2 Aprile 2012, h. 00:00

Gli artigiani veneti prendono per la gola i Parlamentari europei

Prendete il meglio delle specialità alimentari venete prodotte dagli artigiani, fatele cucinare da chef d’alto livello e servite il tutto ad oltre 600 rappresentanti del Parlamento europeo. A realizzare l’impresa è stata Confartigianato del Veneto che, la scorsa settimana, ha portato a Bruxelles, nella sede dell’Europarlamento, una delegazione di 39 persone tra cuochi e imprenditori del settore alimentare per imbandire una cena e una colazione a base di pietanze tradizionali, rigorosamente made in Veneto. Risultato: un trionfo di gusti tipici che hanno deliziato i palati dei deputati e dei funzionari del Parlamento europeo. E’ stato un successo senza precedenti per l’iniziativa ‘Sapori di Veneto’ che gli Alimentaristi di Confartigianato hanno organizzato in collaborazione con l’europarlamentare Mara Bizzotto per testimoniare l’eccellenza dell’enogastronomia artigiana e far comprendere all’Europa i valori alla base delle nostre produzioni. Claudio Miotto, vicepresidente nazionale di Confartigianato, ha sottolineato: ‘Con questa iniziativa, abbiamo voluto invitare anche i nostri rappresentanti al Parlamento europeo, istituzione estremamente importante, ad essere più attenti al territorio’. Il messaggio lanciato ai legislatori di Bruxelles è chiaro: assaggiate i nostri piatti e capirete che non si possono penalizzare con leggi assurde ed una burocrazia asfissiante produzioni secolari che hanno reso l’Italia famosa nel mondo. Non si possono tollerare contraffazioni che distruggono il buon nome del cibo italiano. Non si può soffocare il mercato tipico in nome della globalizzazione. E Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato del Veneto, lo ha detto senza mezzi termini: ‘Noi chiediamo semplicemente la salvaguardia della nostra cultura e della cultura dei nostri prodotti. Perché non è facendo leggi nuove e impedendo agli imprenditori di lavorare secondo i metodi tradizionali che si crea economia. Il turismo non viaggia con le scatolette, ma con i cibi locali e noi li dobbiamo difendere’. La sfida all’Europa è stata lanciata a colpi di ricette prelibate. Ma è soltanto la prima mossa per aprire la strada ad iniziative analoghe in altri settori di punta del made in Italy. Che rischiano di pagare a caro prezzo regole europee spesso pensate per taglie imprenditoriali ben diverse da quelle prevalenti in Italia.

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