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9 Dicembre 2020, h. 12:17

STUDI – Nel 2020 sale a 1,6 punti di PIL lo spread di pressione fiscale con l’Eurozona, pesa una maggiore tassazione energetica

L’Italia è nel pieno della seconda ondata di contagi, come confermano gli ultimi dati dell’Agenzia europea contro le epidemie (Ecdc): a ieri, 8 dicembre, i decessi da Covid-19 negli ultimi 14 giorni in Italia sono pari a 16,8 ogni 100 mila abitanti, ampiamente superiori ai 9,4 di Francia, ai 7,5 di Spagna e ai 6,0 della Germania.

La crescente incertezza conseguente alla situazione sanitaria viene, almeno in parte, mitigata dalle aspettative sulla disponibilità di uno o più vaccini. In tale contesto vanno lette le ultime previsioni sull’economia italiana. Giovedì scorso l’Istat indica per il 2020 una contrazione del PIL dell’8,9%, seguita da una ripresa parziale nel 2021 (+4,0%), mentre due giorni prima, martedì 1° dicembre, le stime dell’Ocse indicano per quest’anno una recessione del 9,1% e nel 2021 una ripresa del 4,3%. In generale queste stime di inizio dicembre migliorano quelle di un mese fa della Commissione europea (-9,9% quest’anno e +4,1% nel 2021). Secondo il sentiero tracciato dall’Ocse, nel 2021 il PIL della Spagna sarà al di sotto del 7,2% rispetto al livello del 2019, quello dell’Italia sarà inferiore del 5,2%; si osserva un recupero più consistente, anche se ancora parziale, per Francia (-3,6%) e Germania (-2,6%).

A novembre, con il light lockdown e le limitazioni in funzione del grado di rischio differenziato per territorio, come ha evidenziato il 9° report Covid-19 dell’Ufficio Studi di Confartigianato – clicca qui per scaricarlo – risulta in forte calo la fiducia delle imprese, interrompendo bruscamente il recupero avviato a maggio. Le nostre elaborazioni degli indicatori di mobilità forniti da Google mostrano dalla fine di ottobre un peggioramento del calo degli spostamenti rispetto ad un giorno normale pre-pandemia, con un recupero che si avvia a partire dal 20 di novembre.

Sulla base delle previsioni di finanza pubblica della Commissione europea, la crisi Covid-19 genererà uno tsunami sui conti pubblici. Quest’anno il deficit salirà di 147,5 miliardi di euro, passando da 1,6 a 10,8 punti di PIL, livello mai toccato dalla fine degli anni Ottanta, con effetti straordinari sul debito pubblico, come evidenziato in una nostra analisi.

Per accelerare la crescita economica serve, tra l’altro, un livello di tassazione che garantisca la competitività del sistema delle imprese. Su questo fronte l’analisi delle previsioni della Commissione europea evidenzia che nel 2020 in Italia sale la pressione fiscale – il PIL si riduce più velocemente delle entrate fiscali – mentre in Eurozona si registra una diminuzione, portando a 1,6 punti di PIL lo spread fiscale, dopo che nel 2018 si era quasi completamente riassorbito il gap esploso nel 2012 a seguito della crisi del debito sovrano.

Il divario di pressione fiscale è in gran parte spiegato dalla maggiore tassazione energetica che, secondo i recenti dati di Eurostat aggiornati al 2019, in Italia è pari al 2,7% del PIL a fronte dell’1,8% della media Eurozona, con un divario che vale 14.743 milioni di extra gettito. La tassazione energetica nel nostro Paese supera di 0,8 punti quella della Francia (1,9% PIL) ed è quasi doppia rispetto a quella di Spagna e Germania (1,5% PIL).

Ad aggravare il prelievo sulle imprese hanno contribuito anche i 3,4 miliardi di euro di addizionali provinciali dichiarate in contrasto con la disciplina europea per le annualità 2010 e 2011 che Confartigianato, insieme alle altre associazioni, chiede di recuperare. Questo improprio extra gettito ha certamente spiazzato gli investimenti e penalizzato la creazione di valore delle imprese, proprio dopo il 2009, anno in cui il PIL segnò una perdita del 5,3%. Non si tratta, certo, di un buon esempio di politiche per l’accelerazione della crescita.

 

 

Indice di fiducia delle imprese

Febbraio-novembre 2020, indice destagionalizzato febbraio 2020=100, aprile non rilevato da Istat – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Indice Google Mobility per negozi e luoghi di ricreazione, stazioni di trasporto pubblico e posti di lavoro

21 febbraio-3 dicembre 2020. Deviazione rispetto baseline, media mobile a 7 giorni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Google

 

 

Pressione fiscale in Italia ed Eurozona

Anni 2005-2021. Tax burden, % PIL – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea

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