7 Aprile 2018, h. 07:00

STUDI – In Italia 654 mila malati di Alzheimer o demenze senili, +16,8% in due anni. Spesa pubblica per la famiglia -0,9 punti di PIL rispetto a Francia e 5,5 badanti ogni 100 anziani con 75 anni ed oltre non in buona salute

Oggi ANAP e l’ANCoS Confartigianato persone celebrano la undicesima edizione della giornata nazionale per la predizione dell’Alzheimer con la seconda edizione della “Campagna Nazionale Manteniamo il Passo: informazione e sensibilizzazione su abitudini alimentari e stili di vita corretti a tutte le età”.

L’analisi degli ultimi dati disponibili evidenzia che nel 2015 in Italia vi sono 654 mila malati di Alzheimer o demenze senili, di cui 461 mila sono donne (70,5%) e 193 mila sono uomini (29,5%), e che rappresentano l’l,3% della popolazione con 15 anni ed oltre. Rispetto alla precedente rilevazione riferita al 2013 si contano 94 mila ammalati in più di Alzheimer o demenze senili, pari ad una crescita cumulata nel biennio del 16,8%.

La natura di queste malattie le porta a concentrarsi tra le persone con 65 anni ed oltre che contano, infatti, 616 mila casi e rappresentano il 94,2% del totale di questi malati e nel dettaglio sono 548 mila i malati tra le persone con 75 anni ed oltre, pari al 83,8% dei malati.

L’incidenza di Alzheimer e demenze senili per le donne è doppia rispetto a quella rilevata per gli uomini: nel dettaglio per le donne di 75 anni ed oltre è del 10,2% rispetto al 5,3% degli uomini.

Una rilevante sfida per il sistema di welfare, dei servizi sanitari e di assistenza è rappresentata dalla cura di una platea di anziani in continuo allargamento e che – in quota rilevante – soffrono di malattie croniche e non curabili: in Italia i tre quarti (76,0%) degli anziani con 75 anni ed oltre si dichiara in uno stato di salute non buono, valore di 5,3 punti inferiore rispetto alla media UE del 70,7%.

In Italia i servizi di cura ai malati di Alzheimer e in generale alle persone non autosufficienti sono a carico della famiglia e in molti casi richiedono la presenza di badanti, lavoratori domestici che prestano un’attività lavorativa continuativa di assistenza.  A tal proposito va evidenziato che nel 2016 in Italia la spesa pubblica per la famiglia è pari all’1,5% del PIL inferiore alla media dell’1,7% dell’UE; in particolare la spesa in Italia è inferiore al 2,4% della Francia e all’1,7% della Germania.

Nel 2016 le badanti sono 291.549 e sono per il 93,3% donne e per il restante 6,7% uomini. Sei badanti su dieci provengono dall’Europa dell’Est (60,8%) e sono italiane quasi un quinto (18,5%). Si contano 2,2 badanti ogni 100 anziani con 65 anni ed oltre, quota che raddoppia arrivando a 4,2 ogni 100 anziani con 75 anni ed oltre. Si raggiunge una incidenza ancor maggiore e pari a 5,5 badanti prendendo a riferimento la popolazione con 75 anni ed oltre non in buona salute.

L’analisi territoriale evidenzia che il rapporto percentuale tra badanti e popolazione con 75 anni ed oltre non in buon stato di salute è maggiore in Sardegna con il 15,5%, Valle d’Aosta con l’8,3%, Toscana con l’8,2%, Emilia-Romagna con l’8,0%, Trentino-Alto Adige con il 7,4%, Umbria con il 7,3% e Friuli-Venezia Giulia con il 7,2%. All’opposto l’incidenza minore per la Sicilia con il 1,8% (la regione è la quarta per popolazione totale e sesta per popolazione con 75 anni ed oltre), Basilicata e della Calabria entrambe con il 2,3%. Va però segnalato che sull’inquadramento dei lavoratori domestici sul territorio – che in molti casi hanno mansioni differenziate – può influire la presenza di incentivi di sostegno.

A livello provinciale l’incidenza più elevate di badanti su persone con 75 anni ed oltre non in buona salute si registra a Nuoro (18,9%), Oristano (17,9%), Cagliari  (15,9%), Sassari  (11,8%), Modena (9,6%), Firenze (9,4%), Siena (9,3%), Bologna (8,9%), Pordenone (8,5%), Lucca (8,4%), Valle d’Aosta (8,3%), Reggio Emilia, Udine ed Arezzo (tutte con l’8,2%), Rimini (8,1%) e Pisa (8,0%).

I dati per territorio sull’incidenza delle badanti sulla popolazione con 75 anni ed oltre non in buona salute sono presenti nella Elaborazione Flash “Alzheimer, demenze senili e presenza delle badanti”. Clicca qui per scaricarla.

 

Incidenza di Alzheimer e demenze senili per genere e classi di età

  Anno 2015-% su 100 persone con le stesse caratteristiche – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

 

Persone con 75 anni ed oltre che dichiarano stato di salute non buono in 35 Paesi europei

Anno 2016. % persone con 75 anni ed oltre che dichiarano non buona e non molto buona la propria salute. Grigio: 7 Paesi non UE – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

 

Incidenza delle badanti sugli anziani con 75 anni ed oltre in non buon stato di salute* per regione

Anno 2016. Incidenze %. Badanti in media annua – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Inps ed Istat

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