6 Agosto 2009, h. 20:42

No alle gabbie salariali; sì alla contrattazione di II livello Il Vice Presidente Vicario di Confartigianato Giorgio Merletti interviene nel dibattito aperto dalla Banca d’Italia. Costo della vita tra Nord e Sud: che fare?

“Riteniamo sia giusto evitare le gabbie salariali, senza dubbio “fuori moda” e non certo adatte ai nostri tempi. Diciamo sì, invece, a differenziali retributivi che possano considerare il reale costo della vita tra Nord e Sud Italia. Economie diverse, esigenze diverse, spese diverse. E’ una questione di competitività anche questa. Porre alcune differenze, a volte, non significa indebolire il Sistema Italia, ma dare forza alle sue diverse eccellenze distribuite sull’intero territorio”.
E’ quanto dichiara il Vice Presidente Vicario di Confartigianato Giorgio Merletti, secondo il quale “è importante sottolineare che il sistema Confartigianato è stato il primo a sottoscrivere l’intesa – lo scorso 23 novembre – riguardante gli accordi per un nuovo modello contrattuale (definita “la nuova stagione dei modelli contrattualistici”) al cui interno si conferma il II livello, del tutto esigibile perché a livello regionale ed attuato da oltre 15 anni, e si rilancia l’importanza della bilateralità, strumento che si è rivelato prezioso di fronte alla recessione”.

“Confartigianato – aggiunge Merletti – il 23 luglio scorso ha compiuto un passo ulteriore sottoscrivendo l’intesa applicativa degli accordi sopraddetti che, è bene precisarlo, non sono mai stati firmati dalla Cgil. Quindi ci sembra strano che sia proprio quest’ultima a parlare di esigibilità, o meno, della contrattazione di II livello.

In ultimo: i differenziali retributivi non vogliono discriminare ma stimolare lo sviluppo delle diversità territoriali per evidenziarne le potenzialità. E’ ancora una volta la politica a dover agire con coscienza, senza intaccare la coesione sociale (che, in realtà, potrebbe cedere di fronte al protrarsi delle difficoltà economiche: la resistenza non è eterna) e trovando gli strumenti più adatti per rafforzare l’economia italiana. Partendo dalle promesse del federalismo fiscale”.

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