11 Luglio 2024, h. 16:25 Notizie

EVENTI – Al via ‘L’artigianato che ci piace’: Confartigianato apre ai giovani un futuro da imprenditori

Un futuro da imprenditori è a portata di mano. Basta avere chi ti guida sulla strada giusta per mettere a frutto il talento e realizzare le ambizioni. E Confartigianato ha deciso di accompagnare i giovani nel mondo dell’artigianato per mostrarne concretamente tutte le opportunità di crescita personale, di sbocco lavorativo, di maturazione di competenze. Lo fa con il ciclo di incontri ‘L’artigianato che ci piace’.

Si tratta di un format per promuovere l’artigianato tra i giovani, stimolandoli a sviluppare sapere pratico e a esplorare percorsi formativi specifici. In questo impegno accanto a Confartigianato, vi sono due ospiti fissi: Vincenzo Schettini, professore di fisica e influencer, Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta esperto in benessere digitale e divulgatore scientifico. A condurre i loro interventi, Micaela Palmieri, giornalista Rai.

Prima tappa il 10 luglio a Rimini, presso la sala Anfiteatro del Palazzo dei Congressi, a partire dalle ore 17.30, dove, oltre a imprenditori e collaboratori del Sistema Confartigianato provenienti da tutta l’Emilia Romagna, sono attesi i giovani e le loro famiglie.

L’iniziativa fa leva sui risultati della ricerca condotta dal Censis per Confartigianato secondo la quale il lavoro artigiano gode di una reputazione molto positiva tra i giovani. Oltre un terzo di coloro che non sono impiegati nel settore artigiano vorrebbe intraprendere questo tipo di lavoro, apprezzandone creatività, autonomia e originalità. L’artigianato moderno, lontano dall’immagine nostalgica della “piccola bottega”, è visto dai giovani come un contesto che integra tradizione e innovazione, manualità e digitale, offre forti potenzialità imprenditoriali, permettendo di esprimere creatività e autonomia, magari portando prodotti unici made in Italy nel mercato globale.

Gli eventi del ciclo ‘L’artigianato che ci piace’, che dopo Rimini toccheranno altri territori italiani, saranno l’occasione per esplorare il valore delle competenze manuali nell’era digitale, l’importanza dell’innovazione nel settore artigiano, l’orientamento e la formazione professionale, le opportunità offerte dall’apprendistato per l’inserimento nel mondo del lavoro, il passaggio generazionale in azienda.

Tre gli aspetti in cui si articoleranno gli eventi:

  1. Il valore del saper fare: Vincenzo Schettini e Giuseppe Lavenia discuteranno dell’importanza delle competenze manuali nell’era digitale, con esempi personali e professionali che ne evidenziano l’impatto.
  2. Il saper essere e l’innovazione: Si esplorerà come coniugare tradizione e innovazione, evidenziando l’importanza di una mentalità aperta e l’uso delle tecnologie moderne per valorizzare l’artigianato.
  3. Le sfide dell’artigianato e la bellezza dell’appassionarsi: Il pubblico sarà invitato a partecipare attivamente, discutendo le difficoltà e le soluzioni per coinvolgere i giovani e le famiglie nel mondo artigiano, valorizzando anche gli istituti professionali, tecnici ed ITS.

Nel corso degli incontri, i giovani partecipanti saranno incoraggiati a iscriversi a scuole e corsi di formazione specializzati nell’artigianato. Sarà fornita loro una lista di istituti e programmi che offrono percorsi educativi mirati a sviluppare le competenze necessarie per diventare artigiani moderni. Inoltre, saranno presentate opportunità di stage e tirocini presso aziende artigiane, per permettere ai giovani di mettere in pratica ciò che hanno appreso e di entrare in contatto con il mondo del lavoro.


11/07/2024 | EVENTI – A Rimini Vincenzo Schettini emoziona i 1.200 partecipanti all’evento di Confartigianato “L’artigianato che ci piace”

“Oggi nessuno racconta ai giovani quanto sia importante un mestiere nel quale metti in gioco tutto te stesso, la tua creatività, il tuo essere. La figura dell’Artigiano è questa, e da questa ne sono venute fuori tante altre. Leonardo da Vinci era un artigiano. Lui diceva: ‘La conoscenza è figlia dell’esperienza’. Aveva capito che il fare occupa la tua mente, mette in moto il meccanismo della creatività e ti rende una persona curiosa, il fare ti migliora, ti fa andare avanti e ti fa anche capire che la vita è dura, ma che è bella, che il mestiere dell’artigiano è un mestiere complicato, ma affascinante”.
Vincenzo Schettini, divulgatore e influencer, ha emozionato con le sue parole gli oltre 1.200 tra funzionari, imprenditori, dirigenti, liberi professionisti, presenti mercoledì 10 luglio al Palazzo dei Congressi di Rimini all’evento “L’artigianato che ci piace”, un format itinerante, pensato da Confartigianato Imprese e organizzato da Confartigianato Emilia Romagna, che ha visto anche la presenza dello psicoterapeuta, nonché direttore del progetto, Giuseppe Lavenia. L’iniziativa è stata condotta dalla giornalista Rai Micaela Palmieri.

Hanno portato i loro saluti l’Assessore allo Sviluppo economico e Green economy della Regione Emilia Romagna, Vincenzo Colla e il Presidente dell’Unione Province d’Italia, Michele De Pascale.

Nel suo intervento video, Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese, ha spiegato il senso dell’iniziativa e il suo sviluppo futuro: “Quella di oggi è una nuova tappa delle iniziative di Confartigianato per la crescita dell’artigianato italiano e della cultura d’impresa. Da Rimini inizia un percorso per colmare la distanza che separa i giovani dal mondo del lavoro e dell’impresa. Eventi come quelli di oggi toccheranno altri territori italiani e saranno l’occasione per esplorare il valore e le competenze manuali nell’era digitale, sottolineare l’importanza dell’Innovazione, dell’orientamento e della formazione professionale. Vogliamo in questo modo dare un contributo concreto alla costruzione del futuro delle nuove generazioni, vogliamo offrire loro una bussola per realizzare sogni, esprimere il talento facendo esperienza in azienda”.

“Per noi è un grande orgoglio rappresentare tutte queste persone che oggi hanno riempito la sala – ha affermato Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna -. Una giornata quella odierna dedicata ai giovani, una giornata per guardare avanti. Parlare dell’artigianato ai giovani è un obbligo per la nostra sopravvivenza. L’artigianato è un lavoro flessibile dove ognuno può sviluppare le proprie idee, cercando e creando il proprio futuro con la voglia di fare. E’ vero ogni tanto arrivano dei brutti imprevisti che ci frenano, come l’alluvione di un anno fa, ma non ci hanno mai fermato. La nostra voglia di fare ci ha permesso sempre di rialzarci, Un anno fa eravamo sempre a Rimini con altre motivazioni e oggi, seppur con delle ferite ancora da sanare, la ripresa è stata imboccata e guardare avanti puntando sui giovani è la strada giusta”.

“E’ un grande piacere avere qui oggi tanti giovani artigiani che portano alta la bandiera dell’artigianato e della cultura del fare. Le nostre imprese sono le luci e il motore delle nostre comunità. Una comunità senza luce è una realtà poco accogliente. Nelle nostre imprese la tradizione si mescola con l’innovazione, esiste una forte capacità di inclusione sociale, siamo aperti a coloro che vengono da terre lontane decisamente meno fortunate delle nostre. Con il nostro ente di formazione, Formart, facciamo crescere le persone e le inseriamo nelle aziende. Qui c’è la cultura del fare, c’è quell’intelligenza artigiana che ci regala emozioni tutti i giorni e che traina il made in Italy in tutto il mondo, ci sono tante storie. Ma la storia più bella è quella che stiamo costruendo assieme in questa terra, generazione dopo generazione, migliorando sempre la qualità del lavoro, della vita nelle nostre comunità e della nostra gente. Siamo l’Italia che non si arrende mai”, ha aggiunto Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna.

 

La sintesi dell’intervento di Vincenzo Schettini
I ragazzi dovrebbero avvicinarsi all’artigianato perché può raccontare quello che tu sei, poi chiaramente tocca a te metterti in gioco e far sì che quella piccola idea diventi un’impresa.
L’obiettivo di questo percorso di Confartigianato è cominciare a portare il mestiere artigiano fuori dalle aziende e raccontarlo ai giovani. Perché all’artigianato si tornerà e succederà quando i nostri figli capiranno che anche fare l’influencer è un mestiere come un altro che richiede tanto lavoro e applicazione, proprio come fare l’artigiano. Dobbiamo cominciare a raccontare queste storie usando anche la rete perché i ragazzi stanno sempre lì e se vogliamo cominciare a ficcare un po’ di informazioni nelle loro teste dobbiamo usarla.. A maggior ragione in un momento dove stanno avanzando nuovi strumenti potentissimi come l’intelligenza artificiale. La creatività è alla base del lavoro artigiano, ma non è una cosa facile, non sempre riesci ad essere creativo. L’intelligenza artificiale è uno strumento che può aiutare, è a disposizione per lavorare in un’altra maniera. Una sorta di oracolo da interrogare e sfruttare a proprio favore. Ma il tuo rapporto con lei deve essere come ballare il tango che lo si fa in due. Ti fai trasportare dalla macchina, lei ti insegna i passi, tu muovi le tue gambe che diventano agili. Ma se ti siedi e lasci fare tutto alla macchina è la morte di un essere umano, sia esso un artigiano, un professore o uno studente che sta imparando a vivere“.

La sintesi dell’intervento di Giuseppe Lavenia
Dopo il Covid la percentuale di bambini dai 3 ai 4 anni che usano un cellulare è salita al 17% e il 24% ha un profilo social. Il 50% usa whatsapp. Stiamo creando una generazione che già oggi dimostra disturbi dell’apprendimento e nelle relazioni sociali. Creiamo bambini che una volta adulti non avranno la capacità di gestire la frustrazione e ogni volta che saranno in difficoltà non cercheranno dentro di loro le risposte ma altrove. Stiamo nascondendo le passioni sotto il peso delle aspettative. Non possiamo puntare sui ragazzi se prima non capiamo come stanno, cosa stanno provando, cosa stanno vivendo. Dobbiamo smettere di fare i badanti dei nostri ragazzi ma di recuperare il valore di essere genitori responsabili. Dobbiamo capire cosa realmente vogliamo dai nostri figli e, soprattutto, se abbiamo ancora il tempo per educarli.
I nostri giovani vivono in un mondo di gratificazione istantanea, hanno tutto subito e non sanno più nemmeno desiderare. Questo è il meccanismo che crea dipendenze. Dobbiamo smetterla di raccontare che il mondo è brutto. Perchè uno dovrebbe investire in un mondo che fa schifo? Dobbiamo iniziare ad eliminare i messaggi negativi. La rabbia che cresce tra gli adolescenti è la manifestazione di un umore depresso. I ragazzi sono arrabbiati perché sono tristi, sono delusi, non riescono ad immaginare il futuro. E sta qui la nostra scommessa: ricominciare a trasmettere le passioni e la fiducia in loro. Raccontare il saper fare, il saper essere, il valore della fatica è il modo per riaccendere quelle passioni di cui hanno bisogno. Proviamo a ritornare sociali e non social“.

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