18 Febbraio 2016, h. 14:30

STUDI – Edilizia in Eurozona chiude 2015 in negativo (-1,0%); in Italia calo dell’1,9%, ma decelerazione rispetto ai forti cali del triennio 2012-2014

I dati pubblicati dall’Istat stamane delineano l’andamento della produzione per il settore delle Costruzioni che rappresenta, in termini di occupazione, il 28,5% dell’artigianato italiano, con 806.075 addetti che operano in 522.716 imprese artigiane registrate.

A dicembre 2015 la produzione nelle costruzioni, al netto della stagionalità, ha registrato rispetto al mese precedente un calo dello 0,6%. Nella media del IV trimestre 2015 l’indice è aumentato dell’1,2% rispetto al terzo trimestre. Su base tendenziale si registra un aumento dello 0,6% della produzione delle Costruzioni rispetto a dicembre 2014.

Su base annua la dinamica rimane negativa, con una diminuzione dell’1,9% della produzione, ma in sensibile decelerazione rispetto ai forti cali degli anni precedenti: -6,9% nel 2014, -10,7% nel 2013 e -13,4% del 2012. Il calo annuale della produzione nelle Costruzioni in Italia è più intenso di quello registrato dall’Eurozona (-1,0%), mentre fanno meglio i Paesi dell’Ue al di fuori dell’area a valuta comune con un aumento della produzione nell’Ue a 28 dello 0,8%. In particolare si osserva che nel 2015 la dinamica della produzione nell’Uem torna in negativo interrompendo il recupero del 2014 quando nell’area registrò un aumento dell’1,6%.

Tra i maggiori Paesi dell’Unione solo la Spagna segna nel 2015 un aumento della produzione delle Costruzioni dell’1,0%, peraltro fermando il recupero vorticoso (+17,5%) del 2014, mentre la produzione in Germania scende del 2,2%, e in Francia del 4,2%; in crescita l’attività edilizia nel Regno Unito (+3,3%).

Nel corso del 2015 i paesi maggiormente dinamici dal punto di vista delle attività di costruzione sono la Repubblica Slovacca con un aumento del 18,6%, Svezia con un +14,1%, Romania con un +10,6%, Olanda con un +8,2% e Repubblica Ceca con un +5,6%.

Estendendo l’analisi del settore al mercato del lavoro, si evidenzia che nella media dei primi tre trimestri del 2015 l’occupazione nelle Costruzioni in Italia è diminuita dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2014 e – dal confronto internazionale – risulta in controtendenza rispetto alla dinamica positiva dell’Eurozona (+0,6%) e dell’Unione europea (+0,3%). Nel dettaglio dei cinque principali Paesi dell’Ue a 28, si osserva in Spagna la più ampia crescita (+10,0%) degli occupati nelle Costruzioni; in lieve aumento (+0,3%) l’occupazione in Germania mentre il Regno Unito registra la stessa dinamica dell’Italia (-0,4%), posizionandosi davanti alla Francia che mostra una più ampia flessione (-3,4%).

La prospettiva di recupero degli investimenti nelle costruzioni – su cui influiscono positivamente gli incentivi fiscali alla spesa privata – potrebbe essere condizionata dagli scarsi investimenti pubblici: nel 2016 in Italia la spesa per investimenti scende al 2,2% del Pil, in riduzione di 0,1 punti rispetto al 2015 e segnando un gap di 0,4 punti di Pil con la media dell’Eurozona.

La struttura imprenditoriale del settore delle Costruzioni per regione e provincia è disponibile in “Il tempo dell’incertezza – Rapporto ANAEPA-Confartigianato Edilizia”. Clicca qui per scaricarlo.

 

Dinamica annuale produzione Costruzioni

(Var. % rispetto anno precedente – dato corretti per i giorni lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

us_18022016_b

Dinamica dell’occupazione nelle Costruzioni nei principali Paesi dell’Ue a 28

(Var. % I-III trimestre 2015 rispetto stesso periodo del 2014. Occupati 15-74 anni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

us_18022016_2b

 

Spesa pubblica per investimenti fissi lordi

(% Pil 2008-2017 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea)

us_18022016_3b

rss