25 Febbraio 2010, h. 17:51

Cesare Fumagalli (Confartigianato) in Audizione alla Commissione Parlamentare Antimafia: “Più illegalità dove è peggiore la qualità di vita delle imprese. Contro la criminalità migliorare le condizioni per fare impresa”

“L’illegalità si combatte anche migliorando le condizioni per fare impresa, oltre che con strategie e azioni dirette a reprimere il fenomeno della criminalità”.

E’ una delle indicazioni fornite dal Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli, intervenuto oggi a un’Audizione presso il Comitato Mafie e sviluppo economico del Mezzogiorno della Commissione Parlamentare Antimafia.

Fumagalli ha insistito sulla “necessità di modificare un contesto che, soprattutto nel Mezzogiorno, è ostile alle attività imprenditoriali e finisce per alimentare il ‘sommerso’, l’abusivismo, il lavoro nero. Nel Sud il tasso di intensità medio di evasione fiscale (vale a dire l’incidenza percentuale dell’evasione sull’ammontare dichiarato) è doppio rispetto alla media nazionale e l’indicatore di intensità di evasione più elevato – ha detto Fumagalli – si registra proprio nelle regioni in cui è maggiore il livello di penetrazione della criminalità organizzata, vale a dire Calabria, Sicilia, Puglia e Campania”.

Fumagalli ha sottolineato che, in base alle rilevazioni dell’Ufficio studi di Confartigianato, “l’indice di qualità della vita delle imprese italiane è più basso proprio nelle regioni del Sud. Le peggiori condizioni per svolgere l’attività imprenditoriale si registrano in Calabria, Campania e Sicilia. A livello provinciale, ai primi posti della classifica delle città dove è più difficile fare impresa vi sono Crotone, Catanzaro e Cosenza”.

L’alto tasso di disoccupazione nel Sud, pari al 12% rispetto al 3,9% del Nord, finisce per generare fenomeni di utilizzo improprio degli ammortizzatori sociali. A questo proposito, Fumagalli ha indicato il caso paradossale dei percettori di sussidi di disoccupazione in agricoltura che, in alcun regioni, sono superiori al numero degli occupati in agricoltura. Con un record in Campania, dove il rapporto beneficiari/occupati tocca il valore di 1,98.

“L’illegalità – ha detto il Segretario Generale di Confartigianato – non è un male inguaribile. La speranza di sconfiggere il potere della piccola e grande criminalità è affidata alla volontà di rimuovere gli ostacoli che, soprattutto nel Mezzogiorno, scoraggiano le aspirazioni imprenditoriali e impediscono che si crei un ambiente economico sano e vitale”.

“Migliorare l’accesso al credito – secondo Fumagalli – è una delle condizioni fondamentali per liberare gli imprenditori dalle maglie della criminalità organizzata. Nelle 8 regioni del Sud operano 7.088 sportelli bancari contro i 25.790 sportelli attivi nel Centro-Nord. Questo significa che mentre al Sud il rapporto è di 1 sportello ogni 2.928 abitanti, nel resto d’Italia esiste 1 sportello ogni 1.491 abitanti. Le imprese meridionali scontano minori disponibilità finanziarie e i più alti tassi di interesse passivo. Tutto ciò non fa che alimentare il dramma dell’usura”.

“Per questo – ha sottolineato Fumagalli – è fondamentale disporre di strumenti rigorosi ma accessibili nell’analisi del merito di credito, anche attraverso la valorizzazione della rete dei Consorzi Fidi i quali, grazie all’approfondita conoscenza della realtà produttiva locale sanno valutare l’affidabilità delle imprese e svolgono un efficace ruolo di garanzia mutualistica per artigiani e piccoli imprenditori, specialmente nelle aree del Paese dove l’accesso ai finanziamenti presenta maggiori difficoltà, rappresentando, spesso, l’unica alternativa al fenomeno dell’usura”.

rss