23 Maggio 2020, h. 12:59

INNOVAZIONE – Confartigianato lancia ‘Ripartire dal nuovo’, strumenti digitali per rilanciare il made in Italy


Il necessario benché faticoso adattamento del sistema delle micro e piccole imprese italiane al lockdown delle attività sociali e di business ha trovato negli strumenti digitali un alleato prezioso, che potrebbe rivelarsi ancora di più tale nella cosiddetta Fase 2. Lo testimoniano i numeri dell’Ufficio Studi di Confartigianato sulla base di una rilevazione condotta tra il 7 e il 15 aprile su oltre 4.100 imprese fino a 50 addetti, che aggiorna una precedente survey del 4 marzo 2020. In Italia 945 mila micro e piccole imprese, pari al 29,7% del totale si servono di almeno un canale alternativo di vendita rispetto alla vendita tradizionale “in presenza”, oggi impedita e in futuro fortemente limitata dai provvedimenti del Governo. Questi canali alternativi includono le vendite a domicilio e l’e-commerce (oltre a modalità come le vendite televisive, l’utilizzo di intermediari, ecc.).

 

 

La crisi Covid-19 ha intensificato l’utilizzo di nuovi canali, accelerando in modo forse non sorprendente ma certamente molto significativo trend di crescita altrimenti stabili ma molto lenti: sono aumentate del 19,8% le imprese che fanno e-commerce, raddoppiando il tasso di crescita di trend (+10,9% tra 2015 e 2019) e di ben il 38,6% le imprese che fanno consegne a domicilio (che includono le imprese che utilizzano piattaforme di delivery online based, dunque riconducibili ancora una volta all’e-commerce, nonché la vendita attraverso i sistemi di messaggistica e i social). Con la riapertura di molte attività, il trend di crescita delle soluzioni e-commerce è rapidamente destinato a crescere: la reattività alla situazione di emergenza porterà alla fine del prossimo anno 122 mila MPI in più ad utilizzare il commercio elettronico.
A questo numero, assai significativo di per sé e come segnale di un trend di digitalizzazione massiva, si aggiungono le soluzioni per la gestione digitale dei servizi obbligata dalle restrizioni del distanziamento sociale. Si pensa qui innanzitutto alle soluzioni di gestione digitale dell’agenda delle prenotazioni per ristoranti, parrucchieri e centri estetici, obbligati nella Fase 2 a contingentare al massimo le presenze di clienti.
L’accelerazione nell’utilizzo delle soluzioni digitali per la continuità del business ha riguardato, com’è ormai esperienza diffusa, anche le soluzioni di lavoro a distanza. Il 26% delle MPI utilizza lo smart-working. Ovviamente l’incidenza dell’utilizzo di tali soluzioni varia sensibilmente in relazione al settore di attività, con una crescita nei servizi e nelle funzioni amministrative ed evidenti limiti di diffusione nei comparti manifatturieri. L’impennata nell’utilizzo dei servizi digitali ha messo a dura prova le infrastrutture di connessione digitale e sollevato ancora una volta il tema del digital divide: la quota di imprese italiane che utilizzano banda ultralarga è del 37,4%, dodici punti e mezzo inferiore al 49,9% della media dell’Unione europea. Essendo la connettività un fattore chiave per la competitività delle imprese, si ritiene che tale gap debba al più presto essere colmato. Parallelamente, una così massiva e rapida innovazione di processo necessità di un accompagnamento in termini di servizi e competenze a supporto, per abbassare quanto più possibile i costi dell’incertezza strategica su quali scelte attuare, come e in che ordine e della mancanza di skill su come operare in campi spesso totalmente nuovi e densi di conseguenze profonde per le imprese. La sovrabbondanza di stimoli e offerte da parte del mercato non semplifica la vita dell’imprenditore che deve decidere presto e bene, in un contesto nel quale ogni euro investito conta molto più che in passato e il margine di errore è molto basso. Il ruolo dell’associazionismo d’impresa nel guidare le imprese in questi percorsi inediti in tempi incerti è dunque quantomai importante.
Ascoltare e interpretare le esigenze delle micro e piccole imprese, selezionare le opzioni sul mercato facendosi portavoce di una domanda spesso ancora molto debole e frastagliata, immaginare percorsi di sviluppo a medio termine, rappresentano attività di supporto al mercato che solo le associazioni sono nella posizione istituzionale e di competenza per poter offrire. Per questa ragione, abbiamo deciso di lanciare la campagna Ripartire dal nuovo: imprese dopo il virus, con l’obiettivo di mettere a disposizione delle micro e piccole imprese italiane colpite dalla crisi del Coronavirus competenze utili a sostenere una loro rapida ripresa e ripartenza, nel segno delle opportunità offerte dalle tecnologie digitali, che come abbiamo visto sono riconosciute da un numero crescente di MPI come strumenti utili per la ripartenza.
Abbiamo raccolto e stiamo continuando a raccogliere la disponibilità da parte di istituzioni pubbliche e private, imprese e professionisti a offrire contenuti e servizi finalizzati a sostenere la rapida ripresa del nostro sistema produttivo e della sua essenziale componente di micro e piccola impresa anche attraverso un sostegno concreto alla trasformazione digitale. Riteniamo che in questa fase immettere nuove competenze nelle imprese in modalità sostenibile rappresenti un elemento imprescindibile per assicurarne un rapido e fruttuoso recupero.
Ripartire dal nuovo è disponibile gratuitamente a tutte le micro e piccole imprese sulla piattaforma quattropuntozero.confartigianato.it, la piattaforma che raccoglie le risorse a favore delle imprese artigiane per sostenere la transizione verso Impresa 4.0. Le imprese troveranno link, organizzati in schede ordinate e corredate di spiegazione, a risorse formative e informative (sotto forma di video, webinar, documenti) e servizi su tutti i principali campi di interesse per le micro e piccole imprese e gli artigiani: orientamento al mercato (marketing, e-commerce, logistica, comunicazione); organizzazione della produzione (reingegnerizzazione dei processi, impresa 4.0, tecnologie digitali); finanza e gestione d’impresa; organizzazione e gestione delle imprese; gestione delle risorse umane; tematiche tecniche e regolamentari di interesse specifico per settori produttivi della micro e piccola impresa manifatturiera e dei servizi, che coprono le mille famiglie di impresa che compongono il mondo artigiano italiano.
Ci rendiamo conto che nell’immediato l’attenzione e l’ansia di moltissimi imprenditori riguarda le prospettive economiche a breve, le risorse a disposizione per far ripartire la macchina, le limitazioni all’attività che rischiano di pregiudicare anni di lavoro. Questa “prima linea” della rappresentanza è oggi il principale terreno di attività delle associazioni d’impresa. Preparare la ripartenza anche attraverso la messa a disposizione di risorse per pensare al futuro è però un lavoro altrettanto importante, sia per le ricadute pratiche che i numeri di Confartigianato dimostrano, sia per la valenza psicologica che questa preparazione può avere per gli imprenditori, sulla cui voglia di ripartire tutto il Paese conta moltissimo.
L’analisi nella Elaborazione Flash ‘Intensificazione del canale digitale nella crisi Covid-19: analisi di alcune evidenze sulle MPI italiane’. Clicca qui per scaricarla.

 

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