4 Luglio 2009, h. 22:42

G8 Primato italiano tra i G8 per tasso d’imprenditorialità. In Italia imprese e lavoratori autonomi ‘pesano’ il 26,4% dell’occupazione, media G8 è del 10, 2%

L’Italia è il paese dei G8 con il maggior tasso di imprenditorialità: gli oltre 6 milioni di imprenditori e lavoratori autonomi che operano nel nostro Paese rappresentano il 26,4% dell’occupazione nazionale, a fronte del 10,2% della media degli 8 Grandi.

I dati sono dell’Ufficio studi Confartigianato che ha rilevato i record dell’imprenditoria italiana rispetto alle maggiori economie mondiali.

Il primato italiano del tasso di imprenditorialità diventa ancora più evidente nel confronto con i singoli Paesi. Nel Regno Unito la quota di imprenditori e lavoratori autonomi sull’occupazione nazionale è del 13,8%, in Giappone è del 13,4%, in Germania del 12,0%. In Canada si scende al 9,3%, in Francia al 9,0%, negli Stati Uniti al 7,2% e in Russia al 5,7%.

Record italiano anche per l’incidenza di imprenditori e lavoratori autonomi sulla popolazione, pari al 10,2% mentre nei paesi G8 il peso degli imprenditori sulla popolazione si attesta ad una media del 4,7%.

Imprenditori e lavoratori autonomi italiani rappresentano il 14,7% del totale dell’occupazione indipendente nei Paesi G8.

Confartigianato fa rilevare che l’Italia è al primo posto nel mondo anche per il contributo delle piccole imprese all’economia. Tra i G7, il nostro Paese ha la quota più alta di occupazione nel settore manifatturiero creata da aziende con meno di 20 addetti: 30,9%, rispetto al 18,9% del Giappone, al 18,1% del Regno Unito, al 18,0% della Francia, al 13,0% della Germania, all’11,7% del Canada e all’11,1% degli Stati Uniti.

La leadership italiana per il ‘peso’ delle piccole imprese è confermata a livello europeo: l’Italia è, tra le principali economie dell’Ue, quella in cui è più alta la quota di micro e piccole imprese con meno di 20 addetti sul totale delle imprese, pari al 97,6%. Inoltre, il ‘peso’ degli occupati nelle micro e piccole imprese è del 54,5% contro la media europea del 36,5%, all’incirca il doppio della Francia (31,6%) e della Germania (28,1%). Infine, la quota di valore aggiunto generato dalle micro e piccole imprese è del 39,8%, a fronte del 29,2% della media UE.

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