecce in Puglia. Chiudono l’elenco Cagliari, Iglesias e Quartu Sant’Elena in Sardegna e Catania, Gela ed Erice in Sicilia. Saranno le micro e piccole imprese che inizieranno, o che hanno iniziato, ad operare in questi territori dal 1° gennaio 2008 a poter beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla legge. In particolare, per le nuove imprese delle Zone Franche Urbane sono previste, per i primi cinque periodi d’imposta, l’esenzione totale delle imposte sui redditi, dell’Irap e del versamento dei contributi sulle retribuzioni del lavoro dipendente. Fino al 2012, invece, l’esenzione totale dell’Ici sugli immobili produttivi. I benefici previsti dalle Zone Franche Urbane, per i quali sono stati stanziati 50 milioni di euro per il 2008 ed altrettanti per il 2009, sono estesi anche per le imprese che operano nelle Zone Franche Urbane da prima del 1° gennaio 2008, a patto che i finanziamenti rientrino tra quelli ammessi dall’Unione europea sugli aiuti di importanza minore, i cosiddetti contributi “de minimis”. Il regime fiscale straordinario dedicato alle Zone Franche Urbane non interessa, però, tutte i settori produttivi. Dai benefici fiscali, infatti, sono state escluse le imprese, nuove o vecchie che siano, della siderurgia, del trasporto su strada, della fabbricazione di fibre tessili o artificiali e della produzione automobilistica e navale.

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