4 Aprile 2017, h. 11:43

STUDIO – La geopolitica dell’import di petrolio e gas. Con 23,4% Russia primo fornitore, poi Algeria (+ 2 posizioni nel 2016), Iraq e Azerbaigian (-2 posizioni)

Il 2016 si è chiuso – come esaminato in una nostra precedente analisi – con una bolletta energetica pari all’1,6% del PIL, la più bassa dal 1999. Il contenimento del saldo del commercio estero è stato reso possibile da una riduzione del 21,2% delle importazioni di energia. La riduzione degli acquisti dall’estero presenta differenziazioni geografiche rilevanti dipendenti dalle politiche di acquisto dei buyer, dalla dinamica dei prezzi delle singole commodities e dalle turbolenze dello scenario geopolitico che modificano il sistema di relazioni tra Paesi e le politiche di approvvigionamento energetico. Per esaminare queste differenze abbiamo centrato l’attenzione sulle variazioni delle quote del 2016 dei principali Paesi fornitori dell’Italia nelle importazioni di gas e petrolio rispetto a quelle del 2015.

Partiamo dall’analisi del peso dei Paesi fornitori. Nel 2016 l’80,7% del valore delle forniture di petrolio greggio e gas naturale è garantito dai primi dieci Paesi: al primo posto rimane la Russia con il 23,4%, seguita da Algeria con il 12,9%, Iraq con il 10,7%, Azerbaigian con il 10,1%, Libia con il 5,9%, Arabia Saudita con il 5,8%, Kazakhstan con il 4,4%, Kuwait con il 3,0%, Repubblica islamica dell’Iran con il 2,5% e Paesi Bassi con il 2,0%.

Per area geografica la leadership delle forniture energetiche all’Italia è del Medio Oriente con il 33,3%, seguito dall’Africa con il 28,3%, dai Paesi europei non UE con il 25,3%, dall’Unione europea con il 5,5% a cui si somma il 7,5% dal resto del Mondo; nel complesso i Paesi Opec pesano per il 45,1% e i non Opec per il restante 55,9%.

Le quote per Paese hanno registrato significativi cambiamenti nell’ultimo anno. Tra i maggiori Paesi fornitori sale la quota dell’Algeria (+6,7 punti), del Kuwait (+2,9 punti), dell’Iran (+2,4 punti) e dell’Iraq (+1,4 punti); all’opposto scendono le quote di Libia (-3,0 punti), Russia (-2,9 punti), Qatar (-2,1 punti), Azerbaigian (-1,5 punti), Paesi Bassi (-1,3 punti) e Angola (-1,0 punti). Nel 2016 l’Algeria diventa il secondo fornitore di commodities energetiche dell’economia italiana dietro alla Russia, superando l’Azerbaigian (che dal secondo posto del 2015 scende al quarto nel 2016) e l’Iraq (che conferma la terza posizione del 2015).

Per area geografica sale di 3,4 punti la quota di importazioni dal Medio Oriente e di 2,8 punti quella dell’Africa mentre scende di 3,5 punti la quota dei Paesi europei extra Ue e di 1,6 punti quella dei Paesi Ue. Nel complesso la quota dei paesi Opec sale di 7,5 punti.

Va inoltre considerato che i Paesi fornitori presentano una configurazione di offerta diversificata per commodity. Un primo gruppo – composto da Iraq, Azerbaigian, Arabia Saudita Kazakhstan, Kuwait, Iran, Nigeria, Egitto ed Angola – fornisce pressochè esclusivamente petrolio. Un secondo gruppo – formato da Qatar e Paesi Bassi – centra l’offerta sul gas mentre un terzo gruppo di quattro paesi presenta un mix dei due prodotti energetici: si tratta della Russia (prevale il gas con il 70,8% del valore totale a fronte del 29,2% di petrolio), dell’Algeria (prevale il gas con il 91,2% a fronte dell’8,8% di petrolio), della Libia (prevale l’oil con il 54,2% a fronte del 45,8% per il gas) e della Norvegia (prevale il gas con il 68,7% a fronte del 31,3% di petrolio). Per questi paesi ad offerta mista la variazione delle rispettive quote è determinato in modo prevalente dal gas che spiega il 65,2% della variazioni complessiva della quota per la Russia, il 99,2% per l’Algeria, il 72,8% per la Libia e più che interamente per la Norvegia (dove sale la quota del petrolio).

L’analisi della geopolitica delle forniture energetiche dell’Italia nella rubrica ‘Imprese ed Energia” di QE-Quotidiano Energia.

 

 

Quote import petrolio e gas

2015 e 2016; primi 15 Paesi; quote in % sul totale Mondo e % petrolio greggio su totale import petrolio e gas naturale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Variazioni delle quote import petrolio e gas nel 2016 nei primi 15 Paesi fornitori

Variazione in punti percentuali delle quote su totale Mondo – Paesi ordinati per quota import – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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