20 Ottobre 2022, h. 13:02

MODENA – Il futuro della rappresentanza passa dalla capacità di fare rete

Tre giorni di dibattiti, focus group e presentazioni. Dopo il forzato stop causato dalla pandemia, Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia ha rilanciato uno dei suoi abituali appuntamenti associativi, il Convegno Imprenditori. Un evento rivolto ai dirigenti elettivi dell’associazione emiliana, imprenditrici e imprenditori eletti durante l’ultimo Congresso generale e associati sensibili ai temi della rappresentanza. Un evento in cui conoscersi meglio, costruire relazioni e produrre proposte concrete per il futuro dell’organizzazione che, nelle due province di Modena e Reggio Emilia, conta 11mila associati. Tre giorni – il 14, 15 e 16 ottobre – per riflettere e confrontarsi con esperti provenienti dal mondo dell’imprenditoria, del lavoro, della politica e dell’istruzione, in un contesto suggestivo come quello di Bardolino sul Garda, in provincia di Verona.

Il programma e gli ospiti

Nella prima giornata il convegno si è concentrato sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con tre dei principali esperti sull’argomento: il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, Michele Tiraboschi, professore di diritto del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia e coordinatore scientifico Adapt, il centro studi fondato da Marco Biagi sulle relazioni industriali e Stefano Micelli, professore di economia e gestione delle imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia. I tre hanno dibattuto con il presidente dell’associazione, Gilberto Luppi, convenendo in particolare su un punto. La necessità di restituire senso ai più giovani in ciò che potrebbero realizzare una volta entrati nel mondo del lavoro. Ma quale strumento si adatta meglio a questo percorso umano e professionale? Secondo Michele Tiraboschi la via da perseguire è quella del rafforzamento dell’apprendistato. Una tipologia contrattuale ancora sottoutilizzata dalle piccole e micro-imprese italiane, eppure fondamentale per trasmettere saperi e conoscenze tipiche dell’artigianato. Un obiettivo – quello della trasmissione dei saperi – al centro del progetto Upskill 4.0; spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, sostenuto dal gruppo Unicredit, presieduto dal professor Micelli e rivolto agli studenti di alcuni ITS italiani.

Una contaminazione virtuosa tra nuove competenze digitali e saperi tradizionali, sempre più ricercati sui mercati internazionali. E di ITS ha parlato anche il ministro Bianchi, fautore della riforma degli Istituti tecnici superiori in discussione in Parlamento, sollecitando l’associazione a proseguire il proprio lavoro sul territorio a sostegno di una formazione capace di coniugare tecnica e cultura, manualità e intelletto.

Un obiettivo prioritario anche alla luce dei dati sul calo demografico che affligge il Paese e che può essere contrastato solo attraverso una politica a sostegno della famiglia e del lavoro, in cui la scuola italiana deve ritornare centrale.

Nel pomeriggio di venerdì il Convegno ha ruotato intorno ad alcune testimonianze di imprenditori e accademici su temi strategici per il futuro delle imprese, tra cui: sostenibilità ambientale e dei processi produttivi, innovazione tecnologica, visibilità online, artigianalità e made in Italy.
Protagonisti di questa parte della giornata: Paolo Manfredi, consulente per la trasformazione digitale di Confartigianato Imprese e coordinatore dei lavori, Raul Caruso, professore di politica economica alla Cattolica di Milano, Anna Josè Buttafava, imprenditrice artigiana e titolare di Anna Josè, Daniela Diletti, fondatrice e titolare de “La Marchigiana”, Filippo Berto CEO BertO, Daniela Pimponi, ingegnere e analista tecnologica, Joseph Meineri, Segretario Generale Confartigianato Cuneo e Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna. Gli interventi di questi ospiti, susseguitisi uno dopo l’altro in modalità TED conference, hanno stimolato la platea e dato il là ai gruppi di lavoro del sabato mattina.

Nel secondo giorno di lavoro, infatti, sei diversi focus group, coordinati dai membri della Giunta esecutiva Lapam e dai funzionari dell’associazione, si sono interrogati su argomenti strategici per il futuro della rappresentanza datoriale. Un confronto aperto cui hanno preso parte anche alcuni dirigenti e colleghi di altre territoriali Confartigianato. In particolare Katia Pizzocaro, presidente calzaturieri del Veneto e consigliere nazionale Confartigianato, titolare del calzaturificio Paul, leader nella produzione di calzature da ballo, Andrea Rossi, Matteo Pisanu e Loris Rui di Confartigianato Vicenza e Jacopo Brioschi di Confartigianato Varese

La domenica mattina è stata infine dedicata alla politica, con la partecipazione del Presidente di Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervistato da Ilaria Vesentini, corrispondente de “Il Sole 24 Ore” per l’Emilia Romagna. Un’occasione per fare il punto sulla nuova programmazione europea e sulle misure promosse da Viale Aldo Moro a sostegno delle imprese regionali e per presentare al Presidente Bonaccini, le evidenze emerse dai focus group organizzati la mattina precedente. In particolare le proposte avanzate dal Presidente Lapam, Gilberto Luppi, sul potenziamento delle infrastrutture digitali nelle aree interne della regione, di politiche a sostegno della formazione continua e dell’innovazione tecnologica e ambientale del sistema manifatturiero e un invito a rinnovare la legge quadro sull’artigianato.

«Si parla spesso, a volte a sproposito, del ruolo dei cosiddetti corpi intermedi – ha affermato in chiusura dei lavori il Segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi – ebbene, la nostra associazione è un corpo intermedio che ha valenza strategica sia a livello locale, nell’interlocuzione con le istituzioni, che a livello regionale e nazionale. Tutto questo è possibile grazie al rapporto con Confartigianato e alla capacità dell’associazione di confrontarsi con parlamentari e forze politiche e sociali che possono incidere sulle decisioni. Il Convegno Imprenditori di Bardolino è stata l’occasione per far pesare il parere dei piccoli imprenditori e per confrontarci con chi può e deve portare le nostre istanze ai massimi livelli».

 

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