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29 Maggio 2020, h. 09:30

STUDI – Moda nell’occhio del ciclone Covid-19. MPI italiane leader europee in un settore ad alta vocazione artigiana

Il settore della moda è, con l’automotive, il settore manifatturiero maggiormente colpito nelle fasi inziali della crisi Covid-19, come era già emerso nitidamente da nostre rilevazioni di inizio marzo. Il nuovo report di Confartigianato ‘Le MPI della moda nell’occhio del ciclone Covid-19’, pubblicato stamane, approfondisce alcuni tratti della forte turbolenza che sta interessando 55 mila micro e piccole imprese del tessile, abbigliamento e pelli, che danno lavoro a 312 mila addetti. Le 36 mila imprese artigiane occupano 158 mila addetti, un terzo (34,3%) degli addetti della moda.

Un confronto internazionale – L’Italia è il primo paese europeo per occupati delle MPI della moda. L’occupazione delle micro e piccole imprese del comparto del quadrilatero italiano della Moda che comprende Toscana, Marche, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia arriva a 227 mila addetti e supera del 25,6% l’occupazione delle omologhe imprese di Spagna, Germania e Francia messe insieme. L’occupazione delle MPI in Toscana si avvicina a quella dell’intera Spagna e supera quella della Polonia; la Lombardia sopravanza l’intera Francia e il Veneto ha più occupati nelle MPI della moda dell’intera Germania.

Gli effetti del lockdown – L’analisi dei dati statistici pubblicati in questi giorni relativi al mese di marzo evidenziano le pesanti conseguenze del lockdown. Sul lato dell’offerta, a marzo 2020 la produzione è più che dimezzata per cuoio, borse, pelletteria e selleria, pellicce (-52,5%) confezione di articoli di abbigliamento (-55,1%), gioielleria, lavorazione delle pietre preziose (-57,4%) e calzature (-59,0%). Sempre a marzo il calo di fatturato della moda (-43,1% su base tendenziale) è più accentuato rispetto a quello registrato ad aprile 2009 (-24,9%), nel momento più acuto della crisi del 2008-2009.

Nello stesso mese è il settore abbigliamento e pellicce a registrare il crollo più pesante delle vendite al dettaglio (-57,1%), perdita di oltre 20 punti più accentuata rispetto al calo del -36% registrato in media per i prodotti non alimentari.

Inoltre si osserva una forte turbolenza anche sul fronte dell’export: a marzo 2020 scendono del 27,3% le vendite nazionali sui mercati esteri di abbigliamento, pelle e tessili. Maggiore cedimento dei mercati di Svizzera (-23,1%), Francia (-24,9%), Giappone (-27,6%), Spagna (-28,2%), Stati Uniti (-30,0%) e Romania (-33,2%).

La disamina dei dati di dettaglio delle esportazioni evidenzia uno strutturale orientamento alla qualità del made in Italy della moda. Lo scorso anno le vendite all’estero hanno confermato le caratteristiche di elevata qualità: il valore medio unitario delle esportazioni della moda è salito del 6,2%, a fronte di un aumento di prezzi all’export dell’1,2%, con un differenziale di 5 punti derivante dalla maggiore qualità intrinseca della produzione vendita all’estero.

Le sfide del cambiamento – Il report di Confartigianato evidenzia anche alcuni aspetti qualitativi dello shock subito da imprese e consumatori, tra i quali: interruzione delle filiere globali, azzeramento della domanda di collezioni primaverili, prezzi verso la deflazione, accumulo di scorte che si deprezzano rapidamente, annullamento di cerimonie ed eventi. Elementi di reattività sono legati al riposizionamento delle MPI della moda nelle filiere, alla diversificazione del prodotto e dei canali di vendita, in primis un maggiore utilizzo dell’e-commerce. Le sfide riguardano la capacità di intercettare il cambiamento, spesso radicale, dei modelli di consumo, dove la ricerca della qualità si intreccia con sicurezza, sobrietà, funzionalità e circolarità.

Il  quadro territoriale del settore è contenuto nell’Elaborazione Flash ‘Le MPI della moda nell’occhio del ciclone Covid-19’. Clicca qui per scaricarla.

 

 

 

Trend del fatturato del settore Moda

Gennaio 2001- marzo 2020, var. % tendenziale, dati corretti per giorni lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Crescita della qualità intrinseca del made in Italy della moda

Var.% media annua nel 2019 del valore medio unitario e dei prezzi all’export  per prodotto – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Occupazione nelle MPI della Moda: la classifica ibrida paesi UE e regioni Italiane

Anno 2017, addetti imprese fino a 50 addetti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat e Istat

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