26 Febbraio 2019, h. 12:21

STUDI – A dicembre frenata del made in Italy. Nel 2018 sale del 3%, arrivando al massimo storico del 26,3% del PIL. Tra principali mercati crescita a doppia cifra per India e Olanda

A dicembre 2018 si registra una battuta d’arresto delle esportazioni che segnano una flessione congiunturale del 2,3%, tutta attribuibile ad un forte calo delle vendite verso i mercati extra Ue (-5,6%) mentre l’area Ue registra una contenuta crescita (+0,5%).  Il dato negativo sul mercato estero si associa, sempre a dicembre, ad un calo congiunturale del fatturato delle imprese dell’industria del 2,7% sul mercato interno.

Il bilancio del made in Italy per l’intero 2018 rimane positivo, con una crescita dell’export pari a +3,0%, sospinta da prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori (+3,3%), metalli di base e prodotti in metallo (+5,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+4,5%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+4,7%). Nel 2018 l’export di beni arriva 462,8 miliardi di euro che, bilanciato da importazioni per 423 miliardi, determina un surplus del commercio estero di 39,8 miliardi. Il saldo commerciale positivo è la sintesi di un avanzo non energetico di 81,2 miliardi di euro ed una bolletta energetica di 41,4 miliardi. In rapporto al PIL il made in Italy arriva al massimo storico del 26,3% – migliorando il 26% del 2017 – e contribuisce ad un saldo commerciale positivo del 2,3%; il saldo non energetico è del 4,6% del PIL mentre la bolletta energetica risale al 2,4%, dopo essere stata al minimo dell’1,6% nel 2016 passando per l’1,9% nel 2017.

Per i raggruppamenti di prodotti si registra un maggiore dinamismo per i prodotti energetici (+10,9%), seguiti da prodotti intermedi (+4,3%), beni di consumo (+2,7%) e beni strumentali (+1,5%). Nel complesso il saldo del commercio estero peggiora di 7,8 miliardi di euro, variazione completamente determinata dalla più elevata bolletta energetica. Migliora di 1 miliardo di euro il saldo dei beni strumentali e di oltre 800 milioni quello dei beni di consumo, mentre peggiora di 1,9 miliardi di euro il saldo dei prodotti intermedi.

I principali mercati – In crescita a doppia cifra i mercati di India (+11,0%) e Paesi Bassi (+10,7%); in salita anche Svizzera (+8,7%), Repubblica ceca (+6,9%), Austria (+6,5%) Polonia (+5,9%) e Stati Uniti (+5,0%). Risultati superiori alla media per i tre mercati dell’Ue: Francia (+4,5%), Germania (+3,6%) e Spagna (+3,2%). Ristagna la domanda per Regno Unito (+1,1%) e Romania (+0,6%). All’opposto in calo di Giappone (-1,1%), Belgio (-2,3%), Cina (-2,4%), Russia (-4,5%) e Turchia (-13,1%).

L’analisi dell’Ufficio Studi sull’andamento della bolletta energetica nell’articolo “Il peso dell’energia sul commercio estero” pubblicato in QE- Quotidiano energia.

 

 

 

Trend made in Italy negli ultimi 20 anni

Var. % esportazioni rispetto anno precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Variazione tendenziale delle esportazioni per maggiori Paesi

2018 – variazione % rispetto all’anno precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Peso delle esportazioni sul PIL

Anni 1995-2018 – % delle esportazioni sul PIL – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e MEF

 

Saldo commercio estero Energia

1995-2018 – % PIL – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e MEF

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