30 Luglio 2015, h. 15:55

STUDI – Imprese italiane più esposte in UE alla contraffazione nel settore dell’abbigliamento e calzature e accessori, con minori vendite per 9 miliardi di euro

L’analisi dei dati recentemente pubblicati dall’UAMI – Agenzia dell’Unione europea responsabile della gestione di due importanti mezzi di tutela della creatività e dell’innovazione, il marchio comunitario e il disegno e modello comunitario registrato – evidenzia che l’Italia è il Paese UE maggiormente esposto alla contraffazione nei settori dell’abbigliamento, calzature e accessori con effetti diretti ed indiretti sulle vendite pari a 8.968 milioni di euro all’annole imprese regolari a causa della presenza d’indumenti, calzature e accessori contraffatti perdono l’8,5% delle vendite del settore. Pesanti gli effetti sull’occupazione su tutta la filiera – che comprende produzione e commercio – con 80.951 posti di lavoro persi. Il fenomeno aggrava le condizioni della parte manifatturiera della filiera (divisioni Ateco 2007 14-Confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia e 15-Fabbricazione di articoli in pelle) che nell’arco di due cicli recessivi ha perso 105.800 occupati, con un calo cumulato del 26,0%.

Pesanti i danni anche per il made in Italy: nei settori interessati nell’ultimo anno l’export ammonta 23.616 milioni di euro e l’Italia è il primo esportatore europeo.

L’artigianato e le piccole imprese sono fortemente esposti alla concorrenza sleale che deriva dal fenomeno della contraffazione: sono 126.931 gli addetti che lavorano in imprese artigiane, pari al 37,2% del totale, a cui si somma un 32,6% occupato in altre piccole imprese; complessivamente oltre i due terzi (69,7%) degli addetti lavora in piccole imprese.

Nostre recenti analisi – L’anno del Jobs act – Focus su alcuni caratteri strutturali dell’occupazione nell’artigianato – hanno evidenziato specializzazioni significative nel settore della Confezione di abbigliamento e pelle in Umbria (indice di specializzazione pari a 236), Toscana (174), Veneto (163) e Marche (151) e nella Fabbricazione in pelle nelle Marche (indice di specializzazione pari a 660), Toscana (461) e Veneto (144).

L’Elaborazione Flash “Contraffazione: alcuni dati chiave” evidenzia che il 19,7% dell’artigianato manifatturiero italiano opera nei settori esposti alla contraffazione e fornisce i dati per Regione e per Provincia.

 

 

Occupazione delle imprese dell’abbigliamento e pelle: la prevalenza dell’artigianato

(Anno 2013 – % sul totale addetti – Ateco 14 e 15 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Export nell’ultimo anno in abbigliamento, calzature ed accessori per Paesi Ue

(Maggio 2014-aprile 2015, milioni di euro – Ateco 2007 1413-1414-1419-1520- Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

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Dinamica occupazione abbigliamento e pelle nei principali Paesi Ue

(Var. ass. in migliaia tra I trim. 2008 e I trim. 2015 – Ateco 14 e 15 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

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Indice di specializzazione* per abbigliamento e pelli

(Anno 2012 – divisioni Ateco 2007 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Asia)
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