18 Marzo 2019, h. 16:37

STUDI – Economia circolare: fatturato di 55,8 miliardi di euro, valore aggiunto pari all’1,1% del PIL. Tre addetti su quattro (76%) nelle piccole imprese

I processi di crescita si intrecciano con sempre maggiore intensità con la sostenibilità ambientale e il contenimento della produzione di rifiuti. La gestione delle fasi del ciclo di vita del prodotto da parte delle imprese e i modelli di consumo si orientano verso una maggiore riciclo, riuso e riparabilità dei beni.

L’esame degli indicatori che Eurostat dedica all’economia circolare consente di evidenziare il posizionamento dell’Italia nel contesto europeo. L’economia italiana presenta un consumo interno di materia relativamente più contenuto: nel 2017 in Italia il consumo interno (estrazione di materia più importazioni meno esportazioni) è pari a 8,5 tonnellate pro capite, del 37% inferiore ai 13,5 tonnellate per abitante della media dell’Unione europea. La nostra economia presenta una più elevata produttività delle risorse, con un rapporto tra PIL (valutato a parità di potere di acquisto) e consumo interno di materia di 3,4 euro/kg, il 53% in più dei 2,2 euro/kg della media UE.

La produzione di rifiuti – urbani e non – in rapporto al consumo interno di materia, è pari al 21,5%, superiore a 13,3% della media UE. A fronte di questa maggiore produzione di rifiuti per materia utilizzata, l’Italia presenta un più alto tasso di circolarità: il rapporto tra le materie prime secondarie e il consumo di materia è del 17,1%, superiore all’11,7% della media UE, all’11,4% della Germania e all’8,2% della Spagna mentre rimane inferiore al 19,5% della Francia. Il tasso di circolarità è salito di 5 punti in cinque anni a fronte dell’aumento di 1,1 punti rilevato nell’Unione europea. L’Italia presenta un tasso di riciclo dei rifiuti (urbani e non, esclusi i rifiuti minerali) del 67%, oltre dieci punti superiore al 55% della media UE.

L’economia circolare italiana appare in ritardo sul fronte dell’innovazione, misurata dall’intensità brevettuale: in Italia si registrano 0,25 brevetti relativi al riciclo e all’utilizzo di materie prime seconde ogni milione di abitanti, inferiore allo 0,67 della media UE e distante dallo 0,93 della Germania e dall’1,26 della Francia.

Va segnalato che l’ostacolo maggiore evidenziato dalle imprese italiane nell’attivazione di interventi per l’economia circolare è quello delle complessità delle procedure amministrative e previste dalla legge, segnalato dal 38% delle PMI italiane, superiore al 34% della media UE e quasi doppio del 21% rilevato nelle omologhe tedesche (dati Eurobarometro n.441, ‘European SME’s and the Circular economy’).

L’economia circolare in Italia realizza un fatturato di 55,8 miliardi di euro e un valore aggiunto di 18 miliardi, pari all’1,1% del PIL; le attività di riciclo, riuso e riparazione sviluppano 2,2 miliardi di euro di investimenti e un’occupazione di oltre mezzo milione di addetti. Su questo fronte l’Italia è al primo posto tra i maggiori paesi europei per quota di occupati nell’economia circolare, pari al 2,1% degli occupati di tutti i settori e superiore all’1,7% della media Ue; la quota dell’Italia si colloca davanti al 2% della Spagna, all’1,6% del Regno Unito, all’1,5% della Francia e della Germania. Nella perimetrazione settoriale proposta da Eurostat prevalgono le piccole imprese che, in Italia, determinano il 75,9% degli occupati. Integrando nel perimetro delle imprese interessate dall’economia circolare il settore manifatturiero, la quota di piccola impresa rimane prevalente, determinando il 56,7% dell’occupazione.

Una nostra precedente analisi evidenzia che nel secondo trimestre 2018 sono 865 mila le imprese interessate dai processi dell’economia circolare, di cui 526 mila pari al 60,8% sono artigiane. Nel dettaglio il comparto della riparazione e recupero conta 333 mila imprese, con una elevata vocazione artigiana: l’artigianato rappresenta i tre quarti (73,5%) delle imprese del comparto; a queste si sommano circa 532 mila imprese manifatturiere.

L’analisi sull’economia circolare nella rubrica odierna ‘Imprese ed energia’ su Qe- Quotidiano energia, mentre consistenza e trend delle imprese dell’economia circolare per tutte le regioni e province italiane sono reperibili all’interno rapporto “Le piccole imprese per turismo, beni culturali, digitale, green ed economia circolare”. Clicca qui per scaricarlo.

 

 

Peso dell’economia circolare nei Paesi dell’Unione europea

Anno 2016. % occupati nei settori del riciclo, riuso e riparazione – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

Tasso di circolarità nei Paesi UE

2017 – rifiuti riciclati in % del consumo materiale interno – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

Evoluzione del tasso di circolarità in Italia e UE

2010-2017 – rifiuti riciclati in % del consumo materiale interno – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

Produttività delle risorse

Anno 2017 – euro di PIL a PPA per kg di consumo materiale interno – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

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