9 Gennaio 2017, h. 15:53

STUDI – Nel 2016 sbarchi migranti +17,8%. In Italia 7,1% occupati extra UE. Sale al 13,5% la componente straniera dell’imprenditoria artigiana

Nel 2016 è tornato a salire il numero dei migranti sbarcati: tra il 1 gennaio e il 30 dicembre dello scorso anno sono stati 181.283, con una crescita del 17,8% rispetto al 2015: un ritmo di 498 migranti sbarcati ogni giorno. La crescita del 2016 inverte la tendenza dell’anno precedente: nel 2015, infatti, i migranti sbarcati erano scesi del 9,1% rispetto al 2014.

La gestione dell’emergenza migranti ha rilevanti ricadute sul bilancio pubblico: per l’anno appena trascorso nel Documento Programmatico di Bilancio 2016 viene stimata una spesa complessiva per i migranti tra lo 0,22% e 0,24% del PIL, in valore assoluto tra 3.319 e 4.115 milioni di euro. Secondo l’ultima rilevazione di Eurobarometro, prevale la quota di italiani che ha una opinione negativa sull’immigrazione da paesi extra UE, pari al 69% e di 13 punti superiore al 56% rilevato nella media dei 28 Paesi Ue.

Nel corso degli anni il fenomeno dell’immigrazione ha profondamente modificato la struttura della società italiana e del mercato del lavoro. Nel 2016 gli stranieri rappresentano l’8,3% della popolazione residente e le quote più elevate si registrano in Emilia-Romagna (12,0%), Lombardia (11,5%), Lazio (11,0%), Umbria (10,9%), Toscana (10,6%) e Veneto (10,1%). La provincia con la maggiore quota di popolazione straniera è Prato (16,0%), seguito da Piacenza (14,2%), Milano (13,9%), Parma (13,6%), Modena (13,1%), Brescia (12,9%), Mantova (12,7%), Reggio Emilia e Firenze (entrambe con 12,7%) e Roma (12,2%).

Sul mercato del lavoro italiano, al secondo trimestre del 2016, gli occupati stranieri sono saliti al 10,6% del totale, 3 punti superiore alla media dell’UE 28. In particolare mentre nell’Unione europea la quota di stranieri extra UE è pari a quella degli stranieri di paesi UE – entrambe le componenti sono pari al 3,8% – in Italia gli occupati extra UE sono il 7,1%, quota più che doppia rispetto al 3,5% degli stranieri UE.

L’analisi della componente straniera di occupati e imprenditori artigiani sul territorio – proposta nel nostro 11° Rapporto annuale – evidenzia che sul territorio la quota degli occupati stranieri più alta è il 13,7% del Lazio, seguito dal 12,8% dell’Emilia-Romagna, dal 12,5% dell’Umbria, dal 12,1% di Toscana e Lombardia e dall’11,4% del Veneto.

Anche nell’imprenditoria artigiana è salito il peso della componente straniera che nel 2015 arriva al 13,2%, con quote più elevate in Toscana (19,1%), Liguria (18,7%), Emilia Romagna (18,3%), Friuli Venezia Giulia (17,4%) e Lombardia (16,9%). Oltre un quarto delle imprese artigiane è a conduzione straniera a Prato (38,8%), Trieste (25,9%) e Reggio Emilia (25,6%).

La popolazione straniera nel 2016 e l’incidenza sul totale per regione e provincia nell’Appendice statistica: clicca qui per scaricarla.

 

 

Numero dei migranti sbarcati nel 2014, 2015 e 2016

(Dal 1 gennaio al 30 dicembre – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ministero dell’Interno)

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Occupati stranieri da Paesi Ue ed extra Ue

(Secondo trimestre 2016 – % sul totale occupati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
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Quota popolazione dei Paesi dell’Unione europea che ha opinione negativa su “Immigrazione da paesi extra UE”

(Novembre 2016 – % abbastanza e molto negativo – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea – Eurobarometro)

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Le province per quota di popolazione straniera superiore al 10%

(1° gennaio 2016 – % popolazione – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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