19 Giugno 2012, h. 00:00

Il Governo prova a frenare la folle corsa della spesa pubblica

Come tagliare la spesa pubblica italiana che negli ultimi 12 anni è aumentata di 250 miliardi di euro? Il Governo ci prova con la spending review. Terminologia inglese per tentare di ridurre un enorme problema tutto italiano accumulatosi negli anni e che ora esige soluzioni immediate. L’Esecutivo si è messo al lavoro e prevede di risparmiare 5 miliardi quest’anno e altri 8-9 miliardi nel 2013. I tagli dovrebbero riguardare anche i budget dei Ministeri con una sforbiciata di 30 miliardi nei prossimi 3 anni. Ma, nonostante le buone intenzioni, non sembra affatto facile frenare la folla corsa delle spese statali. L’Ufficio studi di Confartigianato, nel rapporto presentato all’Assemblea del 12 giugno, rivela numeri impressionanti: dal 2000 al 2012, la spesa pubblica nazionale è lievitata di 250,7 miliardi, alla velocità supersonica di 2,4 milioni all’ora. Ogni minuto che passa dalle casse statali escono quasi 40mila euro. E per finanziare questa fuoriuscita di risorse non si fa altro che aumentare il prelievo fiscale. E’ sempre l’Ufficio studi di Confartigianato a registrare l’impennata di oltre 4 punti del peso delle tasse dal 1994 ad oggi. Soltanto nel 2012 le entrate fiscali sono cresciute di 46 miliardi, mentre il Pil è aumentato di 8 miliardi. Quanto alla burocrazia, sulle imprese italiane pesa per 23 miliardi l’anno. Un’impresa più che ardua, dunque, quella che attende il Governo se si considera la difficoltà di abbattere i santuari delle spese improduttive. Che sono tante e puntualmente fotografate nel Rapporto di Confartigianato: vanno dalle opere infrastrutturali incompiute o inutili, ai sussidi per alcune categorie di lavoratori, dalle inefficienze nella gestione dei dipendenti pubblici agli assurdi sprechi nelle spese sanitarie. Quel che è certo è che il premier Monti intende dare all’Europa un segnale della buona volontà dell’Italia di recuperare almeno un po’ del tempo perduto. L’appuntamento è vicino: il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Monti vuole presentarsi con i compiti fatti, con le carte in regola per chiedere alla Germania e ai partner dell’Unione uno scatto per rilanciare la crescita.

rss