21 Dicembre 2009, h. 00:00

Norme tecniche per le costruzioni: il Ministero si impegna a fare chiarezza

Quasi mille pagine tra testo normativo e istruzioni applicative: sono le Norme Tecniche per le Costruzioni che dal 1° luglio rappresentano l’unica normativa di riferimento in materia di progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni. Molte le novità, le principali per cantieri e centri di trasformazione dell’acciaio. Da ora in poi, controlli scrupolosi e certificazione di tutta la filiera edilizia con gli obiettivi ambiziosi di innalzare gli standard di qualità del settore e di evitare che eventuali anelli deboli della catena produttiva possano determinare nuove tragedie come quelle dell’Aquila: edifici recenti, sulla carta costruiti secondo le regole, che si sono sgretolati alla prima scossa di terremoto. Le piccole imprese dell’intera filiera dell’edilizia stanno con il fiato sospeso. “A seconda di come si interpretano le norme tecniche – sottolinea Arnaldo Redaelli, Presidente di Anaepa Confartigianato – il nuovo regime di certificazione e di controlli, ora esteso anche alla produzione di materiali per uso strutturale quali calcestruzzo e acciaio che non potranno più entrare nei cantieri se sprovvisti di un apposita carta di identità, costringerebbe i piccoli imprenditori a ricorrere a nuove figure professionali, e comunque determinare maggiori costi e un allungamento del tempo di consegna delle opere”. Prospettive inquietanti per un settore che sta pagando pesantemente la crisi. “Occorre fare chiarezza – prosegue Redaelli – la confusione nuoce a chi deve applicare le norme. Inoltre, bisogna fare attenzione che le nuove previsioni di legge non mortifichino la componente creativa e innovativa dell’artigianato solo perché la stessa è difficile da normare”. Per sciogliere questi e altri nodi, legati principalmente all’interpretazione del testo normativo, Confartigianato Anaepa e Metalmeccanica di Produzione hanno promosso un seminario che ha inaugurato una nuova collaborazione tra le due associazioni confederali guidate da Arnaldo Redaelli e Dario Visconti e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il massimo Organo consultivo dello Stato. “La nuova normativa – spiega Visconti – in prima battuta ci ha spaventato. Ci ha spaventato perché è complessa, variegata, ricca di sub norme che impattano con il lavoro quotidiano delle imprese. Come al solito si tratta di norme pensate per la grande impresa e calate su quella piccola. Abbiamo promosso il convegno per verificare con il massimo dei funzionari del Ministero il loro orientamento circa l’applicazione delle nuove disposizioni alle piccole imprese”. “Ci è parso di capire che il buonsenso sarà quello che orienterà la materia. La legge, come sempre, purtroppo è generica e l’applicazione è lasciata all’interpretazione dei singoli. Abbiamo appreso che il Ministero emanerà agli organi di controllo periferici una serie di circolari interpretative. Credo che siamo sulla buona strada: siamo riusciti a far passare il concetto che la normativa così com’è deve essere applicata in modo diverso alla grande industria e alla piccolissima impresa” conclude il presidente di Confartigianato Metalmeccanica di Produzione Dario Visconti. “Le norme – spiega Antonio Lucchese, il dirigente dei Consiglio dei Lavori pubblici che ha partecipato al convegno – si pongono l’obiettivo ambizioso di migliorare la qualità delle opere attraverso la disciplina di tutto il processo produttivo. In questa filiera si inseriscono evidentemente anche tutti quegli artigiani che prestano la loro opera, magari anche per piccoli componenti, o che comunque contribuiscono a questa organizzazione generale di qualità. In realtà per loro cambierà poco perché sono certo che già lavorano nel migliore dei modi possibile. Però oggi, il rispetto di alcune procedure e norme che riguardano i materiali, pone loro in condizione di lavorare meglio. In questo senso devono anche loro convincersi che fanno parte di un grosso processo produttivo di qualità e in questo senso l’adeguamento migliorerà anche il loro modo di lavorare”.

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