21 Luglio 2016, h. 12:23

STUDI – Credito a MPI fino a 20 addetti a -1,6%. Manca sostegno a investimenti che nelle MPI valgono l’1,8% del PIL

L’attuale fase di instabilità finanziaria, caratterizzata da alta volatilità e difficoltà del sistema bancario amplificate dalle incertezza post Brexit, sta compromettendo la fragile crescita. Le stime pubblicate ieri dal Fondo Monetario Internazionale riportano la crescita dell’economia italiana in zona ‘zero virgola’: +0,9% per il 2016 e solo 1,0% per il 2017.

Per far fronte alle criticità del sistema delle banche, appesantito da una alta incidenza delle sofferenze, la Commissione europea sta valutando l’introduzione di deroghe agli aiuti di stato nel settore bancario ai sensi dell’art. 45 della comunicazione sul settore bancario della Commissione europea del 1 agosto 2013.

In attesa della manovra di sostegno del sistema bancario il credito alle piccole imprese stenta a risalire. L’analisi dei dati pubblicati nell’ultimo Bollettino economico della Banca d’Italia evidenzia che a maggio 2016 i prestiti alle imprese –  corretti per le cartolarizzazioni – sono a crescita zero (+0,1%) risultato di un persistente diminuzione (-1,6%) dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti, mentre quelli delle medie-grandi imprese torna in territorio positivo e segnano una salita dello 0,5%; il mancato dinamismo del mercato del credito per le MPI compromette la propensione agli investimenti, asset che per le imprese fino a 20 addetti vale 28.139 milioni di euro, pari all’1,8% del PIL.

Il calo dei prestiti alle MPI fino a 20 addetti è concentrato al Centro Nord (-2,1%) mentre nel Mezzogiorno ha smesso di diminuire, segnando un livello invariato rispetto ad un anno prima.

Sugli altri segmenti del mercato del credito si rileva un aumento dei prestiti dello 0,5% per le Società finanziarie ed assicurative, mentre le Famiglie consumatrici, con prestiti in crescita del 2,0%, si confermano il segmento di clientela più dinamica; anche per il credito alle famiglie si registra un maggiore dinamismo nel Mezzogiorno (+2,4%) rispetto al Centro Nord (+1,8%).

Tornando all’esame del mercato del credito delle imprese Per territorio e dimensione di impresa sono disponibili esclusivamente i dati sugli impieghi vivi, dati dai prestiti al netto delle sofferenze; a tal proposito va osservato che mentre i prestiti lordi sono in diminuzione, le sofferenze sono in aumento e di conseguenza la flessione degli impieghi vivi è ancora più accentuata di quella segnata dai prestiti lordi.

Sulla base degli ultimi dati disponibili ad aprile 2016 gli impieghi vivi alle imprese con meno di 20 addetti sono in calo del 5,9% e in peggioramento rispetto al -5,1% fatto registrare a marzo. La flessione degli impieghi vivi segna una specifica accentuazione nel Nord Est (-6,3%) e Nord Ovest (-6,0%). Le regioni che presentano una dinamica negativa meno accentuata sono la Campania (-2,5%), Lazio (2,9%) e Molise (-3,3%), mentre le flessioni più ampie si registrano in Calabria (-8,0%), nelle Marche (-8,9%) e in Umbria (-10,1%).

Le provincie che registrano una maggiore tenuta degli impieghi vivi alle imprese con meno di 20 addetti sono Latina e Caserta (-0,2%) seguite da Nuoro (-1,2%), mentre i cali più profondi si osservano a Olbia-Tempio (10,6%), Cosenza (-11,5%) e Terni (-13,9%).

La serie storica per regione e provincia della dinamica degli impieghi vivi alle imprese con meno di 20 addetti nell’Appendice statistica. Clicca qui per scaricarla.

 

 

 

Dinamica dei prestiti bancari per tipologia di clientela a maggio 2016

(Maggio 2016 (provvisorio); var.% su maggio 2015 corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)

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NB: Imprese piccole: quasi-società e famiglie produttrici cioè imprese individuali, società semplici, società di fatto, s.a.s. e s.n.c. con meno di 20 addetti. Il totale imprese considera le imprese piccole più quelle medio-grandi (società non finanziarie al netto delle quasi società)

 

Dinamica dei prestiti bancari alle imprese medio-grandi e alle imprese piccole con meno di 20 addetti

(Dicembre 2013-maggio 2016 (provvisorio); var.% corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)

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NB: Imprese piccole: quasi-società e famiglie produttrici cioè imprese individuali, società semplici, società di fatto, s.a.s. e s.n.c. con meno di 20 addetti. Il totale imprese considera le imprese piccole più quelle medio-grandi (società non finanziarie al netto delle quasi società)

 

 

Dinamica dei prestiti bancari alle imprese piccole con meno di 20 addetti: CENTRO NORD E MEZZOGIORNO

 (Dicembre 2013-maggio 2016 (provvisorio); var.% corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)
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NB: Imprese piccole: quasi-società e famiglie produttrici cioè imprese individuali, società semplici, società di fatto, s.a.s. e s.n.c. con meno di 20 addetti. Il totale imprese considera le imprese piccole più quelle medio-grandi (società non finanziarie al netto delle quasi società)Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia

 

 

 

 

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