16 Giugno 2023, h. 11:54

MILANO – Il Premio Belé e Gargoyle celebra la maestria degli allievi delle scuole orafe milanesi

Torna il Premio “Belé e Gargoyle”, dedicato agli allievi delle scuole orafe di Milano. Dopo due edizioni di successo dedicate prima al Duomo e poi al Castello Sforzesco, l’iconico monumento milanese della terza edizione è la Basilica di Sant’Ambrogio, qui declinata nel milanese “Sant’Ambroeus”.
Il Premio “Belé e Gargoyle del Sant Ambroeus” è un’idea promossa da Confartigianato di Milano e Municipio 1, finalizzato a premiare e supportare progetti creativi, a valenza culturale ed economica, legati al settore orafo e su tematiche inerenti alla Basilica di Sant’Ambrogio.
Giovani studenti, in età compresa tra i 18 e i 35 anni, sono infatti chiamati a reinterpretare elementi o figure di uno dei siti più rappresentativi della città e trasformarli in gioielli. I ragazzi delle scuole orafe, delle Accademie tecniche o artistiche di Milano valorizzeranno così la storia e la tradizione orafa cittadina, nonché l’artigianalità lombarda.
Il concorso prevede il lavoro di una Giuria di esperti e rappresentanti delle Istituzioni promotrici con premi che consisteranno in tessere prepagate di acquisto, fornite dal Municipio 1, da utilizzare pressi i rivenditori specializzati in attrezzature e materiali per orafi, con importi decrescenti in base alla posizione in graduatoria, per un valore massimo di 3mila euro.
L’iniziativa si colloca nell’alveo delle molteplici attività a progetti portati avanti da Confartigianato per potenziare il rapporto tra mondo della scuola e delle imprese come generatore di opportunità per le persone e la città, con il suo tessuto produttivo.
L’evento finale di premiazione si terrà mercoledì 14 giugno nella Basilica di Sant’Ambrogio alle ore 11 ed è aperto alle attività orafe della città, ai ragazzi e alle loro famiglie, a tutti coloro che vi vorranno assistere.

 

I gioielli raccontati dalle parole dei vincitori

1° posto: Asia Crippa Il bracciale si chiama “Fields of gold” (nella foto) dal celebre brano di Sting pubblicato nel 1993, in quanto la peculiarità del gioiello risiede nella ripetizione sequenziale di una serie di moduli (“fields”) realizzati in oro (“of gold”), che ricrea visivamente l’impressione e la suggestione di una pianura tempestata di campi di grano (i cosiddetti campi d’oro) vista dall’alto. L’ispirazione principale del bracciale, invece, è la planimetria della Basilica; la mia scelta si è orientata nel riprodurre la pianta della chiesa suddividendola in moduli che ricalchino sostanzialmente le campate e ponendo poi un asse di simmetria orizzontale in corrispondenza della metà del quadriportico, così da creare un effetto estetico più armonioso ed equilibrato. Per quanto riguarda la scelta dei materiali, il riferimento fondamentale è l’altare d’oro di Vuolvinio, cuore pulsante dell’intera Basilica.

2° posto: Martina Nisi – Per ideare questo bracciale mi sono ispirata a un episodio della vita di Sant’Ambrogio, che è raffigurato anche sull’altare d’oro. Una delle lastre, scolpite con la tecnica dello sbalzo, mostra Ambrogio ancora neonato mentre viene avvicinato da uno sciame d’api. Queste api si posano sulle sue labbra e depositano del miele nella sua bocca. Tale episodio ha reso Sant’Ambrogio il protettore delle api e degli apicoltori. Ho deciso quindi di creare un gioiello che si ispirasse alle api e alla forma delle labbra del santo. Dopo aver osservato alcuni dettagli architettonici della basilica, ho scelto di sintetizzare la forma della sua facciata anteriore. Sperimentando con la ripetizione e diversi incastri, ho ottenuto un nuovo elemento che si sovrappone sia alle labbra che all’esagono del favo dell’alveare. Dalla ripetizione di questa forma ho ideato il bracciale, realizzato in oro 18 kt per richiamare il colore del miele. Utilizzando la tecnica dello smalto champlevé, ho evidenziato le arcate della facciata per renderle immediatamente riconoscibili.

3° posto: Cecilia Cristini – Il mio progetto è la creazione di un bracciale modulare a catena ispirato al serpente bronzeo presente nella Basilica. Ho moltiplicato il serpente formando una croce. I due simboli sono, infatti, contrapposti all’interno della struttura, rispettivamente uno di fronte all’altro. I materiali scelti per il bracciale sono: oro 18 carati e rubini, l’oro richiama l’altare il colore sacro per eccellenza e il rosso il colore del sangue concetto legato alla religione e alla morte e resurrezione di cristo.

 

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