12 Ottobre 2017, h. 15:19

STUDI – Il labirinto del burofisco: Per le imprese italiane allo spread di pressione fiscale di 1,4% PIL si aggiunge una elevata burocrazia fiscale, per cui Italia è al 126° posto nel mondo

Lunedì’ scorso Sergio Rizzo ha pubblicato su Repubblica un’inchiesta sulla burocrazia fiscale che grava sulle imprese italiane basata sulla nostra Elaborazione Flash “Il labirinto del burofisco“. Clicca qui per scaricarla. In particolare il lavoro esamina come in parallelo ad una più elavata pressione fiscale – in Italia superiore di 1,4 punti di PIL alla media europea – in Italia le imprese devono fronteggiare una maggiore onerosità della burocrazia fiscale.

L’analisi proposta evidenzia che nell’aggiornamento Doing Business 2017 della Banca Mondiale – che analizza le regolamentazioni che influiscono sull’attività imprenditoriale – l’Italia è al 50° posto nel mondo per condizioni favorevoli a ‘fare impresa’. La posizione dell’Italia si associa ad un evidente ritardo in merito ad importanti servizi pubblici e in particolare scende al 126° posto per procedure e tempi per pagare le tasse, con effetti negativi sulla competitività delle imprese e in particolare su quelle esposte alla concorrenza internazionale le quali beneficiano o rimangono svantaggiate dal livello della burocrazia fiscale.

Se effettuiamo il confronto internazionale tra i principali Paesi esportatori dell’Unione europea osserviamo che in Italia per pagare le imposte sono necessarie 240 ore, il valore più alto tra tutte le sette economie. La distanza è ampia rispetto gli altri competitor: nel dettaglio in Germania il tempo per pagare le imposte si riduce a 218 ore, in Belgio si riduce di circa un terzo scendendo a 161 ore, in Spagna a 152 ore, in Francia a 139 ore; i tempi si dimezzano rispetto a quelli necessari alle imprese italiane in Olanda a 119 ore e Regno Unito con 110 ore.

Un aspetto delle burocrazia fiscale è rappresentato dalla fitta agenda di scadenze fiscali. Nel Rapporto annuale di Confartigianato Lombardia è proposto un monitoraggio che, in relazione alla tipologia di imprese associate, conta in un anno 210 scadenze fiscali, pari a 4,4 scadenze per settimana lavorativa. Una complessità nella gestione delle imposte che riguarda 75 scadenze in ambito IVA, 39 per Imposte Dirette, 36 relative a INPS, 10 per Registro, 7 per Bollo, 6 per INAIL, 5 per Assistenza fiscale, 5 per Enasarco, 4 Per Imu/Tasi e sempre 4 per Sospensione termini, a cui si sommano ulteriori 19 scadenze per altri ambiti. Le scadenze si distribuiscono in maniere abbastanza omogenea: i mesi con il maggiore numero di scadenze è ottobre (26), seguito da novembre e maggio (22 scadenze ciascuna) e da giugno e luglio (21 scadenze ciascuna).

 

 

Doing business 2017: posizionamento dei principali paesi europei e degli USA per ambiti

Rank su 190 paesi. Ambiti ordinati per posizione Italia crescente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Mondiale

 

 

Tempo necessario per pagare le imposte nei principali Paesi UE esportatori

Anno 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Mondiale ed Eurostat

 

 

Numero di scadenze fiscali per ambito

Anno 2017 – Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia su dati Confartigianato Como

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