23 Settembre 2019, h. 16:38

STUDI – Green Economy: il tasso di circolarità in Italia al 17,1%, +5,5 punti in 6 anni. La gestione rifiuti vale 25 miliardi di euro

I decisori pubblici manifestano una crescente attenzione verso politiche per la sostenibilità ambientale e una riduzione nella produzione di rifiuti. Nella lettera di incarico della Presidente eletta della Commissione europea Ursula von der Leyen al Commissario per l’ambiente si indica, tra l’altro, la realizzazione di un nuovo piano di azioni per l’economia circolare che si intreccerà con una rinnovata strategia industriale. In Italia, nel discorso di insediamento del nuovo governo, il Presidente del consiglio indica la necessità che il sistema produttivo promuova “prassi socialmente responsabili che valgano a rendere quanto più efficace la “transizione ecologica” e indirizzino il sistema produttivo verso un’economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto”.

La gestione dei rifiuti – sempre più centrata sul recupero e riciclo dei materiali – assume una significativa rilevanza nell’economia italiana: nell’ambito delle attività per la protezione dell’ambiente e la gestione delle risorse naturali, la gestione dei rifiuti realizza una produzione valutata pari a 25 miliardi di euro, generando 7,1 miliardi di euro di valore aggiunto, pari allo 0,4% del PIL.

L’Italia si presenta alle nuove sfide della sostenibilità ambientale con numerose criticità ma anche con alcuni indicatori più performanti, in particolare il tasso di circolarità: il tasso di utilizzo circolare dei materiali misura la quota delle risorse materiali domestiche utilizzate provenienti da prodotti riciclati e materiali di recupero. Il tasso di circolarità dell’Unione europea nel 2016 è stato, in media, solo dell’11,7%. Al crescere del tasso di circolarità sale l’utilizzo di materie secondarie che sostituiscono le materie prime primarie, riducendo così l’impatto ambientale derivante dall’estrazione di materia prima. In questo ambito il confronto internazionale colloca l’Italia tra i paesi europei con la migliore performance: il tasso di circolarità in Italia sale al 17,1%, ben 5,4 punti sopra alla media UE, collocando il nostro paese al 4° posto per apporto di materiali riciclati, dietro a Olanda, Francia, Belgio e Regno Unito e davanti a maggiori paesi dell’Unione quali Germania (11,4%) e Spagna (8,2%). Sulla performance del tasso di circolarità influiscono anche fattori strutturali quali il minore consumo di materiale domestico (come in Italia, Spagna e Regno Unito) e la maggiore capacità di recupero (come in Olanda e Belgio).

Nel 2010 il tasso di circolarità della Germania (11,0%) era in linea con quello dell’Italia (11,6%); in sei anni l’Italia ha aumentato il tasso di utilizzo circolare di 5,5 punti, mentre la Germania limita l’aumento a meno di mezzo punto percentuale (+0,4%). Nel confronto europeo il miglioramento registrato dell’Italia è secondo solo a quello del Belgio (+6,3 punti) ed è più ampio di quello della media Ue a 28 (+0,7%). Il miglioramento nel recupero e riciclo dell’economia europea appare troppo lento: tra il 2004 e il 2016 il tasso di circolarità nell’Unione europea è salito di 0,3 punti all’anno: a questo ritmo servirebbero cento anni per raggiungerebbe un tasso di circolarità del 40%.

L’analisi di dettaglio del tasso di circolarità mostra – i dati sono disponibili per la sola Ue a 28 – ampie differenze per categoria di materiale. In particolare si osserva un tasso di circolarità più elevato, pari al 25,2%, per i minerali metallici; seguono, con il 15,2%, i minerali non metallici (come vetro, cemento, …), con il 9% le biomasse (comprendono carta, legno, tessuti, ecc.) mentre si limita al 3% per materiali di energia fossile (comprendono plastica e combustibili fossili). I combustibili fossili e la biomassa (legno) immettono emissioni nell’aria a seguito della combustione per produrre energia. Alle emissioni contribuisce l’incenerimento dei rifiuti. I materiali a base di combustibili fossili, meno adatti al riciclaggio in quanto principalmente utilizzati a fini energetici, determinando un maggiore impatto in termini di emissioni nell’atmosfera.

L’analisi nella rubrica ‘Imprese ed energia’ su QE-Quotidiano Energia.

 

 

 

 

Tasso di circolarità nei paesi UE

2016 – materiale recuperato e riciclato in % consumo di materiale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

Dinamica tasso di circolarità nei paesi UE in sei anni

2010-2016, variazione in punti percentuali – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

Diagramma di Sankey sui flussi di materiale nell’economia UE

Anno 2016 – dati Eurostat

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