4 Novembre 2019, h. 17:11

SISMA – Confartigianato alla Camera: ‘Troppa burocrazia ha bloccato ricostruzione. Bene impegno del Governo’

“Apprezziamo l’impegno del Governo a favorire la ricostruzione, finora bloccata da troppa burocrazia, dei territori del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016. Le norme emanate devono servire a semplificare il groviglio di provvedimenti generatosi in questi anni e a far ripartire le attività delle imprese”.

Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato, intervenuti oggi in audizione alla Commissione Ambiente della Camera sul Decreto n. 123/2019, recante ‘Disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici’.

Gli esponenti della Confederazione hanno indicato alcune proposte finalizzate a snellire gli adempimenti amministrativi e a creare le condizioni per il rilancio delle micro e piccole imprese.

In particolare, per quanto riguarda i provvedimenti per accelerare e semplificare la ricostruzione privata, ritengono necessarie la tempestiva adozione delle ordinanze commissariali previste in ordine a limiti e modalità applicative e la definizione dei limiti di importo che consentono di ricorrere alla procedura semplificata. Sollecitano inoltre il ricorso alla procedura negoziata, senza pubblicazione del bando, per l’affidamento delle attività di raccolta delle macerie secondo l’art. 63 del Codice dei contratti. Confartigianato chiede inoltre per le imprese colpite dal sisma la proroga al 15 aprile 2020 della riscossione dei versamenti tributari e contributivi, nel limite del 40 per cento degli importi dovuti, l’estensione dei contributi di 5 milioni previsti per il 2019 a tutti i Comuni indipendentemente dal numero di abitanti e di rendere strutturale la Zona Franca Urbana Sisma Centro Italia, evitando le proroghe biennali, la creazione di una zona del tipo ‘Assistita’ in tutti i comuni dell’area del cratere, la cumulabilità del credito di imposta per il Mezzogiorno con altre forme di aiuti, l’esclusione dal conteggio del ‘de minimis’ delle provvidenze ottenute con provvedimenti e leggi speciali rivolti alla ripresa economica del “cratere”.

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